Cerchio

Il nome, (Circulus) forse, giá esistente nell’antichitá, stava a indicare uno dei numerosi casali della zona, quello attorno alla chiesa di S. Bartolomeo.
Nelle vicinanze, si trovano altri casali (Flimini, Torpigliano, Paziano, Ozzano, Palude, Pomperano, ecc.), che solo nel XVI secolo si aggregarono tra loro, formando quindi la moderna «Universitá» di Cerchio. La peste del 1656-57 fu davvero funesta per il paese, come si puó intuire da una delibera dei «Massari» di Collarmele, i quali proibirono ai loro cittadini qualsiasi contatto con i Cerchiesi per tutto il tempo del contagio (Vedasi docum. D/118 in Arch. Dioc. di Avezzano).

In quella circostanza, l’antica chiesa di S.Bartolomeo, adibita a fossa comune, dovette essere chiusa al culto per diversi anni e, in seguito, ristrutturata dalle fondamenta. Ma giá da tempo essa non fungeva piú da chiesa matrice, essendo stata sostituita nelle funzioni parrocchiali da «S.Maria dentro la Terra».
Il secolo XVIII fu quello di maggiore sviluppo per il paese, come risulta dalle notizie che nel 1723 diede di esso il Gallarano nel suo «Apprezzo della Contea di Celano».

Appartenente per secoli allo Stato di Celano, nel 1806, caduta la feudalitá, Cerchio divenne dapprima frazione del Comune di Celano; successivamente, dal 1811, Comune unito con Collarmele e, dal 1816, Comune a sé. Il secolo XX si apre con il tragico terremoto del 1915 (Cerchio conta un numero altissimo di vittime, in gran parte provocate dal crollo della chiesa parrocchiale) e con i drammi della prima guerra mondiale. Dagli anni 20 in poi — se si eccettua il momento della crisi religiosa del paese (di cui la presenza dei protestanti negli anni 1936-41 è soltanto un segno) — le vicende di Cerchio sono piú o meno simili a quelle di tutti i paesi della Marsica, specie in riferimento alle trasformazioni radicali del costume, del comportamento della gente, delle condizioni economiche e sociali.

CENNI ARTISTICI

La disposizione dell’abitato (nonostante i guasti del terremoto) ha una matrice chiaramente medievale, specialmente nella parte più alta. Degna di interesse la chiesa di S.Antonio (giá di S.Bartolomeo), con portale rinascimentale. Nella chiesa parrocchiale dei SS.Giovanni e Paolo: croce processionale del 400, di scuola sulmonese. Di recente istituzione: un ottimo Museo Etnografico.

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