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LA RIVISTA STUDENTESCA DEGLI ANNI ‘60

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NECROLOGI MARSICA

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In evidente controtendenza con la cultura marsicana “classica” degli anni ‘60, cominciò a prendere piede ad Avezzano, negli ambienti giovanili studenteschi, uno spettacolo teatrale caratterizzato da parodie e musica. La partecipazione di un folto pubblico scolastico delle scuole superiori, convocato in occasione delle vacanze natalizie presso il «Cine-Teatro Impero (costruito nel 1938, demolito nel 2012), determinò ben presto un successo senza eguali.

Rileviamo in questo primo articolo d’epoca, i segnali di tale coraggiosa iniziativa: «Molti cordiali applausi dopo…l’aria di tempesta! La regia era dell’ing. Rubeo. I virtuosismi del Trio Vulcanos. Due orchestre ed un balletto…parigino. Un copione esplosivo che si è poi rivelato del tutto…innocente». In proposito, occorre specificare che il complesso del Trio Vulcanos era formato dai cantanti: Dante De Santis, Emidio Marchetti e Marcello Cardarelli (chitarra e voce). La cronaca, compilata allora dal compianto Annibale Gentile, che aveva collaborato anche alla scenografia dell’intero spettacolo, mise in evidenza le varie fasi dello show: «Avezzano, 28 dicembre. Come abbiamo già riferito all’Impero di Avezzano è stata rappresentata con successo la rivista studentesca 1960. Questa del corrente anno è stata sicuramente la più polemica, la più movimentata delle riviste sinora rappresentate dagli studenti avezzanesi. Ogni polemica è naturalmente da attribuirsi all’audacia del copione e alle false voci e interpretazioni che sono state formulate su di esso. Bando però alle polemiche, sin troppo nocive alla valutazione della rivista, passiamo ora ad esaminare tutto ciò che di buono ha offerto la rappresentazione. Vi diciamo subito che il pubblico, composto oltre che da studenti, anche da molti professori, è accorso numerosissimo nel Teatro Impero, anche se il nulla-osta per la rappresentazione è giunto a pochi minuti dall’inizio. La rappresentazione non poteva avere esito migliore, specialmente considerando che la maggior parte di essa è stata improvvisata ed a ciò hanno contribuito soprattutto veri attori quali: Domenico Torchetti, alias Red, Emidio Margutti, Fernando Caruso e Dante De Santis. Regista dello spettacolo è stato l’ing. Antonio Rubeo. Scenografi: Roberto Patriarca, Franco Santangelo, Annibale Gentile e Franco Margutti. Il balletto era formato da Gina Russo, che si è esibita in una danza spettrale; Patrizia Carota, prima ballerina; Lina De Foglio, Jacoboni, Togna, Pitoni, Pensa, Gallipoli, Amicucci, Marchetti D.» (1)

L’anno dopo, come di consueto alla vigilia delle vacanze natalizie (23 dicembre 1961), fu messo in scena un nuovo varietà musicale. Nella rubrica «Panorama avezzanese», possiamo leggere una sintesi della cronaca giornalistica: «Questa mattina alle ore 10,30, gli studenti di Avezzano, a chiusura del primo amaro (?) trimestre, si esibiranno al Teatro Impero in una rivista il cui titolo è tutto un programma: Zuzù selvaggio in giungla ’61! Interpreti: Domenico Torchetti alias Red, Dante Marchetti, Emidio Margutti, Fernando Caruso (dal palcoscenico erboso a quello legnoso), Roberto Patriarca, Franco Santangelo, Dante De Santis, Corrado Paolini, Marcello Cardarelli ed Enzo Pensa. Balletto: Gina Russo, Angelo Gallipoli, Nando Piacentini, Enzo Pensa, Antonio Nanni. Suggeritore: Marcello Rigazzi. Scenografia: Santangelo-Piconi-Marchetti. Suonerà il complesso I Vampiri con Franco Eleuteri, Silvano Di Domenico, Mauro Di Mauro, Giuseppe Viola. Coreografo: Paolo Togna. General menager: Nino Rubeo» (2).

L’anno dopo (1962), con molti sacrifici e tanto entusiasmo fu organizzata la cosiddetta «Rivistina degli studenti» intitolata: «Ousidayes». L’articolo, pubblicato nella pagina marsicana (scritto da Carlo Mele), ci riconduce indietro di almeno cinquanta anni e conviene citarne il testo per intero, poiché ben rievoca l’atmosfera dei tempi trascorsi: «Avezzano, 26. Nella stupenda cornice del Cinema Teatro Impero di Avezzano, onore e vanto della bella cittadina, gli studenti avezzanesi hanno inscenato, ancora una volta, la tradizionale rivistina prefestiva, senza ambizione alcuna, ma con tanto brio e con molto gusto. Ad un titolo ermetico (Ousidayes), ad una prima impressione, ha fatto riscontro una vivace e scherzosa rappresentazione, che, se ha peccato nelle piccolezze, ha divertito nei punti più salienti. Tutti si sono prodigati per il meglio (è una delle frasi fatte più brutte e convenzionali; ma, che volete, è di prammatica); gli autori: ing. Nino Rubeo, Mimmo Margutti, Paolo Concordia (quello che insiste sempre nel dire: Questi, se permetti, son fatti nostri), Dante Marchetti e Bruno Bruni (infaticabile, instancabile al punto da aver scaricato due autotreni di frutta, prima di dare in pasto la sua arte al folto pubblico, senza peraltro risentirne nella… linea). Gli scenografi: Petrella, De Baptistis, Pitoni, Rossi e Scolta, prodigatisi in modo che tutto lo spettacolo fosse basato su scenografie moderne, anche se funzionali, senza ricorrere ai soliti fondali color caramella dei baracconi da luna Park. Il balletto, misurato e, con uno sforzo di buona volontà, anche preciso, agli ordini del piccolo ed autoritario Paul Steffen nostrano Antonio Nanni, con Loredana Buttari, seria e compunta come se stesse facendo le cose più importanti di questo mondo, la Alessi e la Martellacci, e con Giuliano Nanni, Piacentino, Pensa e Conte. I presentatori: Donatella Vigna, per i quali le parole sarebbero superflue dopo averle detto incantevole (il fratello, appoggiato ad un termosifone, gongolava felice della sua posizione di fratello, si capisce); Pino Parente, disinvolto al punto da aver dovuto rompere il ghiaccio con il pubblico. Ed ancora buona l’organizzazione di Montinaro e Parente, che non ha fatto acqua; e le orchestre dei Vampiri e dei Lunatici, entrambi preparatissime. I cantanti: L. De Benedictis e Ninni Bonanni dei Lunatici Incorporated, alla…Yma Sumac la prima, lanciatissimo e musicalmente pronto il secondo. E, dulcis in fundo, gli attori, gli animatori dello spettacolo, gli interpreti che hanno dato vita a questo semigiro del mondo in due ore scarse: Giulia De Nicola che ricorda una Lea Massari in apprendistato, disinvolta e carina anche con il consenso del fratellino Remo, che dall’alto della galleria se la mangiava con gli occhi sempre tenendo a bada i linguacciuti maligni; Luciana Collacciani, preoccupata per la gonnina trasparente (ma non troppo), angelica e tremebonda; Fanny Pholen, graziosa, piuttosto timida e preoccupata (che volete, era il suo debutto ufficiale!); Nando Scolta, Gastone per gli amici; Rodolfo Boccato, mimetizzato in toro per la gioia di Margutti; Bruno Bruni, un impasto tra un Petrolini linguacciuto e paesano ed un cronista di un giornale d’opposizione; Mimmo Margutti, pieno di verve nel disimpegnarsi nell’interpretazione dell’ingrato personaggio dell’altra sponda (Pasolini docet); Red Torchetti, alle soglie di una certa età, come sempre arguto, spiritoso e capace di impersonarsi nei vari personaggi con facilità e spirito di adattamento, con una lunga esperienza di attore da parrocchietta. La nota estemporanea: Alfonso Lo Curto, un siciliano di Canicattì, naturalizzato avezzanese, l’unico attore preso dalla…strada, ha parlato per un pezzo senza che si capisse niente (basta il pensiero). La nota innovatrice: il coro accompagnato dalla chitarra stonata di Silvano (se poi la chitarra o il coro fossero stonati senza alcun presupposto di carattere innovatore, non ci è dato sapere). La nota dolente: l’arguzia stupida e disorganizzata del pubblico. La nota cretina: perché i ballerini erano così seri e le orchestre appiccicate? La nota del conto: trentamila lire al Ciofani» (3).

Finalmente, nel 1963 nacque ad Avezzano «Il Circolo Culturale Castmars» da: «un’idea dei giovani Nino Cristofaro, Santino Lucci, Claudio Rossi, Tino Nicoli, Ciro De Vincentiis e Luciano Di Domenico per impiegare in modo sano e costruttivo il tempo libero», impegnando nuclei giovanili alla creazione di un polo culturale.

Con questa nuova iniziativa studentesca (molti ragazzi frequentavano il Liceo Torlonia), si riuscì a promuovere nel Natale 1963, un nuovo musical. Tra innovazioni, sceneggiature ardimentose, fatiche immani e nervosismi, alla fine, la rappresentazione ebbe luogo. Alcuni giorni dopo, nella pagina della «Cronaca Aquilana», il cronista di turno così descrisse le fasi salienti dello spettacolo: «È piaciuta la rivista degli studenti avezzanesi. Tolta qualche pecca di copione, lo spettacolo natalizio è filato liscio grazie alle capacità interpretative dei giovani attori. Red Torchetti, Bruno Bruni e Margutti, lunedì 23 nel corso annuale della rivista studentesca, tra la sorpresa generale, hanno reso di pubblico dominio la notizia del loro definitivo ritiro dalle scene. Il loro discorsetto di chiusura, così pieno di malinconia e di ricordi più o meno lieti sembrava un vero e proprio Addio palcoscenico…e per poco non ha commosso finanche noi. Ritiro a parte, dobbiamo dirvi che quest’anno la rivista comico-musicale degli studenti avezzanesi, che si intitolava la Dolce…fine ci ha mostrato la cronaca romanzata dell’ultimo giorno dello studente prima delle vacanze natalizie, dalla sveglia al rientro a casa dopo la sua giornata brava» (4).

L’anno dopo (23 dicembre 1964), nel «Taccuino» della pagina marsicana l’evento fu annunciato in anteprima con queste parole: «È ormai tradizione che il giorno d’inizio delle vacanze natalizie gli studenti della Marsica si ritrovino insieme per dar vita alla bonaria satira contro la scuola, i professori, la società. La rivista di quest’anno sarà intitolata: Avezzano 1964 dopo Cristo. L’interprete principale, come sempre, sarà il famoso e indimenticabile Red, al secolo Domenico Torchetti, personaggio di richiamo, artista di comicità. L’inizio è fissato per le ore 10,30. È previsto al Cinema Impero l’afflusso di una marea di studenti di ogni ramo ed età [] Nel corso della rivista faranno debutto ufficiale I Profeti, un complesso Jazz diretto dal professore Cesare De Vincentiis che si sta imponendo per i successi ottenuti con un repertorio vasto e fantasioso […]» (5).

 

Nel dicembre del 1965, fu ancora una volta il «Circolo Castmars» a organizzare la rivista musicale dal titolo: «Eva in passerella…Adamo guarda!». Uno spettacolo davvero esilarante, dove «l’attore» Walter Bellotta in piena forma, si rivelò il mattatore della serata. La formazione degli Innominati, anche se rimaneggiata, suonò negli intervalli, mostrando la bravura dei suoi nuovi musicisti che, capitanati dal batterista Enrico Cristofaro, avevano dato al complesso una ventata di modernità. Tuttavia, l’annuncio agli studenti marsicani, c’era stato il 21 dicembre 1965, confermando ufficialmente lo svolgimento della rivista «comico-musicale» per il giorno prima della vigilia di Natale: «Da due mesi gli studenti avezzanesi si preparano al debutto di domani sera», questo fu il titolo pubblicato a caratteri cubitali nella pagina della Marsica. (6)

In due delle tre rappresentazioni programmate durante l’arco della giornata, suonò il complesso beat de Gli Antenati di Avezzano, ricevendo un discreto successo e, specialmente il plauso delle scatenate «teen-agers». Anche I Notturni, un complesso nato dalla scissione degli Innominati e del Cast 97 (Mariano Santomaggio, Claudio Scagliarini, Romano Castellano, Roberto Ricci e Augusto Fracassi), furono all’altezza della situazione.

A seguire furono applauditi i seguenti complessi beat: The Gentlemen, Gli Innominati e i Profeti, oltre ai cantanti: Caterina Buttazzo, Lidia Di Berardino, Guido Di Matteo, Ezio Stati e Carla Taglienti

Al culmine della serata di gala, si posero in evidenza i Robyn’s (un complesso scoperto da Rita Pavone), che impressionarono i numerosi spettatori, mandando in visibilio la platea e la galleria del teatro. Con una potente amplificazione e una bravura fuori del normale, i giovani zazzeruti eseguirono il brano «For Your Love» e la scatenata «Surfin’ Bird», un successo del gruppo statunitense The Trashmen (1964), incluso poi nel 1987 nella colonna sonora del film «Full Metal Jacket» di Stanley Kubrich. Alla fine del concerto, il batterista lanciò le bacchette in mezzo al pubblico, generando una rissa colossale per accaparrarsi l’ambito trofeo (7).

Nell’inverno del 1966, il «Cine-Teatro Impero» fu ancora una volta gremito da centinaia di studenti  pieni di entusiasmo, provenienti da tutta la Marsica, fatti uscire da scuola alle ore 10,30 per assistere al primo spettacolo. I giornali avevano già pubblicato alcune indiscrezioni sulla rivista: «Inoltre il cast musicale dello spettacolo studentesco intitolato 003 più uno-Operazione Collier-sarà completato dai numerosissimi complessi marsicani che avranno modo di esibirsi nel corso dei tre spettacoli e precisamente da The Bats, The Mac Cabs, Gli Indifferenti e Gli Antenati di Avezzano, I Ritmici di Tagliacozzo, Gli Anonimi di Capistrello e le Calze Nere di Pescina. Come si potrà notare musica rumorosa (o meno) per tutti i gusti (…) L’edizione della rivista che sarà presentata domani è stata curata dal Circolo Castamars e si articolerà, come l’anno passato, in tre spettacoli che avranno inizio rispettivamente alle ore 10,30 (quello riservato agli studenti) alle 16 e alle 21, che sarà un vero e proprio spettacolo di gala con tanto di sfilata di moda presentata dalla ditta Danese e al quale interverranno, per l’appunto i Rokketti. La trama dello spettacolo si riallaccia al famoso romanzo di Dumas I tre moschettieri che sarà quindi proposto in chiave parodistica con i famosi moschettieri trasformati in altrettanti agenti segreti tanto per uniformarsi alla moda dei vari James Bond. Gli interpreti dello spettacolo saranno: Sergio Cellini, Nicola Di Donato, Walter Bellotta, Settimio Andreetti, Roberto Battistoni, Piero D’Avolio, Ciro De Vincentiis, Giancarlo Di Bastiano, Domenico Faenza, Piero Iannuzzi, Guido Liberati, Enzo Moraro, Claudio Parente, Checchino Andreetti, Claudia Donatelli, Anna Rita Fosca, Cristina Di Santo, Marisa Di Poggiovalle, Conettina, Pierluigi Cristofaro, Filippo Pandoli. Regista sarà Sergio Cellini, direttore generale Antonio Pascazi, costumista Nicola Scamurra, mentre le parodie saranno accompagnate da un complesso formatosi per l’occasione e composto da Albano Pandoli, Agostino Giuliani, Mariano Santomaggio ed Enrico Cristofaro» (8).

Ospiti della serata il gruppo dei Rokketti e dei Selvaggi: «uno scatenato complesso di Tivoli che va man mano conquistando sempre maggiori consensi tra i beat-maniaci». Inoltre, il cast musicale dello spettacolo venne completato dai numerosi complessi marsicani che man mano salirono sul palco nel corso dei tre spettacoli giornalieri: The Bats, The Mc Cabs, Gli Indifferenti, Gli Antenati (tutti di Avezzano), I Ritmici di Tagliacozzo, Gli Anonimi di Capistrello e le Calze Nere di Pescina (9).

Lo stesso giornalista Pierleoni, alcuni giorni dopo (27 dicembre 1966) affermò: «Se la rivista studentesca ha raggiunto l’enorme successo di cui tutti parlano, massima parte del merito spetta al complesso dei Rokketti che è riuscito ad entusiasmare (e si badi bene non era impresa assai facile) finanche gli spettatori non…proprio giovani. Crediamo, poi, di non osare troppo se affermiamo che i Rokketti sono attualmente il complesso più in forma tra quelli osannati dai beat maniaci. La loro preparazione musicale, il loro estro, l’affiatamento hanno raggiunto forse la perfezione e se i loro dischi non vanno ancora a ruba come quelli dei Rokes o dei Giganti o dell’Equipe 84 è solo perché non hanno avuto la fortuna di trovare una casa discografica o musicale disposta a mettere in atto un vero e proprio battage pubblicitario anche in considerazione del fatto che oggigiorno il talento sembra essere passato in secondo ordine e i Rokketti di talento ne hanno davvero tanto! I loro nomi: Santino Rocchetti (detto Ezechiele lupo per via della barba), chitarra solista e canto; Mario Paparozzi (detto Pipitone, chitarra basso e canto); Gianni Bonavera chitarra ritmica, sax e canto ed infine il teutonico Tassilo Burckard, detto Sarciccia, batteria. I Rokketti hanno iniziato la loro fulgida carriera suonando in Germania, Svezia e Norvegia. Tre anni orsono in un locale di Amburgo si esibivano insieme ai Beatles e agli Animals, quando erano ancora pressoché sconosciuti. Tornati in Italia l’anno passato, hanno debuttato al Piper di Roma e quindi inciso il loro primo disco con la CDB. Attualmente, sono in testa alle classifiche discografiche con La Bambolina che fa no, no, no, mentre subito dopo aver preso parte in TV a Settevoci del 22 gennaio p.v., incideranno il loro nuovo 45 giri che comprenderà due canzoni dal titolo Amaro in bocca e Black Time che si rifanno al genere musicale noto come Rythm and Blues » (10).

Con l’articolo di: «Tre personaggi di richiamo alla rivista studentesca», pubblicato dai quotidiani locali il 15 dicembre 1967, s’intesero informare i numerosi fan marsicani del consueto spettacolo programmato al «Cine-Teatro Impero» di Avezzano. In realtà, dopo i successi dell’anno prima, gli studenti del «Castamars» avevano allestito con particolare meticolosità una nuova sceneggiatura intitolata: «Il Conte di Monte Salviano», che affrontava in chiave satirica i «vari problemi cittadini, quelli…scolastici e politici». Tra le interessanti innovazioni, il cronista annunciò: «Gli organizzatori sempre in cerca di novità e, quindi, di sensazioni nuove, si sono assicurati nientemeno che due personaggi di grande richiamo internazionale: la nota vedette televisiva Evy, che si esibirà con il suo non meno noto complesso, e il cantante fantasista di colore Terry. Oltre ai due grossi nomi della televisione, sul palcoscenico del teatro Impero si esibiranno i noti complessi cittadini de I Mac Cabs, The Rivers, Gli Indifferenti, I Cobra, The Jonatha’s ed i Notturni. Questi ultimi accompagneranno la parodia musicale (…) Del cast degli attori fanno parte giovani preparati e non nuovi al pubblico avezzanese. Essi sono: Anna Rosa Bisegna, Lina Di Lorenzo, Angela Nicoli, Patrizia Amicucci, Enrico Di Berardino, Marisa Di Poggiovalle, Rosella Lo Re, Luciano Di Domenico, Enzo Moraro, Alessandro Aloisi, Tino Nicoli, Ciro De Vincentiis, Piero Iannuzzi, Giancarlo Di Bastiano, Pietro D’Avolio, Roberto Battistoni, Walter Bellotta, Giancarlo Giunchedi, Armando Ranelli, Ottavio Percossi. La regia è di Sergio Cellini. Coreografie e scenografie di Nicola Di Donato. I costumi sono dei pittori Nemy Testoni e Nicola Scamurra». In altro servizio venne affermato: «Ma il vero clou dello spettacolo di questa sera sarà, comunque, costituito dall’esibizione di Evy, una giovane cantante francese di ventidue anni, nata ad Angers (Nantes), di origine italiana. La reginetta francese del Rythm and Blues come l’hanno definita i critici parigini, costituirà un’attrazione di sicuro prestigio insieme al fantasista negro Terry. Evy si esibirà accompagnata dal complesso di suo fratello, lo stesso con il quale fece il suo esordio al Golf Druot di Parigi, al Palais des Sports sempre a Parigi, insieme ai Beatles e all’Olimpia, il tempio della musica leggera internazionale, con due famosissimi complessi The Animals e The Who (…) Domattina, poi, nella tradizionale rappresentazione riservata agli studenti, saranno di scena i Mc Cabs, che forse suoneranno questa sera con Evy, i quali presenteranno ai giovanissimi gli ultimi successi del Rythm and Blues di Memphys. Complesso ufficiale dello spettacolo è quello dei Notturni del bravo Albano che si sono prodigati in maniera oltremodo notevole per assicurare un degno successo alla parte musicale della rivista, mentre nel corso dei tre spettacoli suoneranno anche Gli Indifferenti, The Hangmen, The Rivers, The Jonatha’s ed i Cobra». Comunque, la grintosa Evy, il cantante di colore Terry e l’organista Albert furono i mattatori incontrastati dello spettacolo serale, mentre, nella mattinata, avevano destato entusiasmo i Mc Cabs. Applaudite anche le esibizioni dei complessi I Notturni (complesso ufficiale della rivista), The Hangmen, Gli Indifferenti, The Rivers e I Cobra di Magliano dei Marsi. Tra i cantanti: il piccolo Antoine e Mariano Santomaggio (11).

Il 23 dicembre 1969 il circolo «Castmars» riuscì ancora una volta ad organizzare una delle ultime riviste studentesche. Rimane traccia di questa «storica» manifestazione, in un raro articolo pubblicato nella «Cronaca della Marsica», che riassumeva così il suo svolgimento: «Al Cine-Teatro Impero di Avezzano si è tenuta la rituale rivista natalizia organizzata dal circolo artistico-culturale Castamars, composto di studenti avezzanesi. La rivista si è svolta in tre fasi: una mattutina, per gli studenti dei vari istituti, che uscivano dalla scuola alla fine della seconda ora, dato l’inizio delle vacanze natalizie; una pomeridiana ed una gala serale con l’intervento, come presentatrice, di Stefania Ciamei meglio conosciuta come Miss Cinema 1969, dell’autore del romanzo televisivo La donna di cuori Mario Casacci e del rinomato complesso I Delfini, che ultimamente hanno inciso la sigla dello show televisivo Il signore ha telefonato? ed il 45 giri Tu te ne vai. La rivista, una riduzione in farsa del Faust di Goethe in tre atti, ha avuto motivi e spunti veramente felici. In special modo abbiamo ammirato con vivo interesse la scenografia, di ottimo gusto, realizzata dai bravi studenti Pasqualino Conti, Nicola Di Donato ed Enrico Cristoforo. Per quanto riguarda il contenuto, senza togliere alcun merito al bravo riduttore, è parso un poco monotona forse a causa della sua estrema prolissità. Comunque gli studenti che si sono improvvisati attori su un canovaccio così impegnativo quale quello del Faust, anche se ridotto in chiave satirica, sono riusciti a mantenere la scena con maestria» (12).

 

1) IL MESSAGGERO di Roma, Anno 82, N. 358, Cronache degli Abruzzi, Giovedì 23 dicembre 1960, p. 4.

2) Ivi, Anno 83, N. 355, Cronache degli Abruzzi, Sabato 23 dicembre 1961, p. 4.

3) Ivi, Anno XIX, N. 339, Giovedì 27 dicembre 1962, p. 4. Occorre anche ricordare che Ciofani, allora, era il gestore del «Cine-Teatro Impero».

4) IL TEMPO, Quotidiano Indipendente del Mattino, Anno XX, N. 356, Sabato 28 dicembre 1963, p. 4.

5) IL MESSAGGERO di Roma, Anno XXI, N. 346, Martedì 22 dicembre 1964, p. 4.

6) IL TEMPO, Quotidiano Indipendente del Mattino, Anno XXII, N. 352, Mercoledì 22 dicembre 1965, p. 4.

7) Ivi, Anno XXII, N. 356, Martedì 27 dicembre 1965, p. 4.

8) IL MESSAGGERO di Roma, Anno 88, N. 343, Cronaca dell’Aquila, 18 dicembre 1966, p. 5.

9) Ivi, Anno 88, N. 343, Cronaca dell’Aquila, 22 dicembre 1966, p. 5.

10) Ivi, Anno 88, N. 344, Cronaca dell’Aquila, Martedì 27 dicembre 1966, p. 5.

11) Le notizie sono state riprese dai ritagli di giornale esposti sul sito di Enrico Cristofaro dell’Aquila (CASTAMARS.blogspot.com).

12) IL TEMPO, Quotidiano Indipendente del Mattino Anno 91, N. 334, Cronaca della Marsica, Sabato, 13 dicembre 1969, p. 6; ID., Anno 93, N. 58, Cronaca della Marsica, Domenica 28 febbraio 1971, p. 6.

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Fulvio D'Amore ricercatore e saggista

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