Tagliacozzo – Marsicana di origine e residente a Ortucchio, Monica ha gli occhi che guardano lontano e un viso da bambola, il tono pacato, una forza determinata appena velata di commozione.
Il suo racconto è straziante, ma, seppure tra mille difficoltà, con un lieto fine. Matteo aveva tre anni quando, in seguito a una meningite, perde l’udito in maniera totale. Un’invalidità che costringerà la famiglia a rapportarsi non solo con il dolore privato, ma con una società che discrimina e volta le spalle, dalle autorità alla scuola alla sanità e, persino, le amicizie.
Una lotta che dura da 18 anni per far sì che Matteo viva una vita “normale”, contro l’ottusità delle istituzioni, soprattutto quella scolastica: “nessun ‘programma ridotto’, mio figlio deve imparare come gli altri. Sarebbe inoltre necessario proporre un metodo di insegnamento non necessariamente basato sul linguaggio“. Un vuoto che si riflette nell’assenza stessa della comunità: “va ristabilito il ‘collettivo’, inteso come formazione dei singoli individui, secondo il principio basilare dell’uguaglianza”, secondo l’intervento di un’ex insegnante tra il pubblico. Oggi Matteo ha 21 anni e vive come ogni altro ragazzo della sua età, ha degli amici, gioca a calcetto e frequenta il secondo anno di giurisprudenza.
Il libro “Il figlio del silenzio” è stato presentato il 9 agosto al Palazzo Ducale a Tagliacozzo, nella cornice del Festival di Mezza Estate, e in molti altri comuni della Marsica e dell’Aquilano per sensibilizzare la popolazione su queste tematiche forti e urgenti. Ospite anche l’editrice Claudia Valletta di Valletta Edizioni, a sua volta esempio coraggioso di “piccola editoria” al femminile in un mercato di squali: “nella scelta delle pubblicazioni cerco di dare voce a chi non ce l’ha“.
Presente il sindaco Vincenzo Giovagnorio, che salutando la platea ha commentato: “Il Festival non è divertimento fine a se stesso, ma un’opportunità di svago e di riflessione”.