Cappadocia, “rivolta” dei turisti senz’acqua in Comune, intervengono i carabinieri

Una trentina di persone arrabbiate "invadono" il Comune. Il sindaco Lilli: "Grave disservizio per i visitatori che per di più per pochi giorni di permanenza pagano al Cam come chi vive qui tutto l'anno"

Cappadocia. Esasperati dopo due giorni senz’acqua, qualcuno è ripartito, qualcuno ha lavato bambini e anziani con l’acqua in bottiglia. Una trentina hanno detto “basta” e questa mattina sono andati in Comune a portare la loro protesta.

Qualcuno ha alzato la voce un po’ troppo, tanto che alla fine, è stato richiesto l’intervento dei carabinieri che hanno riportato la calma.

Attimi concitati questa mattina al Comune di Cappadocia. Il sindaco Lucilla Lilli si è ritrovata a dover gestire l’emergenza e a dover dare spiegazioni a una trentina di turisti che da due giorni sono senz’acqua.

“C’è stata una carenza di informazioni da parte del Cam”, spiega il primo cittadino che ha gestito al meglio la situazione, rassicurando i turisti che le sono piombati in Comune, “ci sono stati ritardi nelle informazioni, frammentate e poi contrastanti. Una parte di Cappadocia e la frazione di Petrella Liri da ferragosto è senza acqua. Le famiglie sono esasperate. Io avevo detto che ieri mattina il problema rientrava ma poi non è stato così”.

“Nel giro di sei/sette ore”, va avanti il sindaco Lilli, “ci sono stati due diversi guasti alla centrale del Liri. Uno l’hanno sistemato gli operai del Consorzio acquedottistico che hanno lavorato la notte tra il 15 e il 16, l’altro si è verificato poco dopo”.

“Per il nostro paese è un danno gravissimo”, incalza, “a Petrella c’è la festa del paese, con la processione, è un evento sentito e partecipato. Chi viene a Cappadocia in questi giorni rimane solo per poco tempo e questo è un disservizio importante. Lo è anche per le attività ricettive che accolgono i turisti che alla fine ieri sera hanno scelto di fare le valigie e andarsene. E’ grave. Anche perché chi abita qui l’estate, per pochi giorni, paga regolarmente l’acqua, senza contatori, con il conteggio forfettario. Pagassero almeno per quello che consumano. Invece no, pagano come chi ci vive tutto l’anno”.

“Ieri l’emergenza è stata gestita con l’autobotte”, conclude, “questa mattina la prefettura ha ordinato di mandarla a Pereto. Sono 13 i Comuni interessati dal fenomeno, non è solo Cappadocia. In Comune abbiamo cercato di gestire l’emergenza al meglio ma i turisti hanno ragione ad essere arrabbiati”.

In Comune sono arrivati diversi carabinieri della compagnia di Tagliacozzo, che hanno gestito l’ordine pubblico, coordinati dal capitano Edoardo Commandè. Ora l’emergenza è rientrata.

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