Incendi, Conapo: “Pochi Vigili del fuoco, senza mezzi e sottopagati. A Fonte Vetica organizzazione da rivedere”

 L’ Aquila. È evidente che la gestione incendi nel Paese è fuori controllo e, come spesso accade, oggi rappresenta l’ennesima emergenza che, riteniamo, si poteva e si doveva evitare”. Lo afferma Elio D’Annibale segretario regionale Abruzzo del Conapo, sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, che sottolinea come siano “innumerevoli le dinamiche e le responsabilità che hanno prodotto questa situazione”.

“Dato per scontato – spiega – che i disastri cui stiamo assistendo da settimane quasi sempre sono opera della mano sciagurata dell’uomo, per dolo o colpa che sia, rileviamo che si latiti paurosamente in termini di prevenzione e controllo. Nonostante essi rappresentino gli unici strumenti da mettere in campo per fronteggiare questo fenomeno. Rispetto all’incendio sviluppatosi nei giorni scorsi a Fonte Vetica ci chiediamo come tra le altre misure preventive messe in campo, venti membri di un’associazione di volontariato, sei carabinieri/forestali e due vigili urbani, non sia stato previsto un presidio dei Vigili del Fuoco tenendo presente che per raggiungere tale località da L’Aquila è necessario un tempo di percorrenza di oltre un’ora; che la prevista e consolidata Rassegna degli Ovini avrebbe richiamato un’altissima affluenza di visitatori, come peraltro aveva fatto presente il sindaco di Castel del Monte nel corso del tavolo tecnico tenutosi in Questura il 4 agosto scorso e poi effettivamente stimata in circa 30 mila persone; che l’abnorme assembramento di persone si sarebbe riversato a Fonte Vetica con migliaia di automezzi tra cui auto, moto e soprattutto camper con al seguito bombole di gas, e che il tutto si sarebbe svolto in particolari condizioni climatiche, ampiamente previste, per cui in queste settimane anche nella zona di Campo Imperatore si registrano temperature altissime e siccità”.

“Ribadendo che alle Regioni, per legge, prioritariamente spetta la tutela del patrimonio boschivo e la lotta attiva contro gli incendi boschivi, nei mesi scorsi – ricorda D’Annibale – abbiamo denunciato invano e ripetutamente che i fondi destinati alla convenzione antincendi boschivi che la Regione Abruzzo stava stipulando con i Vigili del fuoco fossero del tutto insufficienti ed inadeguati. Indipendentemente dal fatto che, poi, ci si è ritrovati a fare i conti con una stagione estiva particolarmente torrida e avara di precipitazioni. E’ semplicemente assurdo pensare che una sola squadra di Vigili del Fuoco per provincia potesse essere sufficiente a raggiungere lo scopo. Tutto brucia come da programma, insomma”.

“A ciò – incalza – si aggiunga che a sette mesi dal varo della riforma Madia, che ha sciolto la Forestale, mancano i decreti che assegnano ufficialmente i 16 mezzi ai Vigili del Fuoco, e le gare d’appalto per la manutenzione. Un vero pasticcio anche la suddivisione degli ex Forestali previsto dalla stessa legge: dei circa ottomila forestali, 6.400 sono stati dirottati nell’arma dei Carabinieri, 1.240 nella Pubblica Amministrazione, mentre ai Vigili del Fuoco, che pure ne avrebbero giovato più di tutti, ne sono stati assegnati soltanto 361. Analogo destino è toccato agli automezzi dell’ex Forestale. L’Abruzzo, poi, come altre sei regioni è priva di mezzi aerei destinati alle attività antincendi boschivi”.

“Tutto ciò – fa presente il Conapo – in un quadro disarmante che vede i Vigili del Fuoco con gli stipendi più bassi tra i corpi statali, come emerge dai dati contenuti nell’annuario statistico della Ragioneria generale dello Stato. 7.139 euro in meno di un poliziotto che appartiene allo stesso ministero dell’interno e 1.895 euro in meno della media delle retribuzioni degli statali che comprende anche chi lavora in ufficio e non rischia la vita. Gli stessi uomini e donne in uniforme, però, che spesso sugli interventi o sulle linee telefoniche di emergenza, per il solo fatto di rappresentare la prima interfaccia con i cittadini stremati da continue inefficienze, vengono ricoperti di insulti di ogni tipo a causa di falle di cui non hanno nessuna responsabilità, che sono esclusivamente attribuibili ad un sistema Paese ormai al collasso e di cui loro stessi sono vittime. Tutto questo è semplicemente vergognoso”.

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