(Testi a cura di Fiorenzo Amiconi )
Non tutti forse sanno che uno dei più valenti studiosi dell’entomologia italiana del primo Novecento fu Antonio Maria Luigi D’Amore Fracassi, nato a Cerchio il 29.2.1864 e morto a Roma il 1 Marzo 1932. Purtroppo, però, il Nostro è poco noto se non addirittura sconosciuto, infatti il prof. Bartolomeo Osella del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi dell’Aquila mi comunicò che nell’elenco ufficiali degli entomologi italiani (presentato in occasione del XX Congresso Mondiale di Entomologia tenutosi in Firenze dal 15 al 31 Agosto 1996) non figura Antonio D’Amore Fracassi anche se la letteratura ufficiale conosceva e conosce i suoi numerosi lavori scientifici pubblicati su riviste specializzate.
L’opera di Antonio D’Amore Fracassi è importantissima in quanto egli è stato uno dei pionieri circa lo studio per le conoscenze faunistiche dell’Appennino. Strano destino il suo. L’Abruzzo sua terra natale, prima Parco Nazionale d’Abruzzo ed ora Regione Verde d’Europa, non conosce affatto il costante, zelante e preciso lavoro che il D’Amore Fracassi profuse alla sua meritevole opera. La sua collezione di farfalle, coleotteri ed insetti fu considerata una delle collezioni private più importanti dell’Europa d’allora. Della sua vita purtroppo non sappiamo molto nonostante io fossi in ottimo rapporto con sua nipote Donna Concetta Sabatini (nata a Cerchio l’11.12.1894 ed ivi deceduta il 1.6.1987) alla quale ho chiesto sempre notizie intorno alla vita del Nostro.
La Sabatini affermava che don Antonio, cosi affettuosamente lo chiamava, era professore presso l’Università di Napoli-Portici. Non sappiano nè il luogo dove il Nostro si sia laureato nè su che cosa si sia laureato.
Fu valente entomologo, botanico, zoologo, ingegnere agronomo, farmacista, fotografo (grazie alle sue “inquadrature” noi oggi possiamo ammirare le foto di Cerchio agli inzi del ‘900).
Nessuno ha descritto l’operato dello scienziato Antonio D’Amore Fracassi.
Le uniche notizie pubblicate in nostro possesso sono tratte dalle succinte notizie biografiche riportate da Tecla Vecchietti Tucceri Cimini nel suo libro: “Cerchio notizie storiche e leggendarie” edito in Roma nel 1947, da un mio articolo pubblicato su Marsica Domani e recentemente dalla D.ssa Sonia Stornelli nella sua pregevolissima tesi di laurea: “Studi su parchi naturali Abruzzesi XI. Il popolamento a Colopopterea curcolionoidea del Monte Sirente.”
Troppo poco per una cosi nobile figura nel mondo dell’entomologia italiana. Per capire la sua importanza nel mondo scientifico basti citare la schiera dei suoi amici scienziati: Antonio Porta (Direttore della Rivista Coleotterologica Italiana), i fratelli Angelo e Ferdinando Solari, Athos Mainardi, Desbroncherse des Lopes di Tours, Ludwig Ganelbauer di Vienna, Paolo Lugieri, Agostino e Giuseppe Muller, Edoardo Gridelli, Francesco Vitale, Enrico Ragusa e, l’amico intimo Giuseppe Leoni, capostazione ferroviario di Cerchio e Aielli dal 1903 al 1910. Non si hanno notizie circa l’amore per lo studio della natura da parte dei familiari del Nostro. Con fatica sono riuscito a ricostruire l’albero genealogico della potentissima famiglia locale dei D’Amore Fracassi e dei D’Amore (ceppo originario del casato D’Amore Fracassi).
Compare un certo Lorenzo D’Amore nato a Cerchio il 8.6.1777 ed ivi deceduto il 27.6.1852 “Maestro di Agricoltura”, cugino del nonno del Nostro, Venanzio D’Amore Fracassi il Vecchio (nato a Cerchio il 18.5.1772 ed ivi deceduto il 28.10.1854) da non confondersi con il di lui omonimo nipote (nato a Cerchio il 8.3.1856 ed ivi deceduto il 9.8.1940) e fratello del Nostro.
Degli altri antenati purtroppo conosciamo soltanto la data di nascita e non sappiamo se altri coltivavano, tra gli altri interessi, anche l’amore verso l’entomologia. A dire il vero, però, io notai, quando frequentavo Donna Concetta Sabatini che, presso la sua biblioteca di Cerchio, vi erano volumi antichi con belle incisioni anche a colori riguardanti il mondo naturalistico databili, grosso modo, fine ‘700 inizio ‘800. Presso il Museo Civico di Cerchio sono esposte varie incisioni d’epoca riguardanti gli utensili e le macchine agricole tratte dai numerosi volumi “Nuovo corso completo d’Agricoltura teorico e pratico” I Edizione Italiana, Padova, 1817, Tip. Valentino Crescini facenti parte della biblioteca D’Amore Fracassi e Sabatini. Antonio D’Amore Fracassi era cognato del valentissimo medico Vincenzo Sabatini originario di Pescocostanzo (nato il 26.3.1852 e deceduto a Cerchio il 1.7.1942) e zio dei valentissimi medici a livello internazionale prof. Giuseppe Sabatini di “Sanvenditto” (nato a Cerchio il 22.6.1889 e morto a Gionese il 15.8.1952) Direttore della Clinica Medica dell’Università di Genova e Direttore delle Terme di Chianciano e prof. Augusto Sabatini (nato a Cerchio il 28.6.1892 e deceduto in Roma il 31.5.1954) vice direttore degli Ospedali Riuniti di Roma. Come chiaramente si evince la sua famiglia era molto acculturata.
Il nonno Venanzio D’Amore Fracassi era dottore in “utroque jure”, era stato anche avvocato e maestro dei fanciulli dell’Universitas (Comune) di Cerchio, molte volte fu eletto alla carica di sindaco. Questi, il 1 Marzo 1817, insieme ad 25 facoltosi proprietari marsicani inviò al Segretario di Stato e Ministro dell’Interno del Regno di Napoli, una lettera nella quale si esprimeva il desiderio di “(…) imprendere a loro rischio e spese l’esecuzione dell’opera del ripulimento del gran canale di Claudio (…)”, cioè di prosciugare il lago Fucino. Anche lo zio del nonno, Geremia D’Amore (1742-1797) era dottore “in utroque jure”, fu eletto, per un triennio, dal 1779 al 1781, all’importantissima carica di Giudice della Regia Doganella di Pescina e fu, anche, avvocato e maestro dei fanciulli dell’Università di Cerchio.
Da come chiaramente si può notare, nel palazzo avito dei D’Amore Fracassi, recentemente restaurato dal Comune di Cerchio, si respirava aria saluberrima e vi era fecondissimo humus per Antonio D’Amore Fracassi per dedicarsi agli amati studi naturalistici. Peccato che il totale abbandono del su menzionato palazzo da parte degli eredi abbia annichilito la sagace Opera del Nostro.
La ricchissima collezione di farfalle, di coleotteri ed insetti amorevolmente costruita nel corso dell’intera sua esistenza è andata distrutta nella quasi totalità cosi come pure, forse, il carteggio con gli altri studiosi (a meno che il D’Amore Fracassi non abbia portato con se, durante i suoi movimenti in Napoli ed in Roma, le “sue carte” e le “sue cose”). Nel 1924 lo troviamo come testimone, in Roma, dove aveva trasferito la sua residenza, nel matrimonio dell’altra nipote Donna Lina Sabatini con Angelo Maria Cervini.
È veramente un peccato che per un cosi importante personaggio morto settant’anni fa sia rimasto quasi nulla. Sic transit gloria mundi. Il suo corpo riposa a Cerchio nella propria cappella gentilizia. L’ Amministrazione Comunale di Cerchio nel 1992 ha intitolato al Nostro una strada ubicata nei pressi del Palazzo dei D’Amore Fracassi e nel 1998, con apposita delibera di Consiglio Comunale, ha istituito il Museo di Storia Naturale (ancora in itinere) dedicato al Nostro.
Elenco delle opere pubblicate da Antonio D’Amore Fracassi inviatomi gentilmente dal Prof. Bartolomeo Osella e dalla D.ssa Sonia Stornelli che qui pubblicamente si ringraziano.