PREMESSA

Presentazione ( 1 ) Il sindaco Ferdinando Barigazzi

Da un mio amico è stato riferito d’aver proposto ad un noto studioso di abruzzesistica la compilazione di una storia su Celano e la sua contea.
Gli fu risposto che per un tale lavoro avrebbe dovuto impegnarsi almeno dieci anni e impiegare forti somme di denaro per consultare gli archivi di Napoli, Palermo, L’Aquila, non che l’archivio Vaticano e la biblioteca germanica a Roma…….
L’episodio manifesta che su Celano e la contea è stato scritto forse molto, ma spesso senza discernimento critico, o “per sentito dire ” o “per aver letto scritto”. Sono stati divulgati testi che riportano citazioni desunte da scrittori precedenti i quali, a loro volta, avevano fatto affermazioni prive di qualsiasi fonte documentale.
Il giudizio s’estende persino, su alcuni punti, al Corsignani stimato come uno dei principali autori di ricerche marsicane.
Perciò riconosciamo al professor Giuseppe Grossi il merito d’aver interrogato i documenti d’archivio d’un remoto e recente passato e d’aver ottenuto risposte che, se da un lato, demoliscono pregiudizi, rettificano giudizi, dissolvono interpretazioni arbitrarie, dall’altro proiettano all’interno della storia della nostra città non poche conoscenze ed informazioni criticamente giustfflcabili. Risultato, codesto, che dischiude alle giovani generazioni di studiosi valichi imprevisti per ulteriori approfonditi esami.

Dote della “Guida “, contratta nelle linee espositive per assecondare lo scopo di illustrare specialmente al forestiero “storia, arte ed archeologia” di Celano nei secoli, è che l’autore non sta come spettatore passivo dinanzi ai fatti che descrive. Per lui la storia non è il cimitero di cose estinte, ma un “vissuto” o “rivissuto” con la freschezza ed il gusto d’un presente.

Lo “allora” diventa “ora”. Il suo scrivere è come il raccontare: in entrambi i segni ti porta a sperimentare lo stesso suo stupore, sia per la puntualizzazione d’una etimologia, d’un toponimo che da ipotesi diventano certezze, sia per una epigrafe ignota ed ora fotografata e decifrata personalmente, sia per un percorso scavato sul versante roccioso d’una montagna un tempo battuto da uomini e armenti, sia per un frammento d’animale filtrato infondo alla crepa d’una grotta ove abitarono gli antenati della nostra preistoria.
Siamo convinti che il lavoro del professor Grossi sarà apprezzato dai cittadini di Celano e da coloro che sono impegnati in ricerche analoghe. L’amministrazione che ho l’onore di presiedere formula due auguri: anzitutto che la nostra storia sia la più conosciuta dalla cittadinanza, che i giovani, partendo da questa pubblicazione criticamente fondata, possano approfondirla ed ampliarla; secondariamente che, per il prossimo giubileo, i flussi di pellegrini che da Roma saranno dirottati anche verso l’Abruzzo e la Marsica trovino nella “Guida ” uno strumento che illumini i nostri monumenti sacri e profani, templi, castello, museo palafitticolo, insieme ai panorami della nostra natura splendida d’inusitate bellezze.

Presentazione ( 2 ) Il Presidente della Pro-Loco Luciana Vicaretti

La Realizzazione di una guida di Celano va a colmare una lacuna notevole sul panorama storico-artistico e turistico non solo del paese, ma anche della Marsica. Alle soglie del Giubileo del 2000 non può passare sotto silenzio il ruolo che la nostra cittadina ha rícoperto e ricopre come punto di richiamo e di interesse. I monumenti di stampo medievale, le nuove realtà dell’ epoca pre-romana recentemente portate alla luce, il ruolo svolto all’interno delle culture da Tommaso da Celano, tanto per fare un nome, sono tutte cose che vanno ricordate a chi le conosce, ma anche e forse più a chi non le conosce. Inoltre, alla luce del ruolo che Celano intende ricoprire all’interno di una economia che va aprendosi alle nuove possibilità offerte dal settore turistico, divulgare il nome e le potenzialità del nostro paese è senz’altro cosa encomiabile. Per tutti questi motivi la Pro-Loco, sensibile a tutte le istanze di natura sociale e culturale, ha proposto al Prof Giuseppe Grossi la realizzazione della guida e nella fattiva collaborazione con il Comune di Celano e la Provincia, saldando il passato e il presente, si è scritto per il paese il biglietto di presentazione per il futuro.

Premessa – Giuseppe Grossi Direttore tecnico dell’Archeoclub della Marsica.

Parlare della storia-arte-archeologia della ormai “Città di Celano” è stato per me una impresa nuova e affascinante data la notevole importanza che l’abitato ebbe nella formazione dell’ethnosfucense di età medievale e moderna. Purtroppo c’è da lamentare l’assenza di opere storiche a buon livello scientifico, se si escludono gli studi del Celani della fine dell’ottocento, l’ottima sintesi del Colapietra datata 1978, i richiami recenti del Clementi, del Piccioni, del Sennis, del D’Amore ed altre monografie dedicate a singoli monumenti, come quelle relative al Castello Piccolomini ad opera da prima del Barbati, del Ferotti e successivamente dell’ Unità Periferica di Celano della Soprintendenza B.A.A.A.S. per l’Abruzzo. Altra lodevole iniziativa recente è stata quella di dare alle stampe, informa più che dignitosa, gli Statuti sulla Giustizia emanati nel 1618 dai Peretti per gli Stati di Celano e di Piscina, ad opera di Padre Osvaldo Lemme e Gianvincenzo Sforza con premessa di Walter Capezzali. Lo stesso vale per l’opera del Taccone, con il suo studio del 1990 in cui si evidenziano i monumenti, particolari degli edifici storici e le opere d’arte moderna presenti a Celano, e la guida illustrata del 1985 a cura dell’Associazione Musicale-Culturale “Michele Carusi”. Da non dimenticare la Celano ieri e oggi dell’indimenticabile Ercole Di Renzo (Ercolino) in cui si conservano le tradizioni popolari, le caratteristiche ed il dialetto celanese.

Dalle sintesi del Febonio, del Corsignani, del Di Pietro alle opere di storia locale del Tollis, del Cantelmi ed, in tempi recenti, del Rosati, si evince una cronologia storica particolarmente legata soprattutto agli avvenimenti del basso medioevo e dell’ età moderna.
Manca però un’analisi esauriente delle testimonianze antiche ed alto medievali che prepararono e portarono Celano alla ribalta della storiografia nazionale.
Di contro sono numerose, fantastiche e cervellotiche le ipotesi sull’origine del paese e sulle sue vicende iniziali:
1 – il nome Caelanum che a detta dell’umanista marsicano cinquecentesco Paolo Marso, seguito successivamente dal Di Pietro, deriverebbe da Celaenae posta in Frigia, prospettando quindi un irreale legame con il mondo medio-orientale;
2 – l’ubicazione a Celano dell’oppidum e municipio equo di Cliternia, ipotesi cara al Febonio, seguito successivamente dal celanese Corsignani, ubicazione errata essendo ormai accertata scientificamente la presenza di Cliternia nel Cicolano presso Capradosso (RI);
3 – la creazione o “invenzione ” del Tollis di un passo di Tito Livio (libro XXXVIII della L Deca della sua Storia di Roma) in cui si parlerebbe di un Coelanum oppidum nella Marsica, passo in cui in realtà non sifa alcun riferimento ad un centro della Marsica antica;
4 – l’erronea ubicazione da parte del Lanzoni e del gesuita Monachino della primitiva Diocesi dei Marsi a Celano nel V- VI secolo d.C. con i vescovi Valerio e Vaticano, vescovi in realtà riferibili alla città di Cales in Terra di Lavoro (CE), come dimostrato dal Colapietra e dal Melchiorre;
5 – le ultime ipotesi del Rosati sull’esistenza dei Marsi Fucentes e del loro municipium di età romana nel territorio di Celano, ipotesi antistoriche giacché non è mai esistito un municipio romano sul sito celanese visto che già studi, delfinire dell’ottocento e degli anni 60’e 70’del nostro secolo, hanno dimostrato in maniera irrefutabile che Celano era inserito, in età romana, nel territorio di Alba Fucens;
6 – le recenti asserzioni sulla presenza degli Acqui nel territorio di Celano, presenza antistorica giacchè il lago è definito marsorum dagli storici romani, mentre il territorio marso celanese entrò a far parte del territorio di Alba Fucens solo nel III secolo a. C. dopo il fóedus fra i Marsi e Roma del 302 a.C. (” parte agri multatis foedus restituit” = LIVIO, X, 3, 5-6 );
7 – le ipotesi fiantastiche degli storici locali sulla presenza e successione dei Conti dei Marsi a Celano fin dalle origini, ipotesi annullate dal Rivera, dal Brogi e recentemente dal Sennis che ha dimostrato la loro minore presenza a Celano almeno fino al primo quarto del XII secolo e le loro residenze varie a Pescina, Carsoli, Colle, Pereto, Trasacco ecc.; questo solo per segnalare i più macroscopici errori a cui sembra non sfuggire anche la più recente Guida d’Italia, Abruzzo e Molise, del Touring Club Italiano che, come una spugna, raccoglie in maniera confusionaria dati certi insieme a quelli incerti ed inattendibili.

Ho quindi preferito avvalermí delle mie trentennali ricerche sulla Marsica antica, medievale e moderna soprattutto utilizzando le recenti acquisizioni storico-artistico-archeologiche con la lettura diretta delle fonti antiche e medievali, non disdegnando affatto anche le numerose e felici intuizioni della storiografia locale, passata e recente, soprattutto per i periodi più recenti.
La scelta del taglio storico, inerente prevalentemente il periodo antico e medievale, è stata resa necessaria data l’enorme mole dei documenti, non ancora pienamente editi, dell’età moderna e contemporanea.
Riguardo ai personaggi famosi si è preferito dare maggiore spazio a quelli meno conosciuti, come Giovenale da Celano (qui presente con una scheda dell’amica Luciana Vicaretti) e lasciare agli altri, gia ampiamente trattati da altri autori, uno spazio minore. Per permettere al lettore una verifica puntuale delle certezze, ipotesi ed analisi critiche ho inserito fra parentesi nel testo i riferimenti agli autori ed alle fonti consultate.
Naturalmente questa ricerca non può dirsi esaustiva; nuove scoperte archeologiche, storiche, archivistiche e la rilettura critica delle fonti già conosciute potranno sensibilmente migliorare le nostre conoscenze e cambiare diverse “certezze” contemporanee.
L’autore è consapevole dei limiti della ricerca storica data la continua acquisizione di nuovi dati, ipotesi e certezze, quindi questo studio storico va inteso “allo stato attuale delle nostre conoscenze “.

In questa lunga ricerca ed analisi del territorio di Celano e delle sue testimonianze storico-artistiche sono stato agevolato dagli amici Loreto Ruscio, Diego Pestilli, Fernando, Angelo e Fabio Fegatilli, Silvia Carusi, Gianvincenzo Sforza, P Osvaldo Lemme, Sergio Marraccini, Maurizia Mastroddi, Mario Palerma, Maurizio Di Censo, Berardo Polla, Ermanno Danese e dagli amici del gruppo operativo B.A.A.A.S. di Celano. Sono grato, inoltre, ad Angelo Venti per la gentile concessione delle piante di Celano e Centro-Italia (presenti in copertina), ed a Giovanni Proia per la preziosa e accurata opera di correzione delle bozze.
Ringrazio infine il Comune, nella persona del Sindaco Ferdinando Barigazzi, e la Pro Loco di Celano con la sua presidente Luciana Vicaretti (che mi ha continuamente sollecitato per la realizzazione dell’opera), per avermi dato la possibilità di creare questa guida scientifica di Celano dalle origini all’età moderna alfine di riannodare quel legame profondo delle genti marsicane con il loro passato, legame spezzato dal prosciugamento ottocentesco, dal terremoto del 1915 e dalla cultura omologante e consumistica del dopoguerra.

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