Avezzano. È stata inaugurata oggi, 27 maggio la Casa d’Accoglienza destinata all’ospitalità di detenuti, ex-detenuti e loro famiglie, sita in via Garibaldi n.327 ad Avezzano. Il Vescovo di Avezzano, Mons. Pietro Santoro, il Sindaco della Città, Giovanni Di Pangrazio, e il Cappellano e direttore del Servizio diocesano di Pastorale Penitenziaria, don Francesco Tudini, hanno tagliato il nastro (nella foto di Francesco Scipioni).
All’inaugurazione ha partecipato anche il Direttore della Casa Circondariale di Avezzano, Anna Angeletti, il personale dell’area pedagogica e due detenuti.
«Una pastorale che voglia essere fedele al suo mandato evangelico non può e non deve fermarsi alle sbarre del carcere: l’evangelizzazione esige che si agisca anche sul resto della società, sollecitando misure di prevenzione sociale e di sostegno agli ex-detenuti».
Commissione internazionale della Pastorale penitenziaria cattolica
Questa casa di accoglienza nasce su un bene confiscato nel 2006, con sentenza della Corte di Cassazione di Roma, per evasione fiscale, ad una famiglia che aveva praticato attività di prestito di denaro a tassi usurai. Nel dicembre 2009 il bene è stato trasferito dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la gestione dei Beni Sequestrati e Confiscati all’Ente territoriale di competenza, il Comune di Avezzano, con dichiarata finalità di uso per scopi sociali. Nel 2010 ne ha fatto richiesta l’Associazione Liberi per liberare, patrocinata dalla Diocesi di Avezzano, per destinarla all’accoglienza e ai servizi per ex-detenuti, detenuti in misure alternative al carcere e loro famiglie.
Le prassi amministrative, durate oltre tre anni, hanno constatato che: – il bene era inagibile, e quindi andava demolito; – all’Associazione Liberi per liberare non poteva essere concesso il bene, ma l’esclusivo diritto di superficie; – la durata della concessione del bene all’Associazione non poteva superare trent’anni, rinnovabili ma alla condizione che vengano mantenute le finalità istitutive della concessione. Il progetto è stato rivisitato e sono state impegnate nuove e importanti risorse da parte della Diocesi di Avezzano, affiancate all’elargizione concessa dal Senato della Repubblica, per provvedere prima alla demolizione del fabbricato, poi, giusto Permesso a costruire del 05.02.2014 rilasciato dal Comune di Avezzano, alla ricostruzione di una nuova struttura.
Per l’assegnazione dei lavori viene richiesto alle ditte appaltanti, come clausola accessoria, la disponibilità alla formazione sul campo di un ex-detenuto, che sta ricostruendo la sua vita sulla via della legalità, partendo dal lavoro. I lavori di ricostruzione hanno avuto inizio il 24 marzo 2014 e si sono conclusi nel novembre 2016. Attualmente la struttura è dotata di 12 posti letto, cucina, refettorio, sala riunioni, studio e lavanderia. Segno tangibile dei percorsi di Misericordia della comunità diocesana, la casa di accoglienza intende offrire sostegno e accompagnamento per affrontare le problematiche psicologiche ed esistenziali che investono persone coinvolte in percorsi penali: un ponte fra il carcere e i servizi del territorio, un momento di transizione durante il quale la persona può ristrutturarsi e tornare alla società come cittadino