In memoria del terremoto di Avezzano del 1915: gli storici canti della tradizione nel prezioso CD “Se nnè ita ‘nganzóna”

In memoria del terremoto di Avezzano del 1915: gli storici canti della tradizione nel prezioso CD "Se nnè ita 'nganzóna"||
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Avezzano – Nel 2005 venne celebrato il 90° anniversario del tragico terremoto di Avezzano. Tra le varie iniziative a cui si pensò nella circostanza, ci fu anche la produzione di un CD intitolato “Se nnè ita ‘nganzóna” realizzato da Ugo Buzzelli, Claudia Gabriella Fatato, Piero Buzzelli con la produzione artistica di Paolo Capodacqua. Al suo interno sono contenuti 13 storici e significativi brani della tradizione marsicana e, più in particolare, avezzanese.

I canti raccolti all’interno di “Se nnè ita ‘nganzóna” sono, nell’ordine: Sande Middije, Il terremoto di Avezzano, Notte Natale, La notte della Befana, J’avare, Sótte la tua finestra, Mó rane mó, Sótte la méa finestra, Canzone de’jji ‘mbréachi, Filastròcche de S. Giuanne, La rémutata, Evviva Maria (di Pietraquale), Il 13 gennaio.

Sul retro della copertina che custodisce il compact disc si legge: “Il tragico evento che colpì la città di Avezzano, la mattina del 13 gennaio 1915 cancellò quasi ogni cosa. Il nostro lavoro è stato quello di chi, cercando tra le macerie dei ricordi, ha ritrovato e ridato vita a canzoni, parole, frasi, proverbi che circolavano e rendevano viva e allegra la quotidianità. Il segno indelebile di ‘Sande Middje‘ che arriva e tutto sparìa, cioè disperde, e i quadri-reperto de ‘Il terremoto di Avezzano‘, lasciano così spazio alle soavissime immagini-simbolo della ‘Notte Natale‘, alle ombre giocose ma sempre un po’ inquietanti della ‘Befana’ e alla ninna nanna di ‘San Giuseppe‘. ‘Sótte la méa/tua finestra‘ apre ad una sorta di contrasto amoroso che culmina nel doppio senso di ‘Mó rane mó‘, mentre ‘La rémutata‘ prelude alla festa per la sentitissima devozione a ‘Maria di Pietraquaria‘. ‘J’avare’ e la ‘Canzone de’jji ‘mbréachi‘ stemperano, infine, nel riso amaro e un po’ beffardo, una quotidianità fatta che di privazioni ed indigenze“.

Le fonti musicali dalle quali i creatori di questa preziosa raccolta musicale hanno tratto ispirazione e materiale sono le trascrizioni e le ricerche etnomusicali curate da Piero Buzzelli. Gli arrangiamenti, le armonizzazioni, gli inserti originali e le esecuzioni sono di Paolo Capodacqua. La voce è di Claudia Gabriella Fatato. Il CD è stato registrato nel 2004 presso la Bottega Artisuoni di Avezzano ed è stato realizzato a cura dell’Associazione culturale-musicale “Laeti Cantores”.

Vale la pena sottolineare che tra le pagine di storia che abbiamo raccontato attraverso il nostro giornale, per ricordare e celebrare la memoria di quanto avvenne la mattina del 13 gennaio 1915, c’è anche uno dei brani raccolti nel CD sopra descritto. Stiamo parlando della canzone “Il 13 gennaio“, quella che nonna Erminia Di Legge, nata a Collarmele nel 1901 e scomparsa nel 1989, cantava a sua nipote Sara D’Agostino fin da quando era bambina.

In memoria del terremoto del 13 gennaio 1915, la canzone che nonna Erminia Di Legge ha tramandato alla nipote Sara D’Agostino

 

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