Celano. Cento anni per suor Maria Loreta Marcanio, quinta di sei figli, della famiglia Turlitte, di Celano. Attraverso il racconto della sua vita, scritto da suor Amata Gabriella Marcanio, si possono leggere le pagine della grande Storia, passate per le vicende, i dolori e le gioie di una religiosa che ancora oggi è amata da tutti, dai bimbi, dalle donne e dalle sue consorelle.
A Celano ancora tutti ricordano suor Maria Loreta anche se ormai sono lontani i tempi di quelle lunghe “passeggiate” a piedi, che dal convento la portavano ai suoi cari, in paese.
«Suor Maria Loreta nacque a Celano, il 28 gennaio 1917, anno delle apparizioni della Madonna a Fatima, fu battezzata col nome di Olga», scrive suor Amata, «quinta di 6 figli, i genitori – Maria Luccitti e Antonio, conosciuti con il soprannome “Turlit” come si costuma in paese – l’accolsero con tanta gioia. Su questa bambina Dio aveva un disegno speciale: la totale consacrazione a Lui a servizio dei poveri. Ella, all’età dei venti anni, lo accolse con entusiasmo, e dopo i voti religiosi, lo svolse con amore e dedizione tra malati e anziani in strutture ospedaliere affidate alle Suore della Carità di S. Vincenzo De Paoli.
Da circa trent’anni si trova nella comunità Casa di Riposo per suore anziane ad Arpino, in provincia di Frosinone, con il principale compito di sacrestana che ha svolto fino a un paio di anni fa curando con amore il luogo della presenza di Gesù eucaristico e della preghiera.
Oggi è ancora autosufficiente in tutto: lucida di mente si muove a suo agio anche fuori casa, scende in cappella per pregare o in giardino per passeggiare, legge, conversa volentieri con tutti. Rallegra la compagnia
con battute scherzose ed episodi spassosi o con barzellette appropriate.
Di carattere gioviale, sereno, suor Maria Loreta è gentile, sorridente, premurosa. Le persone le si affezionano, la cercano, le fanno confidenze e si affidano alle sue preghiere. Sa piangere con chi piange e gioire con chi è nella gioia. Accoglie ogni persona mettendola a proprio agio ed evidenziando in essa ciò che la può incoraggiare, consolare, incentivare al bene perché possa dare il meglio di sé. Forse la sua capacità di ascolto, il suo interessarsi alla salute, alla famiglia, a una sofferenza da lenire o a una gioia da condividere la rende particolarmente cara. Certamente da Gesù nel Vangelo ha imparato a praticare verso tutti la “terapia dell’amore”.
Tra suor Maria Loreta e i bambini, poi c’è una intesa speciale fatta di sguardi, sorrisi, moine, accoglienza affettuosa. Così conquista subito anche i caratteri più timidi.
Ai suoi nipoti e pronipoti è molto affezionata e di loro parla spesso lodandoli forse oltre il merito. Quando si recano a salutarla, dà loro piccoli doni: una medaglietta, una corona o un centro ad uncinetto preparato nei ritagli di tempo.
Suor Maria Loreta si entusiasma del bello, del buono, del bene, ed è grata a Dio per i doni che Lui fa ad ogni persona. Ama la natura ed esprime spesso il suo stupore davanti alle meraviglie del creato che le strappano espressioni di lode al Creatore come “Grandezza di Dio!” e le ispirano sentimenti di benedizione, di benevolenza, di solidarietà… che traduce in vissuto nelle relazioni col prossimo.
Ma, ci si potrebbe chiedere: “Questa suora è senza difetti?”. No! proprio a causa della fragilità umana. Ma lavora con assiduità il piccolo campo della sua anima per stroncare ogni radice di male e coltivare i frutti eccellenti di una vita veramente cristiana, nella consapevolezza che “la carità copre la moltitudine dei peccati”».
Qualche nota del suo passato
Quando era più giovane, suor Maria Loreta tornava al suo paese per passare qualche giorno in famiglia, si recava a piedi -come fosse un pellegrinaggio – a salutare tutti i parenti per consolidare i legami, condividere sofferenze e gioie, e far sentire la sua affettuosa presenza orante.
Nella sua lunga esistenza non le sono mancati momenti di intenso dolore, di lutti familiari, di paura e di pericoli gravi da cui è scampata per grazia di Dio. Durante l’ultima guerra, ad esempio, giovanissima ancora, si trovava a Cassino, al fronte. E’ vissuta per quattro mesi rifugiandosi con le sue consorelle in luoghi di fortuna. Passava la notte sotto un ponte o nelle stalle e negli ovili delle pecore che, affamate, le avevano mangiucchiato l’abito e strappato il velo. Nel fuggi fuggi sotto i bombardamenti aerei perse le consorelle e si ritrovò sola con una decina di persone sconosciute e impaurite. Da un camion all’altro, lasciata a tratti sulla strada a piedi, i tedeschi l’hanno aiutata a raggiungere Roma, rispettandola e trattandola con venerazione. Arrivata in Casa Madre non venne riconosciuta, tanto era sfigurata, emaciata, sfinita e con gli abiti a brandelli. Come poteva affermare di essere una suora? Continuò a bussare a lungo alla porta, a supplicare di aprirle. Dovette raccontare alla portinaia un episodio vissuto insieme in noviziato per essere riconosciuta e accolta.
Nonostante una vita dura, piena di attività, di fatiche e di responsabilità anche come superiora di comunità, ora sta varcando la soglia dei cento anni lieta e riconoscente del dono della vita, della fede, della vocazione, del servizio ai poveri, sempre vicina alle famiglie in difficoltà e nella sofferenza.
Un grazie spontaneo e carico di riconoscenza sale dal cuore dei familiari e delle Consorelle verso Dio che ama e custodisce la nostra cara Sorella centenaria, con tenerezza di Padre. Un affettuosissimo grazie anche a suor Maria Loreta, la quale ci testimonia che la vita è un dono prezioso e che vale la pena impegnarlo seminando il bene.
La sorella Ada, ormai novantenne, i numerosi nipoti, pronipoti e le loro famiglie insieme ad altri parenti, come pure tutte le Consorelle della Carità, con gratitudine e gioia le augurano di trascorrere lunghi anni ancora nella pace e nella serenità che la fede e la preghiera regalano. Il Signore benedica i suoi giorni e la conforti tramite l’amorevole presenza della Vergine Madre, Maria.
Suor Maria Loreta
1917 – 2017
Buon compleanno!
S Signore, grazie per suor Maria Loreta, per il suo centesimo compleanno!
U Un lontano giorno del 1917 Tu, dal cielo l’hai benedetta e spedita sulla terra.
O Oh che bel dono per genitori e parenti! Una bimba sana, vivace, buona.
R Riservavi per te questa creatura che, ventenne, ha bussato alle porte delle
Suore della Carità per consacrarti con gioia la sua vita.
M Maria, Madre e Sorella nostra, tu l’hai avvolta di tenerezza e amore.
A A Gesù tuo Figlio l’hai orientata, guidandola sui sentieri della fedeltà e del
dono di sé a servizio dei piccoli, degli anziani, dei malati, dei sofferenti….
R Riconoscente per il tuo amore materno, ella ti canta la sua lode con le parole,
e con la sua vita giunta a un traguardo di grazia: 100 anni!
I Inni di gratitudine, insieme a tutti noi, eleva a Dio tramite te, Maria.
A Anni sereni, segnati da letizia e fede, salute e pace possa ella trascorrere
ancora sotto il tuo sguardo, Madonna di Loreto, per prolungare il suo
magnificat di ringraziamento al Padre Nostro.
E ora, Signore, ascolta la preghiera che suor Maria Loreta ti rivolge:
L Lode a Te, mio dolcissimo Signore, che mi hai fatto arrivare a 100 anni!
O oggi e per l’eternità la tua piccola serva, suora della Carità, ti benedice.
R Rimani con me, Creatore, Salvatore, Consolatore nostro.
E Entra ancora una volta nel mio cuore e accogline ogni battito come ardente
atto d’amore e di ringraziamento per i tanti doni ricevuti, in particolare per il
dono della fede, della vocazione e della missione che mi hai affidato.
Non mi basterà l’eternità per dirti grazie! Grazie mio Dio! Tutto è grazia!
T Ti consegno con gioia e per sempre questa mia vita e ti prego di benedire ancora
me e i miei cari: parenti, consorelle, amici, e quanti mi hanno conosciuta e amata.
La tua pace, il tuo perdono, la tua misericordia, la tua tenerezza raggiunga
tutti. Fa’ di noi, con Maria nostra Madre, un cuor solo nell’inno di
benedizione e di ringraziamento per il dono della vita e del tuo Amore.
A A Te, che sei il Bene, tutto il Bene, il sommo Bene ogni onore e gloria.