Giuseppe Di Pangrazio verso la sfiducia. Sarà il prossimo assessore ai Lavori pubblici?

E’ alle porte un ennesimo rimpasto all'interno della giunta regionale. A quanto pare, ci sono 15 consiglieri regionali pronti a firmare una mozione di revoca del presidente del consiglio

Regione. E’ alle porte un ennesimo rimpasto all’interno della giunta regionale. A quanto pare, ci sono 15 consiglieri regionali pronti a firmare una mozione di revoca del presidente del consiglio.

E questo in quanto il marsicano Giuseppe Di Pangrazio pare non abbia avuto abbastanza il “pugno duro” per rimanere sempre imparziale nella coordinazione dell’aula tanto che pare che la seduta del consiglio regionale sia diventata oramai una “cloaca” ingestibile.

Dopo il rimpasto che ha fatto Gerosolimo assessore la maggioranza si è mostrata ancor più litigiosa di prima. Chissà cosa succederà quando si dovrà trattare – è un obbligo di legge – l’argomento delicatissimo della Asl unica.

Mancherebbe solo un consigliere per mandare in onda la sfiducia e per evitare una “cocente umiliazione” per Di Pangrazio, pare si stia pensando ad una “cordicella di salvataggio” nel quadro di un complessivo rimpasto di giunta.

Pare, infatti, si stia lavorando alla sostituzione “morbida” del presidente del consiglio: Di Pangrazio di dimetterebbe e Donato Di Matteo, attuale assessore ai Lavori pubblici ne prenderebbe il posto. Di Pangrazio poi entrerebbe in giunta come assessore ai Lavori pubblici, però con deleghe ridotte. L’ennesimo rimpasto dovrebbe andare in onda tra pochissimi giorni.

Ecco il piano. Il giro di valzer prevede la staffetta tra Di Matteo, il cui rapporto con il governatore è ormai praticamente irrecuperabile e Di Pangrazio che assumerebbe quindi il ruolo di assessore ai Lavori pubblici con deleghe molto ridotte. Di Matteo verrebbe allontanato dall’esecutivo e assumerebbe la presidenza del consiglio regionale che, certamente, si gioverebbe della sua pluriennale e comprovata esperienza.

La staffetta si collegherà probabilmente ad un riassetto di giunta ancor più ampio. L’Ncd, il partito di Alfano, dovrà essere coinvolto in tutte le amministrazioni a guida Pd. Ordini di Roma, il cui esecutore abruzzese è la Chiavaroli. Quindi Ncd avrà il suo assessore regionale, D’Ignazio, e gli alfaniani appoggeranno “i dipangrazio” alle prossime elezioni comunali di Avezzano, con grande imbarazzo di Felicia Mazzocchi che della lotta ai due fratelli (sindaco e presidente del consiglio regionale) ha fatto la sua bandiera.

Da tutte queste manovre non si può certo dire che ne esce una Marsica forte come quella che era stata prospettata ai cittadini.

Avezzano è in via di desertificazione industriale dopo la decisione di D’Alfonso di escludere dagli aiuti di Stato le imprese marsicane. Per non parlare della penalizzazione continua subita dalla Marsica sugli investimenti regionali (Masterplan) e della “bufala” del Progetto Marsica.

Cosa farà Di Pangrazio da assessore ai Lavori pubblici?

Molto poco, se si considera che il crono-programma delle opere pare sia già definito fino a fine legislatura e che porti la “firma”del presidente D’Alfonso.

 

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