Oricola

Il nome di Oricola deriva molto probabilmente da «coriculum», monte sassoso.Le prime notizie certe sono dell’XI secolo: un discen-dente dei conti Marsi, un certo Berardino, verso il 1016, con l’aiuto di Riccardo il Normanno aveva strappato il Feudo di Carsoli ai propri fratelli Siginulfo, Rinaldo e Pometta; Rinaldo, rifugiatosi in Oricola, ne era divenuto quindi il barone. Qualche decennio dopo, nel 1096, la vedova Aldegrina donó questo «castello» (insieme con quelli di Fossacieca, Camerata e Pereto) ai monaci di Montecassino.

Nel XII secolo, sotto i Normanni, metá della terra di Oricola passó sotto il dominio di Todino da Ponte, figlio di Oderisio, e l’altra metá venne concessa al fratello Rainaldo. Divenne poi feudo degli Orsini e, successivamente, dei Colonna, seguendo in ció il destino di tutto lo Stato di Tagliacozzo. Nel 1806 venne tolta a Oricola l’autonomia amministrativa e fu aggregata, insieme con Rocca di Botte, a Pereto.

Solo nel 1907, questi due paesi riuscirono a riconquistare la propria indipendenza, a seguito di una lotta (anche sul piano giuridico) lunga e tenace, nel corso della quale si sviluppó anche un conflitto di carattere economico e sociale abbastanza originale per la Marsica: quello, cioè, tra gli allevatori di bestiame e i proprietari terrieri, che si concluse con la netta vittoria di questi ultimi, che riuscirono a far trionfare i princìpi della libera proprietá privata contro la politica degli «usi civici» e dell’uso demaniale dei beni ex-feudali.

CENNI ARTISTICI

Rimangono pochi avanzi del castello, in parte incorporati da successive costruzioni. Molto rimaneggiata, anche, è la chiesa del SS.Salvatore, interessante però per alcuni suoi pregevoli arredi, «fra i quali una preziosa croce processionale d’argento, opera, con tutta probabilità, di un orafo sulmonese del Trecento» (E.Pomilio).

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