Orgoglio del sangue celanese, temerarietà e audacia. Ecco il Festival abruzzese di Rochester dove un avvocato sogna di far vivere la “buona” Italia

Il sogno di Silvano D. Orsi è quello di riportare un po’ di sana cultura italiana, abruzzese e marsicana per le strade nord americane

Rochester (NY). E’ abruzzese, è orgoglioso di avere sangue per metà aquilano e per metà marsicano. Ed tutto merito suo, del suo impegno e della sua tenacia, se la città di Rochester, nello Stato di New York, tornerà dopo circa 30 anni a vivere il divertimento, il cibo e la cultura italiana con il Little Italy Festival (http://www.littleitalyfest.com/), in programma per il 12 e 13 agosto prossimo, sulle sponde del fiume Genesee.

Papà romano, ma nato a Preturo, nell’Aquilano, e mamma di puro sangue celanese, Silvano D. Orsi, è un avvocato e imprenditore italo-americano, figlio del fenomeno migratorio che ha interessato negli anni ’50 milioni di italiani desiderosi di realizzare il cosiddetto “sogno americano”.

Ma il sogno di Silvano, oggi, è quello di riportare un po’ di sana cultura italiana, abruzzese e marsicana per le strade nord americane. Promotore dell’Abruzzese Festival nel 2014 in onore dei Santi Martiri di Celano a Gates, nella periferia della grande città, Silvano e tutti i suoi collaboratori hanno intenzione di restituire il festival alle sue origini, dove tutto ebbe inizio.

Presidente dell’associazione no profit “Little Italy Association”, Orsi ha promesso che l’edizione di quest’anno avrà nuovi sponsor e sarà la più grande di sempre. Un tradizionale corteo aprirà il festival che per anni è stato il fiore all’occhiello della città, con l’auspicio che possa incentivare la promozione di una sua ulteriore idea, quella di realizzare una vera e propria “Little Italy”, un quartiere in cui la gente possa respirare l’aria dello stivale.

“A differenza di molte città americane, Rochester vanta circa 180mila presenze tra italiani e italo-americani, ma è l’unica a non avere più un quartiere dedicato alla nostra cultura”, racconta Orsi a Terremarsicane, il quale è stato ispirato dallo storico quartiere italo-americano di San Diego, rinnovato grazie alla tenacia di un concittadino che ha convinto le autorità locali ad investire milioni di dollari per migliorare le infrastrutture del posto.

“Voglio che la cultura italiana riacquisti la centralità che aveva un tempo e per farlo ritengo che sia necessario rivitalizzare e migliorare il quartiere che già esiste a Rochester, facendo tornare le attività commerciali che anni fa si trasferirono in periferia, ristrutturando le case fatiscenti, oggi luogo di ritrovo di delinquenti e drogati, costruendo  marciapiedi, panchine, fiorerie, da destinare non solo alla nostra cultura ma anche alle altre, coinvolgendo latini, tedeschi, irlandesi, afroamericani”, va avanti, “vogliamo promuovere un quartiere multietnico!”

Ed infatti, oltre al nuovo Little Italy Festival, sarà realizzato un nuovo centro di accoglienza rivolto a chiunque dovesse averne bisogno, senza discriminazioni di alcun genere. Orsi ha avuto l’appoggio della sindaca della città, l’afroamericana democratica Lovely Warren, che ha assaporato la cucina italiana dilettandosi “nell’ammassare” gli gnocchi, insieme alla mamma celanese, del leader dell’Assemblea dello Stato di New York, Joe Morelle, che ha molto a cuore il progetto e anche, oltre a centinaia di persone, del cantante dei “Foreigner”, Louis Andrew Grammatico “Gram”, che nel 2014 partecipò alla prima edizione del festival esibendosi gratuitamente.

Si tratta di un sogno quasi “donchisciottesco”, al quale l’abruzzese, nonostante le lettere intimidatorie e le opposizioni da parte di politici locali, continua a credere. Grazie a Silvano, alla sua testardaggine e audacia, degne di un vero celanese, le tradizioni e lo spirito “forte e gentile” dell’Abruzzo, ultimamente provata dalle dolorose vicende che l’hanno coinvolta, saranno apprezzate e stimate dall’altra parte del mondo.

 

 LEGGI L’ARTICOLO IN INGLESE:

Traduzione a cura di Ilaria Rubini

Silvano, a Celanese man that exported Italian culture overseas

Rochester (NY). Thanks to Silvano D.Orsi, an Abruzzese man, his dedication and tenacity, the city of Rochester, New York State, is returning to enjoy Italian fun, food and culture after 30 years with Little Italy Festival (http://www.littleitalyfest.com/), planned on the next 12th and 13th August, on the Genesee River. Silvano Orsi, Italian-American lawyer and businessman, is son of a Roman dad born in Preturo (Aq) and a Celanese mum but he is also son of the migratory phenomenon that interested, in 50s, many Italians who wanted to realize the “American dream”. Today, Silvano’s dream is to export a bit of healthy Italian, Abruzzese and Marsicana culture on the North American roads. He promoted Abruzzese Festival, located on the outskirts of Gates, in honour of the Holy Martyrs of Celano in 2014 but now he and his collaborators are going to return the festival to its roots, where all began.

President of the no profit “Little Italy Association”, Orsi has promised that this year’s edition will have new sponsors and will be the biggest ever. A traditional parade is opening the festival, which for years has been the pride of the city, with the hope that it will encourage the promotion of his further idea, that of creating a real “Little Italy”, a neighbourhood in which people can breathe the Italian air.

“Unlike many other American cities, Rochester has about 180 thousand Italians and Italian-Americans, but it no longer has neighbourhood centred on our nation’s culture” Silvano said, who was inspired by San Diego’s historical Italian-American neighbourhood renovated thanks to the tenacity of a countryman who persuaded the local authorities to invest millions of dollars to improve the local infrastructure. “I want the Italian culture regain the centrality it once had and to do that I think we need to revitalize and improve the neighbourhood that already exists in Rochester, bringing back businesses who years ago moved to the suburbs, renovating crumbling houses haunt of criminals and drug addicts, building sidewalks, benches, flower boxes, to be used not only to our culture but also to the others, including Latin, German, Irish, African-Americans, “reports Silvano, “We want to promote a multi-ethnic neighborhood!”

In addition to the new Little Italy Festival, it will be built a new refuge for anyone who need it, without discrimination of any kind. Orsi had the support of the mayor of the city, the Democratic African American Lovely Warren, who has tasted the Italian cooking preparing gnocchi with Orsi’s Celanese mom. The project was also supported by the leader of New York’s Assembly, Joe Morelle, thousand people, and the “Foreigner”’s singer, Louis Andrew Grammatico “Gram” who played at first festival’s edition, in 2014, for free. It is almost a “quixotic” dream, in which Orsi, despite the intimidating letters and oppositions from local politicians, continues to believe. Thanks to Silvano and his stubbornness and daring, worthy of a true Celanese, traditions and spirit of “strong and kind” Abruzzo, marked by painful events, will be appreciated and respected in the other side of the world.

 

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