Regione. “La posta in gioco sulla questione autostrade in Abruzzo è altissima. Non sottovalutiamola e le forze politiche escano da schemi e preconcetti: in Abruzzo e nel Lazio c’è urgenza di intervenire sulla sicurezza di A24 e A25: ben tre terremoti, nel 2009, 2016 e 2017, nonché altri eventi calamitosi hanno reso ancor più irrinunciabile un intervento. Per accelerare l’operazione ho presentato un subemendamento ad una modifica del governo al decreto Mezzogiorno che consentirà al concessionario delle autostrade dei Parchi di utilizzare parte dei canoni derivanti dalle tariffe autostradali per i lavori di messa in sicurezza dei viadotti”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.
“Si tratta di una modifica fondamentale – prosegue Pezzopane – per evitare che i canoni vadano all’Anas e che quindi per completare le opere si ricorra nuovamente ad un rincaro delle tariffe autostradali. In particolare si dispone che il concessionario di autostrade dei Parchi possa utilizzare i canoni fino ad un importo pari a 564.510.913,00 euro per l’immediato avvio ed esecuzione dei lavori di messa in sicurezza urgente delle tratte autostradali A24 ed A25. Tutto è possibile, tranne due cose: rinviare gli interventi urgentissimi sui viadotti e far ricadere tutto sulle tariffe e quindi sui cittadini. Suggerisco a qualche politico poco informato di approfondire il testo della ‘manovrina’ e leggere le motivazioni che hanno indotto la Giunta Regionale ad impugnarla davanti alla Corte Costituzionale. Nessuno vuole esentare Strada dei Parchi dal pagamento del canone. La norma che l’Abruzzo impugna dice altro. Individua l’Anas e non il ministero come soggetto che incassa quel canone. Questo significa che se le cose rimangono così, non un euro di quei soldi potrà essere reinvestito dallo Stato nella struttura perché l’Anas non è più il proprietario delle autostrade. Tradotto: tutti gli interventi di manutenzione andranno caricati sui pedaggi, come prevede la norma. Se invece i soldi finiscono al ministero, il ministero può restituirli al Lazio e all’Abruzzo, spendendoli per la sicurezza di una autostrada che ha subito danni da calamità naturali totalmente imprevedibili e fuori da qualunque possibile programmazione. Una condizione particolarissima riconosciuta tra l’altro nel decreto post sisma 2009. Ora, se dovessero prevalere i ragionamenti di Sospiri e di Forza Italia in Regione, tutta la sicurezza dell’autostrada sarebbe a carico dei cittadini. Se invece dovessimo aver ragione noi, alla Corte Costituzionale o in Senato approvando l’emendamento, lo Stato – conclude Pezzopane – potrebbe decidere di sollevare automobilisti, lavoratori, imprese da ulteriori rincari, spendendo i soldi del canone per la manutenzione dell’autostrada che li produce e non per le spese di bilancio dell’Anas che saranno certamente importanti ma che vengono dopo l’interesse degli abruzzesi”.