Avezzano – Nella cerimonia di commemorazione a 100 anni dalla sua nascita, nella Sala Consiliare del Comune di Avezzano, è stato ricordato un uomo che ha dimostrato cosa significa rispettare il popolo che lo ha eletto, per ben due candidature, a Sindaco: il prof. Mario Spallone.
Mario Spallone, nato a Lecce dei Marsi il 22 ottobre 1917 e deceduto a Roma il 15 maggio 2013, è stato medico e consigliere di Palmiro Togliatti e di altri importanti personaggi del Pci. Spallone: presunto agente di collegamento fra il Pci e il servizio segreto del Sifar etc . etc. etc.
Questa è la più conosciuta delle note della sua biografia, a cui bisognerebbe accedere per capire la storia incredibile di un uomo che ha dato 10 anni della propria vita alla rivalutazione di quello che lui riteneva essere il proprio territorio. Una storia forse sottovalutata dai cittadini marsicani, che non hanno ben compreso la sua valenza di personaggio nella politica italiana, impossibile da dimenticare. Non la storia della sua vita, ma l’aspetto umano della sua vita, ricca di episodi e di straordinari momenti, è stata ricordata in questa celebrazione.
Il Sindaco Gabriele De Angelis, ha porto i saluti ai presenti evidenziando il generoso impegno politico del prof. Spallone. Ha preso poi la parola il figlio, Alfredo Spallone, che ha espresso la gioia di ritrovare quei volti che hanno affiancato il padre nel percorso politico avezzanese. Ha mal celato poi la commozione quando gli è stata consegnata la targa ricordo, a testimonianza della stima dell’amministrazione comunale per il Prof Spallone.
I momenti straordinari che hanno fatto poi la storia di questa città sono stati raccontati da Flavia De Santis, Nazzareno Di Matteo, Goffredo Taddei , Sergio Galbiati, amministratore delegato di Lfoundry, e Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti e direttore, per oltre 20 anni di Atv7, protagonista con il professore, della famosa trasmissione ‘Telefono aperto’.
Impossibile dimenticare quando Mario Spallone con la carica di sindaco (1970-1985) finì sotto i riflettori delle cronache avendo istallato, da tempo, nel cimitero di Lecce dei Marsi casse acustiche che diffondevano musica. La sua tenacia insistente per ottenere il riconoscimento di Avezzano capoluogo di provincia. La richiesta di riaprire le case di tolleranza, come asseriva, “per la sicurezza dei cittadini”. Infine la dimostrazione della sua forza e della sua caparbietà nel decidere nel 2012, a 95 anni, di candidarsi a Sindaco a capo della lista “Per la Marsica e per Avezzano”, ottenendo il riconoscimento quale più anziano aspirante sindaco d’Italia.
Il teatro dei Marsi, l’urbanizzazione della città di Avezzano e tante altre importanti opere sono il segno della sua dedizione alla Città, importanti come quella lampadina rotta sostituita nel lampione della strada della signora X, la buca riparata nella via del signor Y. Piccole cose che lo hanno reso il “Sindaco di tutti” .
Certo non va dimenticato anche che venne indagato per gli aborti clandestini di Villa Gina e per aver aiutato il faccendiere Flavio Carboni, e altre operazione che in parte lo allontanarono dal Partito.
Non era un santo, ma un uomo con pregi e tanti difetti, ma pur sempre colui che riusciva a non creare barriere con i cittadini più semplici, nonostante la sua straordinaria preparazione. Non si vuole censire ma riconoscere quella vitalità, quella instancabile volontà di ottenere ciò che si prefissava, per il bene dei suoi concittadini, e soprattutto il grande rispetto per chi lavorava e operava con professionalità.
A lui verrà dedicato nel cuore di Piazza Torlonia, il largo dove è sita la fontana realizzata a fine ‘800 che Anna Maria Torlonia e Giulio Borghese donarono alla Città, in occasione della realizzazione del primo acquedotto di Avezzano.
Sono mille le cose da raccontare e da ricordare, il suo piglio, quel volto disegnato dalle rughe, quegli occhi di giovane entusiasta, quella eterna sigaretta tra le dita, il suo credere fermamente e appassionatamente nella sua terra: “Nec sine marsis nec contra marsos” ripeteva ad ogni occasione.
Anche chi scrive ha nella mente un caro ricordo di quando il Prof. Spallone arrivava nella redazione di ATV7, si avvicinava e con quel buffetto sulla guancia, celato da una punta d’affetto, dimostrava il rispetto per il tuo lavoro.
Una leggenda, un carisma inimitabile.
https://www.facebook.com/DeAngelisGabrielesindaco/videos/948354448646277/