La transumanza

Testi tratti dal libro L’Incoronata di Pescasseroli
(Testi a cura del Sac. Giovanni D’Onorio De Meo dell’Opera Don Orione)

L’Incoronata di Pescasseroli ha avuto molta importanza ed incidenza nella transumanza: i pastori abruzzesi infatti andando nelle Puglie ritrovavano la Vergine Incoronata a Foggia presso il fiume Cervaro e nel bosco omonimo. Come questo scambio di devozione e di venerazione verso l’Incoronata sia a Pescasseroli che a Foggia? Dovranno essere fatti ancora studi piu approfonditi, pero facilmente, da tempo immemorabile, dalla Puglia i pastori hanno riportato questa devozione all’Incoronata nei loro paesi, particolarmente si distinse Pescasseroli, che sempre ha conservato una sincera devozione verso la Madonna Incoronata.

Nel corso dei secoli infatti tra il Santuario dell’Incoronata di Foggia e Pescasseroli si sono stabiliti sinceri e duraturi legami con edificante e reciproco rispetto e stima nell’onorare la Madonna Incoronata, Signora e Regina degli angeli e dei santi. Da sempre la pianura del tavoliere pugliese e stato un immenso pascolo per i pastori abruzzesi, specialmente nella valle del fiume Sangro: ogni anno infatti vi svernavano con i loro greggi ed armenti, dopo aver lasciato le amate famiglie e i cari paesi di origine…

Lungo i secolari tratturi si davano convegno i vari gruppi di pastori, ingrossando sempre più la massa di bestiame che veniva condotto in Puglia: tradizione, folklore e fatica si univano in un misto di comune conforto per affrontare il duro lavoro dello spostamento delle greggi, e anche per incoraggiarsi vicendevolmente per il distacco dalle persone e dalle cose piu care che era giocoforza lasciare per parecchi mesi.
Si chiamava “fida” la tassa da pagare all’erario per ciascuna pecora che si portava al pascolo. La raccolta delle tasse e il luogo dove queste tariffe venivano riscosse erano nominate “dohana gabellarum” oppure “dohana vectigalium”.

Nacque cosi la “dohana pecudum” per indicare il convenire nelle Puglie dei greggi per pascolarvi dopo aver pagato le rispettive tasse allo Stato. Siccome le pecore venivano guidate o condotte dall’Abruzzo si instauro 1’uso di chiamare questa operazione la “mena pecudum “, cioe la “mena delle pecore” dal verbo “menare” nella sua accezione di “condurre”. In tal modo, specialmente sotto il dominio degli Aragonesi, si affermo la “dogana menae pecudum Apuliae”, sotto la giurisdizione di un magistrato regio. Nel secolo XV, e precisamente dal 1447, furono assoggettate alla giurisdizione del tribunale di Foggia che presiedeva alla mena delle pecore, tutti coloro che erano impegnati nel grande movimento della transumanza: i padroni e i pastori che conducevano ogni anno il loro bestiame nelle Puglie, i conduttori dei pascoli regi ed anche i coloni.

Venne da se il fatto che fra queste persone non pochi erano abitanti di Pescasseroli, di Opi, di Civitella Alfedena e….’ tutto questo contribui maggiormente a legare ed unire la popolazione abruzzese a quella pugliese per cui oggi e facile constatare come parecchie famiglie di foggia o della Daunia discendano da nonni o antenati abruzzesi. Non è questo il luogo per trattare dettagliatamente della transumanza dei suoi tratturi perché il discorso porterebbe molto lontano.

E’ sufficiente averlo appena accennato per far comprendere che la Vergine Incoronata, venerata con particolare devozione a Pescasseroli e a Foggia, e una chiara testimonianza dei legami e delle comunicazioni che sempre ci sono stati fra la gente di Abruzzo e quella delle Puglie. Con spirito di fedeltà alla realtà storica 1’8 settembre del 1983 le Amministrazioni comunali di Pescasseroli e di Foggia, assieme ai loro Vescovi, hanno sancito un sentito e partecipato gemellaggio nel nome della Madonna nera dell’Incoronata, denominata “celebrazione della giornata della fratellanza mariana”.

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