CLEVELAND, maggio 1990 E’ difficile immaginare cosa abbiano provato dopo un mese di navigazione sull’Atlantico e dopo il primo, ruvido impatto con il nuovo mondo ad Ellis Island gli italiani che arrivarono sulle sponde del lago Erie nella seconda meta dell’800. Il lago si estende a perdita d’occhio e sembra decisamente più un mare che un lago. Non per niente gli abitanti di Cleveland parlano di ”North Coast”, costa settentrionale, in riferimento alla parte settentrionale dello stato dell’Ohio. Sicuramente lo scenario che si trovarono di fronte i 35 italiani che il censimento del 1870 annovera e completamente diverso da quello visibile oggi.
Quando i Bersaglieri entrano a Roma ponendo fine ad una attesa durata 9 anni, Cleveland è una città in piena, tumultuosa espansione. I ”paesani” trovano impiego nella costruzione di acquedotti, ponti, ferrovie, strade, infrastrutture di cui la città ha urgente bisogno. Il vocabolo che meglio si addice loro 0 proprio questo: paesani. I 35 che formano I’embrione della comunità italiana di Cleveland nel 1870 e le migliaia che seguiranno non hanno alcun senso di identità nazionale. Essi sentono di appartenere prima di tutto at villaggio di provenienza, poi all’area in cui esso si trova, quindi alla regione e solo alla fine e soprattutto nei rapporti con la popolazione locale si sentono ”italiani”. E cosi quando il nuovo stato Italiano o meglio piemontese affida i meno abbienti alle cure di Quintino Sella la comunità si infoltisce a vista d’occhio: i 35 italiani presenti a Cleveland nell’anno della breccia di Porta Pia diventano 13.570 nel 1915. I paesani introducono prodotti ”esotici” in quest’angolo d’America: olio d’oliva, limoni, fichi, banane, alici, aglio.
Nascono cosi ben sei quartieri italiani tra cui Big Italy e Little Italy. I paesani rappresentano I’80% dei barbieri e il 70% dei cuochi della città. Essi si riuniscono presso le chiese del Santo Rosario, fondata nel 1892, quella di S. Anthony, fondata nel 1904, o in quella di San Rocco (1922), esprimono la loro solidarietà sociale mediante società di mutuo soccorso. Queste società vengono fondate all’inizio in base ai villaggi di provenienza per poi confluire nei ”Sons of Italy”, organizzata su scala nazionale. Sons of Italy e presente a Cleveland dal 1913. Tra le altre attività da esse svolte c’era quella relativa al pagamento dei funerali in caso di decesso ,del socio, la famiglia del quale riceveva anche un assegno di 400 dollari.
Negli anni che precedono la prima guerra mondiale e di fondamentale importanza il ruolo svolto dal giornale della comunità, ”La voce del Popolo Italiano”. Nel 1915 il giornale arriva a vendere 15.000 copie nella sola area di Cleveland, mentre la tiratura supera le 30.000. II giornale, fondato da Olivo Melaragno nel 1903, spalleggia i Repubblicani, si oppone al Proibizionismo ed e soprattutto anti-comunista. Melaragno assume posizioni filo-fasciste che gli varranno il titolo di ”Cavaliere della Corona”.Solo dopo l’intervento america-, no nel secondo conflitto mondiale ”La Voce del Popolo Italiano” diventa antifascista, ma con una tiratura ridotta al di sotto delle 2000 copie scompare di scena nel1944.
Gli anni più oscuri per i Paesani sono i ruggenti anni ’20, gli anni in cui lo Zio Sam tenta di sradicare I’uso di bevande alcoliche. Durante il proibizionismo gli Italiani sono il gruppo etnico più preso di mira. Al Capone spadroneggia nella vicina Chicago quando la polizia di Cleveland arriva ad istituire posti di blocco permanenti all’entrata di Little italy. II crollo di Borsa del 1929, la Grande Depressione ed il ”New Deal” di Roosvelt arrivano in un momento in cui la comunità rinsalda i rapporti con la madrepatria. Nel 1935 I’ambasciatore italiano negli USA, Augusto Rosso, visita Little Italy ed inaugura i nuovi uffici di Sons of Italy. Quando il 3 ottobre 1935 Mussolini ordina I’invasione delI’Etiopia, la risposta della comunità è entusiasta: in soli 10 mesi gli italiani di Cleveland donano 12404 dollari e più di mille fedi nuziali. Un anno più tardi sono ben 4000 i paesani che festeggiano la nascita dell’”Impero”. La seconda guerra mondiale rappresenta un punto di svolta. Non sono poche le famiglie che vedono propri componenti combattere su fronti contrapposti.
I nostri paesani, combattendo nell’esercito americano, vengono esposti a contatto con non-italiani. Questo spiega la maturazione etnica della comunità: nel dopoguerra i paesani sono ormai diventati Americani di origini italiane. Gli anni del Piano Marshall e della Repubblica di De Gasperi vedono i due principali quartieri italiani di Cleveland in lento, inesorabile declino. Il boom economico degli anni ’60 interrompe il flusso dei nuovi arrivi: i 19.317 italiani nati in Italia presenti a Cleveland nel 1960 diventano 11820 nel 1980. Big Italy scompare definitivamente alla fine degli anni ’60, mentre Little ltaly si sfarina giorno dopo giorno. L’italianità dell’ultimo quartiere abitato dai Paesani diventa ogni giorno più simbolica che reale, nonostante la presenza di bar, ristoranti, negozi ”italiani”. L’evento più importante e quello della processione dell’Assunta, il 15 agosto. Little Italy ha ancora un organo ufficiale, pubblicato mensilmente: ”Chiacchieroni”. il giornale, composto da quattro paginette, e interamente scritto in inglese, pubblicizza tornei di bocce e serate di gala, rappresenta un mondo che sta ormai per scomparire nel ”melting pot”, il crogiolo di popoli che fornisce la materia prima per i 50stati dell’Unione.