Collelongo – C’è un paese nella Marsica dove da quasi quattrocento anni la gente si riversa in strada e rimane sveglia per tutta una notte, quella tra il 16 e il 17 gennaio, nel periodo più freddo dell’anno, con la temperatura che, a 915 metri di altitudine, scende diversi gradi sotto lo zero. In questa occasione Collelongo vede più che quadruplicare la sua popolazione: le strade di questo Comune in questa notte vedono l’andirivieni di più di diverse migliaia di persone, giunte da diverse parti d’Italia e dalle zone limitrofe, per omaggiare Sant’Antonio Abate, in una tradizione che da secoli si ripete con lo stesso Spirito di Devozione e di sano divertimento. Per questa occasione ho fatto questa Riflessione sull’Evento ultracentenario, unico in Italia nel suo genere, che si svolge solo a Collelongo, dal 1689, il Paese cui Vivo e mi Onoro appartenere:
“….. questa Festa serve a noi tutti per ritrovare una parte di noi stessi in quelle che sono state e sono le Tradizioni dei nostri Antenati e del nostro Popolo. Tradizioni fondate sulla Tolleranza e sull’Accoglienza per i Pellegrini ma anche per tutti i Paesani che,in questa Nottata,visitano le “COTTORE”, e rendono indimenticabile il Ricordo per i Forestieri. L’Ospitalità come bene primario della nostra Tradizione, che non guarda a chi bussa alla nostra porta e accoglie con un Sorriso e con l’offerta che la casa mette a disposizione, senza guardare se e’ povero o ricco,simpatico o antipatico, paesano o forestiero ma, anzi, dando maggiore attenzione a coloro che sono in condizioni disagiate. Questa Disponibilità evoca Sentimenti che oggi,seppure sotto l’effetto della modernità,non spingono verso l’indifferenza e la freddezza. Si fa un gran parlare di Accoglienza,specie in questo periodo post-natalizio,ma tale convinzione deve essere Dentro ciascuno di noi nel momento in cui apriamo la porta e mettiamo a disposizione,seppure per una sola sera,ma dovrebbe essere sempre cosi’,quello che e’ lecito e doveroso Offrire. L’Accoglienza trova un esempio vivente in questa Magica Notte. Non ci turbino le considerazioni,infarcite di nostalgismo,di qualche compaesano che evoca la mancanza o la rarefazione di cristianità in questa Festa,ricordando i tempi antichi. La vita di un Popolo e’ anche questa: DARE SENZA CHIEDERE. Offrire e’ Donare e questo implica Sentimenti ed atteggiamenti che poco hanno a che fare con il cosiddetto consumismo ed il Sorriso e la Disponibilità di chi Offre in questa notte a Collelongo ne e’ la più Alta e Nobile Testimonianza”.
Sono molti i Centri dove questa tradizione rivive ogni anno, da Trasacco a Fara Filiorum Petri, ma,sicuramente,Collelongo è il posto in cui la Manifestazione Culturale è la più Suggestiva e la più Antica. E questa Verità sta Scritta anche in quel che dice la tradizionale Canzone, scritta dal Maestro Pasquale CIANCIUSI e “musicata” dal Maestro Luigi PISEGNA, entrambi collelonghesi d.o.c., dedicata al Santo: “Pretettore d’ogne lloche, delle véstie e de jj foche, a Chellonghe selamente se festeggia degnamente”. (“Protettore d’ogni luogo, delle bestie e del fuoco, a Collelongo solamente si festeggia degnamente”).
Un Sentito Ringraziamento all’Intero solerte Comitato organizzatore,presieduto dall’infaticabile e sempre presente,Sig. Elio RINALDI, che, anche quest’anno, ci permettera’ di Vivere nella Gioia e nella Fraternita’ questa MAGICA ed INDIMENTICABILE NOTTE DI S. FESTA.
Vi aspettiamo tutte/i, il 16 sera, dalle ore 21, vedasi programma allegato, per Vivere insieme questa MERAVIGLIOSA SERATA!!!!
S.V.