Avezzano. Un breve post che in pochi minuti è diventato virale e ad Avezzano impazza la voglia del “prato collettivo”.
Crescenzo Presutti, ex assessore all’Ambiente del Comune di Avezzano, attualmente candidato sindaco tra le fila di Gabriele De Angelis ha anticipato ai suoi simpatizzanti, dalle pagine di Facebook, l’inserimento nel programma elettorale la scelta di un prato da “regalare” ai cittadini, come già è stato fatto in altre città italiane, dove sono subito scesi i valori di fenomeni come depressione, stress e anche di furti e rapine.
Scrive Presutti:
Vi anticipo una piccola parte del programma “ambientale” su cui sto lavorando per le prossime amministrative. Spero lo copino anche gli “antagonisti” visto che, secondo recenti studi, il verde fa innamorare.
Invero, l’idea di introdurre nel programma una simile proposta, nasce da un suggerimento da parte di uno stimato collega del Foro di Avezzano (l’avv. Renato Simone) il quale mi ha segnalato (e lo ringrazio pubblicamente) un convegno europeo, tenutosi a Treviso, organizzato dalla Fondazione Benetton in occasione delle Giornate internazionali di studio del Paesaggio proprio sul tema dei “prati collettivi”.
Raccogliendo ulteriori notizie ho scoperto che qualche giorno fa il quotidiano “La Repubblica” ha dato la notizia secondo cui, attraverso un’indagine sociologica, si è scoperto che gli abitanti di Città del Messico senza un prato vicino non si innamoravano più. “Una distesa verde, pure incolta, hanno verificato, migliora la qualità della vita delle persone perché fornisce l’opportunità per incontrarsi, in libertà e serenità. Ottimo per i bimbi? Anche, ma utile soprattutto per gli adulti. La prova? Da quando hanno rimesso a disposizione un vasto prato incolto nella città, sono statisticamente calate depressione, rapine e proteste, riporta l’articolo. Sono i prati della contemporaneità, “prati collettivi” li chiamano.”
E d’altronde i prati costano poco, possono essere curati dai residenti e costituiscono una risposta al problema della solitudine nelle città. Sono lo spazio dove trascorrere il tempo in compagnia di altre persone, dove camminare all’aria aperta per sentirsi bene, dove raccogliere qualche fiore, collegarsi con wi-fi, giocare, mangiare e scambiare quattro chiacchiere con i vicini. E sono i luoghi dell’infanzia dove è possibile organizzare mercatini, sessioni di yoga e tanto altro.
Alle nuove città moderne servono verdi spazi dove ritrovare se stessi, il contatto con gli altri e con la natura.
Basta con le colate di asfalto che, soprattutto nella nostra cittadina, vanno tanto di moda. Un esempio? Il nuovo parcheggio dinanzi alla Chiesa della Santissima Trinità. Un vero e proprio scempio. Pare che la Dirigenza avezzanese goda nell’asfaltare tutto ciò che è terra. Un altro esempio? La stradina di campagna de-polverizzata (si, c’era scritto così nella determina che autorizzava la spesa di quasi 50 mila euro) ad Antrosano.
Insomma, viva i prati collettivi, perché non costano nulla e fanno innamorare. Con una raccomandazione: “Pregasi di calpestare l’erba”.
Sulla stessa linea d’onda, ieri sera, Sefora Inzaghi, nota ambientalista marsicana, ha diffuso alla stampa una lettera aperta che il Fai (Fondo per l’Ambiente italiano) ha scritto al sindaco Gianni Di Pangrazio, a firma dell’avvocato Renato Simone, a nome degli iscritti e dei simpatizzanti di Avezzano.
Nella foto un’immagine dal web del prato che a L’Aquila si trova di fronte la chiesa di Collemaggio.