Le rovine della sede della Banca Marsicana di Pescina distrutta dal terremoto del 1915
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Pescina – Tra le fotografie che ci permettono di conservare la memoria di quanto avvenne nella Marsica a seguito della violenta scossa di terremoto del 13 Gennaio 1915 c’è anche quella che...
Preziose maioliche della chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele portate a Genova: "Analizzate per capire fabbricazione e datazione"
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Collarmele – Con l’arrivo del parere favorevole della Sovrintendenza, possiamo ufficializzare la partenza, a stretto giro, di alcuni frammenti delle maioliche della Chiesa di Madonna delle...
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Il sistema fiscale delle imposte nella Marsica vicereale dopo la peste del 1656
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Recensione del saggio "Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica" di Cesare Castellani nel Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria
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Aspetti della giurisdizione delegata nella Marsica durante il viceregno spagnolo e austriaco
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La grotta di Sant'Agata
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“Non abbiamo soldi e personale per far fronte all’emergenza”, l’appello al Ministero del sindaco D’Orazio

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San Benedetto dei Marsi. “Non abbiamo fondi per contrastare l’emergenza. Ci dicono che potrebbero esserci degli eventi calamitosi in arrivo ma noi non abbiamo mezzi e soldi per affrontarli. I sindaci sono stati totalmente abbandonati in balìa della preoccupazione delle persone”.

E’ questo il contenuto della lettera inviata dal sindaco di San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio, al ministero dell’Interno e al presidente della Repubblica Mattarella, oltre che a tutte le altre autorità locali, in merito a quanto sta accadendo negli ultimi giorni, non solo nella Marsica ma in tutto il Centro Italia.

L’oggetto della lettera è la “richiesta misure urgenti per fronteggiare ipotizzata emergenza sismica per garantire pubblica sicurezza, pubblica incolumità a seguito diramazione elevato rischio sismico diffuso con nota numero 932, del 22 gennaio 2017, del Centro Operativo Regionale di Protezione Civile della Regione Abruzzo”.

Questo il contenuto:

 

Io sottoscritto, Avv. Quirino D’Orazio, in qualità di Sindaco del Comune di San Benedetto dei Marsi, convinto che il mio pensiero sia condivisibile e sentito non solo da tutti i colleghi amministratori e dal mondo politico in generale, ma dalla stragrande maggioranza degli Abruzzesi, sentendo il peso delle responsabilità, anche all’indomani degli ultimi disastrosi eventi sismici che hanno colpito nuovamente Amatrice e causato vittime in località “Rigopiano”, nel comune di Farindola, avendo appreso, da parte della Commissione Grandi Rischi della Regione Abruzzo, della probabilità che si possano verificare eventi sismici con magnitudo da 6 a 7 M, anche a seguito dell’ininterrotto sciame sismico che da giorni si sussegue, non posso che manifestare tutta la mia preoccupazione nell’apprestarmi a fronteggiare senza mezzi, senza personale adeguato e senza risorse economiche, eventuali eventi calamitosi di tale portata. E’ davvero disarmante ed imbarazzante constatare come noi Sindaci veniamo sistematicamente abbandonati a noi stessi in balia di persone giustamente preoccupate. Abbiamo tutti assistito inermi a ripetuti fenomeni tellurici, susseguitisi da decenni a questa parte, che hanno messo a repentaglio la vita dei nostri Cittadini, costretti a frequentare edifici pubblici con indici di vulnerabilità sismica ai limiti della sicurezza. Nonostante tutto il Governo, dietro autorizzazione ricevuta dal Parlamento con ampia maggioranza, grazie anche a quella Costituzione, che quando la si vuol far funzionare, consente di approvare provvedimenti in tempi strettissimi, ha palesemente dato priorità all’emanazione di un decreto per costituire un fondo da 20 miliardi di euro a tutela del risparmio e salvare il Monte dei Paschi di Siena, come anche sembra aver preferito la dispendiosissima politica dell’ accoglienza di immigrati, piuttosto che stanziare fondi per le nostre scuole, al fine di salvaguardare quanto di più prezioso una Nazione possa avere, i nostri ragazzi, che rappresentano la speranza per il nostro futuro. Da quando ho giurato fedeltà alla nostra Costituzione, indossando quella gloriosa Fascia Tricolore, ho sempre cercato di onorare e di adempiere fedelmente i miei doveri con massimo impegno, dedizione ed abnegazione, cercando di portare contemporaneamente avanti gli impegni istituzionali, lavorativi, senza battere ciglio. Questa volta però è diverso, la preoccupazione dei Cittadini si percepisce da lontano e non è facile guardarli negli occhi cercando di spiegare che si sta facendo il possibile. Con la loro ansia, giustamente, chiedono a noi Sindaci risposte non solo rassicuranti, ma anche concrete ed in tempi rapidi, perchè sono stanchi di vane promesse di un domani che sembra destinato a non arrivare mai. Noi Sindaci siamo l’ultimo baluardo dello Stato. Abbiamo la fortuna di vivere a diretto contatto con la nostra Popolazione, raccogliendo da essa, in via diretta ogni sintomo, ogni sussulto, buono o cattivo che sia. Riusciamo a sentire il polso della situazione e percepiamo immediatamente lo stato d’animo di una comunità preoccupata, alla quale bisogna dare risposte. Non mi sottrarrò, anche questa volta, alle mie responsabilità ed insieme alla mia Giunta e Consiglieri cercheremo di affrontare anche la delicata situazione attuale, come sempre abbiamo fatto, con la consapevolezza che in tale circostanza, sarebbe troppo facile scaricare tutto il peso sui Sindaci, privi di risorse economiche, umane, di mezzi e di strutture adeguate. Al fine di mantenere fede ai miei doveri istituzionali, per garantire l’incolumità e la pubblica sicurezza dei miei Cittadini, chiedo solamente di essere messo in condizione di fronteggiare questa eventuale emergenza, proponendo sin da ora quanto segue: 1) La semplificazione di una burocrazia capace, troppo spesso, di rallentare iter procedurali che si sarebbero potuti concludere con tempistiche di gran lunga inferiori; 2) Di entrare immediatamente nella disponibilità di quei fondi stanziati ormai da anni per la ricostruzione di quegli edifici danneggiati dal sisma del 06-04-2009; 3) L’istituzione di una “commissione speciale”, per superare celermente le varie fasi di aggiudicazione degli appalti e vedere finalmente, in tempi celeri, la messa in sicurezza o la ricostruzione di edifici sicuri; 4) Di ricevere in dotazione mezzi adatti ed equipaggiati ad affrontare tali situazioni di rischio, come anche di personale qualificato a manovrarli; 5) Di ricevere risorse economiche e quant’altro necessario per l’eventuale stato d’emergenza prospettato. Richiamando il famoso brocardo romano che così recita “Ad impossibilia nemo tenetur”, consapevole di vivere insieme a tutte le Istituzioni le stesse preoccupazioni, resto in attesa di aggiornamenti e risposte concrete in merito e colgo l’occasione per porgere deferenti saluti.

Dalla residenza Municipale di San Benedetto dei Marsi, 24-01-2017 IL SINDACO AVV. QUIRINO D’ORAZIO

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