Regione. “Ho depositato questa mattina un’iniziativa legislativa con la quale si ampliano i motivi di mancata concessione, ovvero di decadenza del permesso o della concessione, per la ricerca, la coltivazione e l’utilizzazione di acque minerali, termali e di sorgente esistenti sul territorio regionale”.
Sono queste le parole del consigliere regionale Maurizio Di Nicola, che continua: “A tal fine, si introducono tra le cause di diniego o revoca di detti titoli autorizzativi l’irregolarità contributiva e le gravi violazioni in materia fiscale e previdenziale, in conformità a quanto previsto dal nuovo Codice degli appalti. La proposta, dunque, è finalizzata a migliorare il processo di gestione delle concessioni, mediante l’introduzione di strumenti di maggior garanzia per la Pubblica Amministrazione che, ad esempio, si vede non corrispondere tasse o imposte dal soggetto a cui la Regione concede lo sfruttamento della risorsa idrica, ma soprattutto a tutela di un bene comune della collettività quale è l’acqua”.
” Una misura equa che migliorerà i rapporti trilaterali tra la Pubblica Amministrazione che affida il servizio, il soggetto gestore e l’Ente impositore” conclude Maurizio Di Nicola che con la proposta di legge va a tutelare il Comune di Canistro nella “diatriba” con la società per azioni Sorgente Santa Croce.