Il nome derivante o da una base oronimica mal-, che voleva dire «colle», o dal nome personale Manlius, che è forse l’ipotesi piú attendibile. La prima volta in cui il nome di Magliano figura in un documento scritto è il 1250, in un registro delle rendite della chiesa di S.Maria in Valle Porclaneta (vi si parla della chiesa di S.Maria in Magliano). Pur non essendo ancora un castello a sé, perché soggetta al piú grande centro di Carce, è tuttavia giá un luogo abitato, ben definito e circoscritto.
Verso la fine del XV secolo il nome di Carce comincia a diradarsi nei documenti, finché viene definitivamente sostituito da quello di Magliano, divenuta ormai «universitá» a tutti gli effetti. Nel XVI secolo l’antica parrocchia di S.Martino in Carce viene sostituita dalla nuova parrocchia di S.Lucia in Magliano, che, verso il 1570, si trasforma in collegiata, con un abate e sei canonici. Eventi drammatici, per la nuova Magliano, sono numerosi, d’ora in poi: nel 1646, subisce l’assalto delle truppe di Giulio Pezzola, con il conseguente saccheggio di numerose abitazioni; nel 1657 viene toccata da una terribile pestilenza, che provoca, nella sola Marsica, oltre quattromila morti; nel 1703 subisce danni per un violento terremoto.
Tuttavia, il XVIII secolo rappresenta un’epoca abbastanza favorevole per Magliano, che nel giro di mezzo secolo raddoppia il numero dei suoi abitanti.
Le vicende risorgimentali vedono Magliano in prima linea, con molti volontari impegnati sia nei moti mazziniani, sia nelle guerre d’indipendenza.
Il resto è storia dei nostri giorni. II terremoto del 1904 e soprattutto quello del 1915 provocano un lungo periodo di sbandamento; la chiesa di S.Lucia sará ricostruita e tornerá ad essere officiata solo ventidue anni dopo, nel 1937. Ed è da allora che ha inizio la storia della nuova Magliano.
CENNI ARTISTICI
Il monumento piú significativo di Magliano, oggi, è la chiesa di S.Lucia, la cui costruzione originaria è da attribuirsi al XIII-XIV secolo, quasi sicuramente per opera delle stesse maestranze che avevano costruito la vicina chiesa cistercense di S.Maria della Vittoria di Scurcola. Sia la facciata sia l’interno, tuttavia, mostrano la coesistenza di diversi stili. Meritano attenzione, inoltre, le costruzioni a castello (o, meglio, a centro medievale d’altura) della frazione di Marano; e le due chiese (di S.Maria delle Grazie e di S.Maria in Valle Porclaneta, quest’ultima una delle piú singolari chiese romaniche d’Abruzzo) nella frazione di Rosciolo.