Chiesa del Romitorio
(San Giovanni Vecchio)
IL LUOGO IN BREVE
Nei pressi della Cappella del Romitorio, raggiungibile con una facile escursione di 20 minuti dal paese di San Vincenzo vecchio si leva l’altura rocciosa, che sovrastava l’antico Convento. da quel punto si percorre un viottolo per circa cento passi si arriva alla meta.
Da poco tempo, a sinistra di chi entra nel piccolo santuario della Madonna del Romitorio, e stato costruito un fontanile: è l’acqua dello Schioppo (Morino) che serve Castronovo, Rosce – S. Restituta, Morrea, S. Vincenzo Vecchio, S. Giovanni, Balsorano e Ridotti. Avviandoci al santuario, siamo subito davanti all’atrio: un grosso arco con altri due archi a destra e, a sinistra come se fossero portici; a sinistra si guarda alle, montagne,; a destra, da un muro che protegge il santuario, siamo sopra l’antico convento di S. Francesco. Nel primo arco di sinistra si sale, per una scala semicircolare di pietra, a due stanze che potrebbero essere abitate; sotto la prima stanza che s’incontra salendo c’è una piccola cucina con camino.
Sotto: le due finestre dell’altra stanza che sta sopra l’arco principale idi accesso alla chiesette, e sospesa una campanella. Stanze e cucina, penso, saranno servite per abitazione dell’eremita che un tempo forse visse lassù. Si entra per l’arco principale nella chiesetta; il portale e di antiche pietre lavorate e la porta consiste in un cancello di ferro. Nella parte interna del muro d’ingresso si aprono di qua e di la due finestrine con cancelletti di ferro. Subito dopo l’ingresso troviamo a sinistra la Pietà, una statua dell’Addolorata che tiene tra le braccia il Cristo Crocifisso: e appunto la statua trasportata nel paese di S. Vincenzo Vecchio nel settembre di ogni anno, nelle prime ore della notte, in una processione luminosa, accompagnata da un popolo entusiasta che canta le lodi di Maria.
Nella parete di destra s’apre una finestra che da luce all’a Chiesa e che guarda l’antico convento, oggi solo ruderi e rovine. In fondo al tempietto costruito l’altare con una tela della Pietà (e un grosso quadro), di buona fattura. Si sale all’altare per due gradini. Dietro l’altare, sotto la roccia, della montagna, in una Icone che poggia su due capitelli, c’è l’affresco oggi molto sbiadito, della Vergine che tiene sulle ginocchia il Figlio Crocifisso. Senza dubbio questo e il primo dipinto a cui si ispirano quanti vennero a pregare nel Romitorio. Quando? Non lo sappiamo.
La chiesetta e lunga circa 9 metri, larga circa 4 e alta circa 6 metri. L’altare col quadro della Pietà e l’affresco, visibile dietro l’altare nella pietra della rupe, sono adorni sempre di fiori e la devozione è sempre viva in questa gente che si stringe attorno alla sua Madonna e alle tradizioni del passato.
Dopo aver visitato il santuario, non si può non visitare il luogo nel quale prospero il Convento di S. Francesco. A pochi passi più giù della Chiesetta, forse con un dislivello di una decina di metri circa, stava il Convento.
Riprendendo il viottolo che porta alla Madonna del Romitorio, prima di giungere alla stradicciuola che va a Morrea, o ci riporta a S. Vincenzo Vecchio, si può scendere subito nel terreno occupato un tempo dai Conventuali.