Avezzano – E’ stata celebrata da l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Molinari la Santa Messa nella Cattedrale dei Marsi, ove sono state esposte le reliquie di Santa Teresa di Gesù Bambino.
I due giorni di esposizione dell’Urna hanno consentito ai fedeli di venerare con la preghiera la Santa dichiarata da Papa Giovanni Paolo II “Dottore della Chiesa”, il 19 ottobre 1997, divenendo così il 33° Dottore della Chiesa ed il terzo Dottore donna a ricevere questo riconoscimento dopo Santa Teresa d’Avila e santa Caterina da Siena
Padre Claide parroco della Cattedrale dei Marsi ha sottolineato quanto sia importante approfondire e riscoprire la figura di Santa Teresa del Bambin Gesù. “ Il Suo messaggio è un nuovo percorso verso la santità da Lei chiamata “la piccola via”, ed è l’insegnamento di credere con fiducia all’Amore Misericordioso del Signore. Bisogna ricordare che Santa Teresa ha avuto uno breve esistenza terrena, eppur se limitata ha saputo trasmettere con i suoi quaderni “la Storia di un’anima”, dove racconta la sua vita, la testimonianza della Sua scoperta di Dio e dell’infinito suo amore. Pur comprendendo di essere fragile si è affidata alla bontà del Signore.”
Teresa Martin nasce ad Alencon il 2 gennaio 1873 è l’ultima di nove figli, muore il 30 settembre del 1897 al Carmelo di Lisieux (Francia) . L’incanto di una infanzia priva di preoccupazioni si rompe con la morte della mamma. In quegli anni Teresa fa la sua prima confessione e si avvicinò alla grazia dell’Eucarestia: fece la prima e la seconda comunione e ricevette il sacramento della confermazione. A nove anni, quando apprende, per puro caso, che la sorella Paolina entrerà al Carmelo, pensa seriamente di imitarla e ne parla con madre Maria Gonzaga, superiore del Carmelo di Lisieux. Per la morte del padre la crisi raggiunge l’apice, Teresa si sente abbandonata. La coglie un tremore incontrollabile che fa pensare che per lei la morte sia ormai vicina. Le fu vicina Maria che, disperata, chiese alla Vergine la sua guarigione. Il 13 maggio 1883 avvenne il miracolo tanto sperato: ad un tratto la statua si animò e la Vergine, di una bellezza straordinaria, si avvicinò a Teresa e le sorrise. L’anno 1887 è per Teresa un anno di crescita fisica, intellettuale, morale. Ella si rafforza sempre di più nella convinzione che deve entrare nel Carmelo più presto possibile per pregare e donare la propria vita per i peccatori. Al Carmelo di Lisieux, Paolina (divenuta suor Agnese di Gesù) approva il desiderio di Teresa, seguita in questo da tutta la comunità. L’ostacolo che si presenta è quello del superiore del Carmelo: monsignor Delatroette, che non accetta nessun postulante prima dei ventuno anni. Troppo giovane. Non resta che il ricorso al Santo Padre e questa ragazzina di 14 anni non esita un solo istante a convincere suo padre perché la porti a Roma dal papa. Il 13 novembre arrivano a Roma il pensiero di Teresa è concentrato sull’udienza del Santo Padre, che ha luogo il 20 novembre. Il pontefice, alla sua richiesta, le disse: “Va bene, voi entrerete se il buon Dio lo vuole.” il 28 dicembre il vescovo concede l’autorizzazione. Nel viaggio a Roma Teresa aveva visto quanti preti fragili e bisognosi di aiuto spirituale ci fossero; da lì ella decise che una volta entrata al Carmelo avrebbe offerto le sue preghiere per la santificazione del clero. Il mattino del 9 aprile ella entra al Carmelo di Lisieux per restarvi tutta la vita con il nome di Teresa di Gesù Bambino. La tomba di Teresa richiama molti fedeli. Il 26 maggio 1908 avviene un miracolo strepitoso: una bambina di quattro anni, cieca dalla nascita, acquista la vista. I miracoli si moltiplicano, i pellegrini sempre più vanno al cimitero di Lisieux. La beatificazione di Teresa avverrà a Roma il 29 aprile 1923, la canonizzazione ebbe luogo a Roma il 17 maggio 1925.. (tratto da Tanogabo)
Le sacre spoglie lasceranno la Cattedrale dei Marsi, per proseguire il giro dell’Italia e diffondere il messaggio d’amore, nel quinto centenario della nascita (1515-2015) di Santa Teresa.
“Gesù, io voglio amarvi tanto. Amarvi più di quanto non siate mai stato amato”. (Santa Teresa del Bambin Gesù)