L’Aquila vola al secondo posto
Il derby si colora di rossoblù: L’Aquila vola al secondo posto, Avezzano beffata sul finale dal gol dell’ex Costa Ferreira
GONG TEMPO SCADUTO
“Gong – tempo scaduto”, spettacolo vincitore del concorso “Teatro in cerca d’Autore” in scena al Castello Orsini
celano
Torna il Basket a Celano: eventi ed attività nel cuore della città
Immagine 2
Il liceo “Vitruvio” di Avezzano trionfa in tutte le categorie alla fase provinciale del “Trofeo scacchi scuola”
giorgia
La marsicana Giorgia Zauri sulla nave della Marina Militare italiana Caio Duilio ai confini della guerra
Cerca
Close this search box.

Vincenzo Pelliccione, il sosia marsicano che con con la valigia di cartone divenne “Chaplin Dell’italì”

Facebook
WhatsApp
Twitter
Email

NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Lucia Mariano
Lucia Mariano
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Loreto Conti (Enzo)
Loreto Conti (Enzo)
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Luciano Di Martino
Luciano Di Martino
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Erminia Sperduti
Erminia Sperduti
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Armanda Domenica Crocenzi
Armanda Domenica Crocenzi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Ada Giffi
Ada Giffi
Vedi necrologio
Vincenzo Pelliccione alias Eugene De Verdi impersona Charlot per le strade di Hollywood nella locandina pubblicitaria del film Tempi moderni

Fu così che un abruzzese con la valigia di cartone divenne “Chaplin Dell’italì”

di Daniela Musini 

Era nato a Rosciolo dei Marsi, un borgo di Magliano dei Marsi in provincia de L’Aquila, il 21 giugno 1893 da Sebastiano e Carolina Marini, ma in quella piccola frazione abruzzese lui, pur amandola, non ci voleva stare, perché esuberante e fantasioso com’era, sognava di lavorare nel varietà. I suoi genitori e i suoi cinque fratelli (Nicola, Giovannino, Benedetto, Pasquale e Maria), mentre si recavano nei campi a lavorare duro, scuotevano la testa sorridendo di fronte a queste sue fantasie fumiste e un po’ megalomani, ma Vincenzo Pelliccione era testardo come tutti gli Abruzzesi e deciso a perseguire i suoi sogni. 

E così in quel 1915 funestato dalla Grande Guerra, Vincenzo salutò i genitori, i familiari e i compaesani e s’imbarcò per l’America al grido di «Voglio diventare famoso»: dalla sua aveva la giovane età (22 anni), un bell’aspetto, una valigia legata con lo spago, una buona dose di ottimismo e uno straordinario talento nelle imitazioni. Approdò in Pennsylvania e si impiegò nei lavori più umili: «Guadagnavo due dollari al giorno: uno lo spendevo per mangiare, l’altro per le lezioni di inglese», ricorderà in seguito. Lavorava senza tregua, con tenacia e determinazione per inseguire il suo sogno: approdare a Los Angeles. Ci riuscirà quattordici anni dopo, nel 1929, dopo aver vissuto per un breve periodo anche in Ohio. 

A Los Angeles, appena poteva, si recava ad Hollywood, la Mecca del Cinema, a guardare da vicino i suoi idoli: Buster Keaton, Gloria Swanson e sopratutto lui, Charlie Chaplin, l’amatissimo Charlot, di cui aveva visto e rivisto tutti i film ed imitato tutte le movenze. Con bombetta, bastone di bambù e la classica andatura a paperottolo, Pelliccione faceva ridere tutti i suoi compagni di lavoro e tutti gli dicevano che era identico…ma proprio identico! Ed era vero. Vincenzo, quando si metteva i baffetti finti e indossava gli abiti lisi e troppo larghi di Charlot, diventava proprio il suo sosia. E questo fu la sua fortuna. Iniziò a fare spettacolini in piccoli locali di Los Angeles con lo pseudonimo di Eugene De Verdi, collaborando nel contempo in teatro con Mae West e al cinema con Buster Keaton, fino a che arriva la svolta inaspettata e fortunosa. 

Una sera che come sempre stava imitando Charlot capitò tra il pubblico un noto, stravagante e intraprendente impresario americano, Sid Grauman, il quale sulla celebre Walk of Fame (la passeggiata della celebrità) aveva il suo Grauman’s Chinese Theatre dalla caratteristica forma a pagoda, proprio quello davanti al quale ci sono i blocchi di cemento su cui le stars di Hollywood hanno lasciato le proprie impronte di mani e piedi. Ebbene Grauman, impressionato dalla somiglianza e dalla capacità imitativa di Pelliccione/De Verdi, lo presentò al suo grande amico Charlie Chaplin

Il sogno del giovane emigrante abruzzese si era avverato: viene scritturato come controfigura di Charlot in alcune scene di “Luci della città” e di “Tempi moderni”, lo sostituisce nelle prove de “Il Circo”, “Il Dittatore” e appare come suo sosia negli eventi pubblicitari e durante i tour in Florida o in California: «Io, povero abruzzese emigrato in cerca di fortuna, diventavo Chaplin. La gente mi fermava per strada, mi applaudiva quando facevo il numero con la bombetta e i pantaloni a fisarmonica. Riuscivo a imitarlo in modo ineccepibile, nessuno sarebbe stato in grado di distinguere la copia dall’originale», ripeteva nelle interviste. 

Una volta che per strategia di marketing se ne andò in giro per Los Angeles vestito da Charlot, la gente, convinta di trovarsi veramente davanti al vero Chaplin, formò una ressa tale e si creò un ingorgo così caotico con macchine e taxi, che il povero Pelliccione dovette rifugiarsi in un Teatro. E un’altra volta Grauman allestì nell’atrio del suo teatro un piccolo museo delle cere in cui figuravano personaggi famosi di allora, tra i quali Fred Astaire e Jean Harlow. Non avendo fatto in tempo a far forgiare la statua di cera del mitico Charlot, l’impresario pregò Vincenzo di fingere di essere la sua statua, restando completamente immobile con tanto di bombetta sul capo e solito il bastoncino in mano. 

Ben 300 persone sfilarono davanti a lui, senza accorgersi che quella non era una statua, ma Vincenzo Pelliccione, alias Eugene De Versi in persona, fino a quando lui, inevitabilmente, si mosse, seminando il panico tra i presenti. La collaborazione con Charlie Chaplin durò fino al 1940 e terminò con l’uscita del film “Il grande dittatore”, film-parodia sul Nazismo. Vincenzo Pelliccione smise i panni di Charlot, ma non lasciò quel mondo dorato e amato di Hollywood. Si riciclò come tecnico delle luci e esperto di effetti speciali, inventando diverse macchine per i set e collaborando a kolossal come “Ventimila leghe sotto i mari” (che vinse il premio Oscar proprio per gli effetti speciali nel 1955), “Ben Hur” e “Cleopatra” e dando un notevole apporto a film rimasti memorabili, fra cui “Il figlio dello Sceicco” con Rodolfo Valentino

Riuscì a conoscere e a collaborare con le sue dive preferite: Marilyn Monroe, Liz Taylor e Anna Magnani durante la lavorazione del film “La Rosa Tatuata” (per il quale l’attrice italiana vinse l’Oscar e il Golden Globe come miglior attrice). Nel 1968 tornò definitivamente in Italia e collaborò a lungo con il produttore Dino De Laurentiis, sempre come esperto di effetti speciali e a Roma girava con un cocker nero ammaestrato che gli portava il giornale quando faceva colazione al bar. Morì il 20 giugno 1978, a 84 anni, sei mesi dopo la scomparsa di Charlie Chaplin, il suo idolo, il suo mentore. Le sue spoglie riposano nel cimitero del suo paese d’origine, nella Marsica. 

author avatar
Redazione Contenuti
Da19 anni il NUMERO 1 della comunicazione nella Marsica

NEWS

L’Aquila vola al secondo posto
GONG TEMPO SCADUTO
celano
Immagine 2
giorgia
kirke
434199649_7572013882819297_8481594520801047077_n
a892a0a9-66af-4a1e-8673-24a83c6c187d 1
INI Canistro, al via il Mercatino di Pasqua con opere realizzate dagli ospiti della RSA
Passaggio del Giro d'Abruzzo a Collarmele il 10 Aprile: chiuso al traffico un tratto di via Nazionale nel centro abitato
15 anni fa il terremoto dell'Aquila, tra il 5 e 6 Aprile accendi la tua luce in ricordo delle vittime
Il Comune di Capistrello conferisce la civica benemerenza al maestro Alberto De Meis per i suoi grandi meriti artistici
Nicola Baliva
Ripristinato il senso unico in via delle Dalie ad Avezzano
"Io non spreco l'acqua", il CAM organizza il 1° concorso Leo Corsini per gli studenti marsicani
IMG-20240328-WA0004
image
Un agente della polizia postale mentre controlla la rete
Tango Rouge Company - Vuelvo al Sur
Santino Spinelli, in arte Alexian, e Gennaro Spinelli.
Sventati tentativi di truffa online dalla Polizia Postale dell'Aquila, tutto è partito da falsi messaggi su cellulare
Si è spento Domenico Scacchi, vicesindaco Niscola: "San Vincenzo Valle Roveto perde uno dei suoi pezzi migliori"
stazione avezznao coltello polizia
433234634_732996482350056_154551628017826536_n

NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Lucia Mariano
Lucia Mariano
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Loreto Conti (Enzo)
Loreto Conti (Enzo)
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Luciano Di Martino
Luciano Di Martino
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Erminia Sperduti
Erminia Sperduti
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Armanda Domenica Crocenzi
Armanda Domenica Crocenzi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Ada Giffi
Ada Giffi
Vedi necrologio

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Avezzano (AQ) n.9 del 12 novembre 2008 – Editore web solutions Alter Ego S.r.l.s. – Direttore responsabile Luigi Todisco.

TERRE MARSICANE È UN MARCHIO DI WEB SOLUTIONS ALTER EGO S.R.L.S.

Non è possibile copiare il contenuto di questa pagina