Celano – Numerosa e raccolta la partecipazione alla V Marcia del Creato, cammino che l’ufficio Parchi, Riserve e Programmi Comunitari della Regione Abruzzo ed il Parco Regionale Sirente Velino organizzano nel mese di agosto ormai da 5 anni. Percorrere il sentiero che calcò S. Francesco crea immediatamente un’atmosfera di raccoglimento e spiritualità che ha per cornice gli splendidi scenari dell’imponente catena del monte Sirente. I partecipanti hanno potuto così immergersi in uno scenario tra i più suggestivi d’Italia e nel lungo cammino godere della viva biodiversità del Parco.
Chiediamo al dott. Igino Chiuchiarelli, responsabile dell’Ufficio Parchi e Riserve della Regione, quale la motivazione dell’evento.
“Già la legge nazionale 394/1991 che costituisce lo strumento organico per la disciplina normativa delle aree protette, pur ponendosi come lo strumento della tutela ambientale, persegue l’ambizioso obiettivo di disciplinare compiutamente, in un solo crogiuolo compositivo, l’organizzazione generale del territorio in tutti i suoi aspetti gestionali e di tutela. Il termine “aree protette” si propone di mediare, con l’organizzazione generale del territorio in termini funzionali, le emergenze ambientali della conservazione con le esigenze socio-economiche della utilizzazione facendo ricorso all’uso diversificato e “gerarchizzato” del territorio ed enucleando, dunque, gli ambiti di maggiore tutela e le aree di promozione e sviluppo economico. La Regione Abruzzo, con la legge 38/1996, ha voluto introdurre un nuovo concetto di Area protetta, cioè di un territorio non solo soggetto a regole e divieti ma anche idoneo a realizzare una integrazione tra uomo e ambiente naturale, mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici, delle attività agro-silvo-pastorali e delle altre attività economiche compatibili con le finalità della conservazione degli ecosistemi. Per cui la Marcia del Creato è espressione di un nuovo modo di vivere l’ambiente in forma partecipata ed emozionale riscoprendo valori storici e religiosi oltre alle eccellenze ambientali. Tutela, conservazione e valorizzazione.”
Come è andata la V edizione della marcia?
Direi molto bene. Come sempre grazie soprattutto all’impegno del dott. Pasquale Casale, ideatore dell’evento, il cammino si è svolto senza particolari problemi. Oltre a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato in vario modo, vorrei esprimere un mio personale ringraziamento e compiacimento ai tanti partecipanti, che sfidando il caldo e le condizioni impervie del tracciato, con grande spirito di abnegazione hanno percorso tutto il lungo cammino in silenzio e in attenta osservazione. Devo registrare qualche piccolo problema alla nostra organizzazione che il prossimo anno risolveremo sicuramente sempre cercando di migliorare.
La marcia è stata aperta e chiusa dai Carabinieri Forestali con due agenti a cavallo e resa sicura dalla Croce Rossa Italiana, che con una adeguata vigilanza sanitaria, strutturata con mezzi e volontari in divisa, ha reso possibile la percorrenza dei 29 chilometri, che rappresentano un notevole impegno fisico e mentale. Stessa collaborazione da parte dell’Associazione dei medici di famiglia e dai soci del CAI regionale (sez.di Celano e di l’Aquila), che hanno guidato i numerosi partecipanti attraverso i sentieri di montagna che collegano la Marsica alla valle Subequana. Un plauso all’impegno dei comuni nell’organizzazione delle rispettive accoglienze. Per finire una allegra conviviale con un pasto caldo servito dall’associazione alini in congedo di Cerchio.
Suggestivo e commovente è stato l’arrivo a Castelvecchio Subequo, in parata con le autorità in contemporanea all’arrivo del corteo della fiaccola di Celestino. I frati minori del convento di Castelvecchio hanno infine accolto la marcia al suono delle campane e dispensato ai partecipanti la benedizione finale.
L’appuntamento è per il prossimo anno che vedrà anche il riconoscimento e l’unione virtuale della marcia con la più importante Marcia della Pace.