Dura presa di posizione del sindacato USB, confederazione Abruzzo e Molise, che indisce una mobilitazione regionale a Pescara in aggiunta allo sciopero nazionale di trasporti, scuola e sanità di domani. La manifestazione di protesta si svolge oggi in Piazza Unione a Pescara.
“L’ABRUZZO STA AFFRONTANDO UNA CRISI ECONOMICA GRAVISSIMA” esordisce così il comunicato stampa del sindacato.
“È sotto gli occhi di tutti l’inerzia delle istituzioni regionali, dalla riunione dello scorso settembre, richiesta da USB per monitorare la situazione del caro energia ed affrontare questo grave momento, nulla è stato fatto. I cittadini sono duramente colpiti dall’inflazione e soffrono condizioni lavorative insostenibili nel quadro di un complessivo stato di abbandono dei servizi pubblici. Il tutto – continua il sindacato – in assenza di un qualsivoglia piano di sviluppo industriale che coniughi produzione e sostenibilità ambientale della ormai ex regione verde d’Italia“. In occasione dello sciopero generale, USB Federazione Abruzzo e Molise, chiede con forza alle istituzioni regionali:
- misure urgenti per aiutare le famiglie e sostenere i redditi con ogni
risorsa disponibile; - l’istituzione di un organismo regionale di monitoraggio del caro
energia, sia per quanto riguarda le imprese, che per le famiglie; - di incentivare il sistema di controllo della sicurezza sul lavoro,
incrementando gli organici S.P.S.A.L. regionali e garantire
l’incolumità dei lavoratori, che è sempre più a repentaglio; - un piano straordinario di edilizia pubblica per
soddisfare i bisogni abitativi delle famiglie a basso
reddito e calmierare il mercato immobiliare; - di prendersi carico delle gravi difficoltà dei lavoratori
immigrati per ottenere la tessera sanitaria e il permesso
di soggiorno, predisponendo regole chiare e univoche
per tutti gli uffici di competenza; - che ci si opponga all’installazione di trivelle per l’estrazione
del gas davanti alle nostre coste, che non producono nessun vantaggio per i cittadini ma
solo gravi danni ambientali; - che ci si opponga al progetto di “autonomia differenziata” in fase di discussione nel
governo, che realizzerebbe una secessione delle regioni ricche a scapito di tutte le altre,
in palese violazione al dettato costituzionale.
Lo sciopero di domani è stato indetto per :
- Il rinnovo di tutti i contratti e aumento dei salari con adeguamento automatico al costo della vita e il recupero dell’inflazione reale;
- Introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora;
- Cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi ed energia, congelamento e calmiere dei prezzi dei beni primari e dei combustibili, incameramento degli extra-ricavi maturati dalle imprese petrolifere, di gas e carburanti;
- Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario;
- Blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito per disoccupati e sottoccupati;
- Rilancio di un nuovo piano strutturale di edilizia residenziale pubblica che preveda anche il riuso del patrimonio pubblico attualmente in disuso, a beneficio dei settori popolari e dei lavoratori;
- Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro;
- Fermare la controriforma della scuola, cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati;
- Difesa del diritto di sciopero e riconoscimento a tutte le OO.SS. di base dei diritti minimi e dell’agibilità sindacale in ogni luogo di lavoro;
- Introdurre una nuova moderna politica energetica che utilizzi le fonti rinnovabili, senza ricorre a nucleare e rigassificatori;
- L’aumento delle risorse a favore dell’autodeterminazione, la tutela della salute delle donne e per combattere discriminazioni, oppressione nel lavoro, nella famiglia e nella società.
E contro :
- Le privatizzazioni e il sistema di appalti/subappalti rafforzati dal DDL Concorrenza, che attaccano gli interessi collettivi a vantaggio di imprese e speculatori;
- L’Autonomia Differenziata che disgrega il paese e allarga le differenze sociali tra territori;
- L’economia di guerra e la guerra, vera sciagura umana e sociale per i popoli ed i lavoratori.
Il sindacato parteciperà, per le stesse ragioni, anche alla mobilitazione nazionale che si terrà a Roma sabato 3 dicembre”.