Abruzzo – Sono raddoppiati i poveri in Italia. I casi di suicidio per sovra indebitamento sono 709 (dal 2012). Dieci anni di crisi economica hanno portato il nostro Paese ad uno stato di povertà preoccupante. In questa situazione drammatica il ruolo delle istituzioni è cruciale, ma il welfare italiano sembra ancora poco adatto a rispondere alle nuove forme di difficoltà economica. Da uno studio di Open Polis, in collaborazione con Action Aid, sono venuti alla luce delle classificazioni dei nuovi poveri che dovrebbero far riflettere.
“Non sono solo i disoccupati e gli inoccupati a cadere nel fosso della crisi” spiega Domenico Pettinari, consigliere regioale M5S “ l’Italia è il quarto paese in cui è aumentato di più il numero dei lavoratori a rischio povertà. Molte volte queste situazioni sfociano in veri e propri drammi, quando padri di famiglia decidono di levarsi la vita perché non sono più in grado di far fronte alle spese ed hai debiti che hanno contratto nel decennio della crisi economica. Ecco perché ho presentato la proposta di legge a tutela dei cittadini vessati dai debiti verso Enti pubblici e privati, Banche ed Agenzie di riscossione”.
COS’E’ Un organo che garantisca un supporto concreto agli abruzzesi che sono vessati dai debiti verso Enti, Banche e Aziende di riscossione, come Equitalia o Soget, e tutti gli enti pubblici o privati. Un sostegno dalla Regione Abruzzo che, tramite l’istituzione di un ufficio interno per la crisi da sovra indebitamento, potrà supportare i richiedenti verso un piano di rientro concordato che tuteli la dignità e la quotidianità civile del cittadino. “Il sostegno per il concordato dei debiti non può essere destinato solo alle aziende. Recependo le indicazioni di una legge nazionale del 2012, a cui nessuno fin ora ha dato rilievo” spiega il consigliere regionale“stiamo dotando la Regione Abruzzo di un Organo di Composizione della crisi da sovra indebitamento. Un ufficio” spiega “che aiuti anche la persona fisica, dunque il singolo cittadino, ad uscire dal tunnel dei debiti. Un tunnel di cui troppo spesso non si vede l’uscita e che anzi, con l’accumularsi delle spese si allunga sempre di più fino a diventare una vera e propria trappola mortale”
COME FUNZIONA E’ impensabile pensare che un cittadino nel 2016 sia lasciato solo a combattere contro un sistema logorante da cui spesso è impossibile uscire senza rivolgersi alla criminalità che delle tragedie fa un introito personale” afferma Pettinari “il piano di rientro, invece, è la conclusione di un progetto che inizia da quando il cittadino fa istanza alla Regione per richiedere la tutela” specifica Pettinari “sarà accompagnato in tutto l’iter necessario dagli uffici competenti fino ad arrivare al concordato che prevederà delle modalità flessibili considerando la persona come individuo e non meramente come un numero o una cartella di riscossione.
Ogni caso sarà studiato singolarmente cercando di capire le necessità di chi chiede il supporto. Nessuna gogna sociale o economica, ma un’azione che lasci intatti i beni primari mobili ed immobili e che tuteli la dignità del cittadino. Questo garantirà, inoltre, un’entrata maggiore dei crediti fin ora inesigibili e aiuterà gli abruzzesi ad adempiere al loro dovere senza dover scegliere se essere in regola con i pagamenti o mangiare. Lo Stato prima e le Regioni poi, hanno il dovere di porre un rimedio a questo stato di cose e la legge 27 gennaio 2012, n. 3 e successivo Decreto 24 settembre 2014, n. 202 emanato dal Ministero della Giustizia pone gli strumenti alle amministrazioni locali per adempiere al proprio dovere.