LA DIOCESI (profilo storico della Diocesi dei Marsi)

Una storia della diocesi dei Marsi, dalle sue origini ai giorni nostri, non è mai stata scritta o, se qualcuno l’ha fatto, essa non è più reperibile. La Historia Marsorum del Febonio, pur utile sotto molti aspetti, è in realtà piú una raccolta di notizie (alcune esatte, altre purtroppo infondate) sugli antichi Marsi, sul lago Fucino, sui diversi paesi della Marsica, che una storia diocesana vera e propria. Ed anche il suo Catalogo dei Vescovi si limita ad una semplice elencazione di brevi biografie, non sempre ben documentate, e spesso ricalcate dall’Ughelli, dal Corsignani, dall’Antinori e da gran parte degli storici successivi (1).

Certamente migliore, almeno dal punto di vista della documentazione, è il volume di Andrea Di Pietro, Agglomerazioni delle popolazioni attuali della diocesi dei Marsi, stampato in due tomi nel 1869 e nel 1872, in cui, paese per paese, si traccia un profilo delle vicende ecclesiastiche di ogni singola parrocchia, con alcuni capitoli abbastanza validi (si pensi a quelli su Celano, Pescina, Trasacco, Avezzano) e con altri privi di qualsiasi interesse (2). Recentemente è uscito (in edizione «casalinga») un volumetto di Vincenzo Amendola, La diocesi dei Marsi nel secolo XIX, che risulta finora l’unico lavoro abbastanza documentato sulla storia della diocesi e sulle vicende dei suoi Vescovi dal 1805 al 1863 (3).
Infine, a cura di alcuni studenti dell’Istituto Magistrale di Avezzano, è stato edito nel 1982 un breve saggio sulla Diocesi dei Marsi dal 1860 al 1876, realizzato su documenti d’archivio e utile per comprendere la situazione politica e morale della diocesi marsicana subito dopo l’Unitá d’Italia, ma anch’esso ugualmente limitato e troppo schematico (4).

Di un lavoro intitolato Storia della diocesi de’ Marsi, scritto verso la fine del secolo XVIII da un tal Marino Tomassetti di Pescina, si ha notizia solo da una citazione di Giorgio Morelli, riportata nel catalogo che lo stesso Morelli ha pubblicato nel 1982 dei Manoscritti d’interesse abruzzese nelle Biblioteche romane; mentre si è fortunatamente conservato un fascicolo manoscritto (sotto forma d’appunti) di mons. Domenico Scipioni, intitolato Cenni storici della diocesi dei Marsi, scritto probabilmente verso il 1930 o il 1931 (5). Delle opere realizzate altrove (quelle del Kehr, del Faraglia, del Savini, del Lanzoni) c’è poco da dire, poiché non fanno altro che riprendere notizie, spesso vaghe ed imprecise, dal Febonio, dall’Ughelli, dal Corsignani e dal Di Pietro, con qualche rara indicazione nuova: il Kehr, ad esempio, ricorda alcune Bolle pontificie concernenti la Marsica; il Lanzoni confuta la tesi tradizionale, secondo la quale il primo Vescovo dei Marsi sarebbe stato Marco Galileo, discepolo di S. Pietro (6).

E così, anche i racconti (spesso da taluni «storici» ritenuti veritieri) circa la presenza di martiri e santi dei primi secoli del Cristianesimo nella Marsica (dai SS .Martiri Simplicio, Costanzo e Vittoriano di Celano a S. Cesidio e S. Rufino di Trasacco) vengono ormai giudicati poco veritieri dagli storici. II Lanzoni fu tra i primi a confutare la validità di molti racconti sulla presenza di martiri cristiani nella Marsica. A proposito dei SS. Martiri di Celano, egli così scrive:
«[…] Sono tre martiri ignoti agli antichi documenti. Forse questo S. Simplicio potrebb’essere il martire romano omonimo del 29 luglio; il S. Vittoriano, il S. Vittorino di Amiterno del 12 maggio, e il S. Costanzo, quello stesso di Perugia del 29 gennaio. La detta Passione avrebbe creato santi marsici quelli di cui i Marsi veneravano semplicemente delle reliquie […]. I furti e le rapine di reliquie hanno portato nel campo agiografico una confusione irreparabile» (7).

Come si vede, viene negata l’autenticità di quella ormai lunga tradizione agiografica, che fa provenire i SS. Martiri di Celano dalla Borgogna e che pur ha i suoi validi sostenitori e molte buone ragioni per essere accettata come vera.
L’unica notizia che al Lanzoni sembra degna di fede è quella concernente il nome di un Vescovo dei Marsi, un certo Vaticanus, che avrebbe partecipato al Sinodo romano del 501, in veste di presule della «ecclesia caeleniensis» cosí detta dall’oppidum Caelenae (Celano) della Marsia. Molto prudentemente, peró, il Lanzoni parla di semplice «congettura», pur aggiungendo che «non sarebbe inverosimile che tra la fine del V secolo e il principio del VI il vescovo della regione dei Marsi abitasse in Caelenae presso il lago stesso» (8).

Purtroppo non è possibile rintracciare documenti che rendano credibile tale congettura. Vi è solo un semplice indizio, rappresentato dalla secolare pretesa del Preposto e dei Canonici della chiesa di S. Giovanni Battista in Celano, quella cioè di avere essi diritto all’autonomia amministrativa ed organizzativa (e, quindi, anche religiosa) nei confronti del Vescovo dei Marsi. Una vertenza, questa tra il Vescovo e Celano, di cui si ha notizia fin dai tempi di S. Berardo, e che prosegue fino al 1595, allorquando mons. Matteo Colli può finalmente annunciare alla Sacra Congregazione di Roma che la «questione con i Preposti di Celano» é stata felicemente risolta, anche in seguito ad una decisione della Sacra Rota, con la quale si stabiliva in modo definitivo che la chiesa di S. Giovanni di Celano passasse «sotto la piena giurisdizione del vescovo marsicano» (9).


NOTE

1) M.Febonio, Historiae Marsorum libri tres, Napoli 1678 (in appendice: Marsorum Episcoporum Catalogus); F.Ughelli, Italia Sacra…, Roma 1644-42, vol. I, coll. 952-988; P.A.Corsignani, Reggia Marsicana…, Napoli 1738; A.L.Antinori, Annali e Corografia, voll.mss., sec. XVIII, in Biblioteca Provinciale «S.Tommasi» dell’Aquila.
2) A.Di Pietro, Agglomerazioni delle popolazioni attuali della Diocesi dei Marsi, Avezzano 1869, vol. I, e 1872, vol. II (rist. anastat. col titolo di Paesi della Marsica, Avezzano, Adelmo Polla, s.d.).
3) V.Amendola, La diocesi dei Marsi nel secolo XIX, stamp. in proprio, Ortona dei Marsi 1977.
4 La diocesi dei Marsi dal 1860 al 1876, a cura degli studenti del Corso Integrativo per Diplomati dell’Istituto Magistrale statale di Avezzano, Avezzano 1982.
5) M.Tomassetti, Storia della diocesi dei Marsi, sec. XVIII (?) smarrito, cit. in G.Morelli, Manoscritti d’interesse abruzzese nelle Biblioteche romane, L’Aquila-Sulmona 1982, p. 21. Gli appunti di mons. Domenico Scipioni, Cenni storici della diocesi dei Marsi, si trovano in Archivio Parrocchiale di Magliano dei Marsi e, in fotocopia, in Archivio Diocesano dei Marsi (ADM), fondo C/busta 96, fascicolo 2398.
6) Circa la questione intorno a Marco Galileo, cfr. F.Lanzoni, Le Diocesi d’Italia dalle origini al principio del secolo VII (an 604), vol I, Faenza 1927, p. 365. Ma vedi anche P.F.Kehr, Italia Pontificia, Berlino, 1806 ss., vol. IV, pp. 240-249; N.F.Faraglia, Saggio di Corografia Abruzzese medioevale, Napoli 1892; F.Savini, Septem Dioeceses Aprutienses medii aevi in Vaticano Tabulario, Roma 1912, vol. IV, Marsican, pp. 187-219. Cfr. inoltre le varie Cronache dei grandi Monasteri (Cassino, Farfa, Casauria, S. Vincenzo al Volturno). Un saggio di un certo interesse è quello di V.Monachino, La prima diffusione del Cristianesimo in Abruzzo, in rivista «Abruzzo», Pescara, a. VI (1968), n. 1, pp. 79-102.
7) F.Lanzoni, op. cit., pp. 363-365.
8) Ibidem.
9) Sulla vertenza tra il Capitolo di S.Sabina e quello di S.Giovanni di Celano, cfr. A.L.Antinori, Annali, vol. VII, ff. 422-23 (anno 1147) e ff. 433-437 (anno 1148).
Testi del prof. Angelo Melchiorre

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