Il sindaco non risponde sulla Variazione di Bilancio, Barbonetti presenta esposto in Procura

Il consigliere comunale di Partecipazione popolare denuncia l'omissione di Di Pangrazio alle procure di Avezzano e L'Aquila e chiama in causa il Prefetto. "Vogliamo chiarimenti sulle variazioni di bilancio su cui il sindaco non ha risposto all'interrogazione"

Avezzano. Il Consigliere comunale di Partecipazione Popolare, Alessandro Barbonetti, ha presentato un esposto al Prefetto, alla Procura della Repubblica di Avezzano ed alla Procura della Repubblica di L’Aquila. Nell’esposto si denuncia la violazione dell’obbligo di risposta nei termini di legge alla interrogazione sul Bilancio del Comune di Avezzano, presentata dallo stesso Consigliere Barbonetti in data 14 novembre.  

“Nell’esposto – afferma Barbonetti – evidenzio come il sindaco si sia rifiutato, con il diniego, a rispondere alla mia interrogazione volta a chiarire le ‘stranezze’ riscontrate sul documento di Variazione di Bilancio. Di Pangrazio non ha voluto rispondere, e questo la dice lunga sul concetto di trasparenza e di rispetto dei consiglieri eletti dal popolo che ispira l’azione del sindaco che, da sempre, considera i consiglieri comunali come una fastidiosa presenza. Purtroppo la progressiva riduzione di ruolo e di rango del Consiglio comunale è stata accettata passivamente dal presidente del Consiglio stesso, Domenico Di Berardino, che nulla ha fatto per impedire la deriva autoritaria imposta dal sindaco e dai suoi sodali del Partito Democratico”.

Nell’esposto al Prefetto e alle Procure, Barbonetti denuncia nel dettaglio i comportamenti omissivi dell’amministrazione, in evidente violazione della legge e dei regolamenti comunali, che prevedono l’obbligo per il sindaco di rispondere entro 30 giorni alle interrogazioni ed ad ogni altra istanza di sindacato ispettivo presentata dai consiglieri. 

“Il comportamento del sindaco – afferma Barbonetti –  potrebbe comportare il reato di omissione di atti d’ufficio (art. 328 del codice penale), ed è proprio questo che la Magistratura è chiamata a verificare.  Inoltre la condotta del sindaco pregiudica il diritto dei consiglieri comunali di poter esercitare con pienezza il mandato consiliare, e questa è causa di scioglimento del Consiglio comunale, cosa che nel nostro ordinamento deve essere valutata nel merito dal Prefetto”.

“Alle Procure di L’Aquila ed Avezzano, ho contestualmente inviato il testo dell’interrogazione sul bilancio, alla quale appunto il sindaco non vuole rispondere, affinché la Magistratura valuti se sono riscontrabili ulteriori reati nei fatti elencati nell’interrogazione – chiosa Barbonetti.  Il principale aspetto da chiarire, sul quale chiediamo supporto alle Procure, è se si sia voluto artificiosamente aumentare le voci di entrata del bilancio per dissimulare la reale situazione economico-finanziaria del Comune, al fine di consentire da parte del sindaco le enormi spese, le inutili collaborazioni ed i rattoppi di opere pubbliche altrimenti non finanziabili.  Come nel caso inquietante della assunzione del dirigente Natalia – conclude Barbonetti – siamo costretti, a fronte dell’offensivo silenzio del sindaco, ad interessare la Magistratura per valutare se sussistano reati, data l’enorme discrepanza tra i diversi documenti contabili prodotti dal Comune. Troppe le zone d’ombra che devono essere chiarite, e questo è purtroppo il tipico andazzo di questa amministrazione guidata da un ‘supertecnico’, come il sindaco ama definirsi da solo”.

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