Avezzano – Ricorso al Consiglio di Stato e nessuna disponibilità a concordare con le opposizioni linee guida comuni, derogando al suo programma di mandato, per governare insieme la città. Sono le decisioni assunte dal primo cittadino avezzanese e comunicate nel corso di una conferenza a Palazzo di Città. Il Sindaco aveva affermato che si sarebbe dimesso nel caso in cui non avesse più avuto la maggioranza in Consiglio; nel corso della conferenza, ha chiarito che si riferiva al caso in cui fosse rimasto senza maggioranza anche dopo il ricorso al Consiglio di Stato. De Angelis dunque resta al timone ed esclude ogni possibilità di ‘larghe intese’ e soprattutto “mai con Di Pangrazio”.
“Questa sentenza – ha dichiarato il Primo Cittadino, Gabriele De Angelis – non cambia il sindaco della città, questo deve essere chiaro.Non condivido la sentenza del TAR ma la rispetto.Continueremo a lavorare per la città.Ho ricevuto proposte da qualche consigliere di minoranza, ma Gabriele De Angelis non fa patti con nessuno.Questo sia chiaro a tutti.La mia linea è questa e non la cambierò”.
Intanto, tecnicamente, il sindaco “sta ampliando il collegio difensivo” per ricorrere al Consiglio di Stato e chiedere la sospensiva della sentenza del Tar. Le spese per il ricorso saranno a carico del Comune per la parte che l’amministrazione De Angelis ritiene attinente al sindaco, e ricorreranno autonomamente anche i cittadini proclamati consiglieri dalla commissione elettorale ed esclusi dalla sentenza del Tar. Il Sindaco ha chiesto al Tar di chiarire il punto relativi ai nomi dei consiglieri in sostituzione. “Nel caso la sospensiva non venisse accettata – continua De Angelis – noi non potremmo sottostare a nessun tipo di condizionamento”.
L’ormai ex maggioranza accusa la coalizione Di Pangrazio e di conseguenza i consiglieri Casciere (Progetto Leonardo Casciere) ed Eligi (M5s) di irresponsabilità per il ricorso presentato contro l’assegnazione dei seggi in consiglio, così come determinata dalla commissione elettorale del Tribunale di Avezzano. Al momento della proclamazione degli eletti la coalizione Di Pangrazio, risultata vincente al primo turno con oltre il 50% dei voti validi, era insorta a fronte dell’assegnazione disposta dalla Commissione elettorale del Tribunale di Avezzano che aveva assegnato 15 consiglieri al gruppo di De Angelis. Diverse le criticità segnalate dai consiglieri della Coalizione, eletti alle urne ma di fatto esclusi dal Consiglio cittadino, portate all’attenzione del tribunale amministrativo. Nella giornata di giovedì il Tar si è espresso confermando, secondo la normativa vigente, la legittimità delle istanze presentate dai consiglieri della Coalizione Di Pangrazio. Annullato per buona parte il verbale di proclamazione degli eletti, i giudici hanno stabilito l’assegnazione di 13 seggi di consigliere comunale alle liste collegate a Giovanni Di Pangrazio e 9 seggi alle liste collegate a Gabriele De Angelis, che ha perso così la maggioranza in Consiglio.
Le controversie sorgono per l’attuale legge elettorale per i Comuni: la cosiddetta “anatra zoppa” si verifica qualora un gruppo di liste collegate al primo turno ottenga almeno il 50% +1 dei voti validi mentre al ballottaggio la maggioranza dei voti per il candidato sindaco vada ad un sindaco sostenuto da un altro gruppo di liste. In questo caso non scatta il “premio di maggioranza” a favore delle liste che sostengono il candidato sindaco eletto.
Alle urne ha prevalso la coalizione di Di Pangrazio al primo turno con oltre il 50% dei voti – e 11.093 voti a Giovanni Di Pangrazio, che però non ha superato la soglia del 50% necessaria alla vittoria al primo turno – e al ballottaggio Gabriele De Angelis, che aveva incassato 8.698 voti nella prima tornata, con 10.018 voti nella seconda contro i 8.588 voti dell’avversario. Dopo la sentenza, Giovanni Di Pangrazio aveva confermato, per gli esponenti della Coalizione, di essere “pronti ad assumerci le responsabilità e a lavorare per realizzare il programma scelto dalla maggioranza degli elettori, portando a termine i lavori avviati”. Gli scenari possibili dunque non includono alleanze fondate su accordi trasversali pro governabilità sebbene De Angelis non escluda l’accoglimento di eventuali consiglieri dell’attuale maggioranza ‘transfughi’ a patto che sottoscrivano il suo programma di mandato.
di Monica Santellocco e Annalisa De Meis
Foto e Video a cura di Manuel Conti
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