ANTINUM (L’acropoli e la torre)

Sulla modesta altura (quota 909) posta ad est del supposto foro e da localizzare la piccola acropoli cittadina di cui non restano resti antichi visibili dati i notevoli interventi edilizi medievali e successivi evidenziati dalla mozzata torre quadrata trecentesca detta Torre dei Colonna, il mastio del castello-recinto medievale di Antino (n. 8).

E’ possibile che in quest’altura si possa riconoscere il sito di un piccolo centro fortificato dell’Età del ferro, che precedette l’impianto fortificato della prima età repubblicana e che successivamente divenne sede dell’acropoli cittadina: un fenomeno riscontrabile nella stessa acropoli di Colle di San Nicola di Alba Fucens, probabilmente precedente all’impianto della colonia romana. Per i problemi connessi alla nascita di grandi centri fortificati come Antinum, credo, come gia supposto in miei precedenti studi, che il loro sviluppo in area safina sia collocabile al fenomeno di sinecismo di v secolo a.C. che porto alla creazione degli stati italici repubblicani e quindi di grossi centri distrettuali: non a caso per l’area prossima (Sora), abbiamo per il v secolo la prima menzione di un «Castellum ad lacum Fucinum», un centro certamente di grosse dimensioni tanto da giustificare la cattura di tremila uomini.

Quindi, molto probabilmente il centro marso di Antino con le sue mura e stato creato nel v secolo: non e quindi accettabile pienamente l’ipotesi del Quilici della realizzazione delle mura antinati agli inizi del m secolo a.C. per opera dei Romani. Mura del tipo di Antinum sono documentate in centri marsi sicuramente anteriori al m secolo, come il caso di Milionia (Cesoli di Ortona . dei Marsi) e Rocca Vecchia di Pescina. L’accesso alla città doveva essere nell’antichità principalmente legato alla strada di mezzacosta e non al percorso di fondovalle, sistemato solo in piena età imperiale sotto Traiano.

Molti indizi inducono a ritenere il percorso di mezzacosta come l’unico percorso carrabile dall’età arcaica al i secolo a.C. Infatti, lungo questa strada sono presenti piccoli santuari rupestri (loc. Casale di Civitella Roveto) e quelli dedicati a Vesuna, Angitia (località Colle Angelo e Fonte Flora di Civita d’Antino) ed Hercole (S. Giovanni Valle Roveto Sup.) e le grandi tombe monumentali vicine alla città: ricordiamo la tomba rupestre della liberta Varia Montana e le tombe poste lungo il tratturo che collega Civita d’Antino e Morrea.

Testi del prof. Giuseppe Grossi

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