Tagliacozzo – In merito al contenuto del manifesto “La veritá sul presidio di Tagliacozzo” (in allegato), apparso in diversi comuni della Marsica a firma di 5 sigle partitiche, nel quale si sostiene che furono D’Alfonso e Paolucci a convertire nel 2016 la suddetta struttura in PTA, interviene il sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio:
“Non ho problemi a rendere di persona pubblicità a questo indegno manifesto affisso con profusione in tanti comuni della Marsica. Non s’era mai visto che cinque sigle partitiche attaccassero un sindaco, per giunta civico, in merito alle motivazioni espresse sul manifesto dove l’intera coalizione di destra da conto della propria versione sull’ospedale di Tagliacozzo.
Ci sarebbe solo da precisare che il sottoscritto il 21 luglio 2016 era stato eletto al primo mandato da appena 45 giorni e si era insediato da appena 31 giorni. Ed è inoltre cosa abbastanza risaputa che il sottoscritto, piuttosto che tacere, appena ha contezza di tutti gli atti regionali (di destra e di sinistra) contro l’ospedale di Tagliacozzo non esitata minimante e senza paura di alcun potentato partitico o governativo a levare la voce, anche duramente, contro chi ridimensiona, depaupera e mal gestisce la sanità che è a servizio dei cittadini…
Senza voler entrare nella melmosa diatriba partitica e senza voler andare a ritroso degli atti e delle responsabilità riguardanti la chiusura o il ridimensionamento del nostro Presidio, esorto ora il governo regionale a porre rimedio agli “sbagli” fatti nel passato e a tutelare a pieno l’Umberto I, sicuramente con il mantenimento delle promesse dei servizi e dei 12 posti letto in più, ma sopratutto con il mantenimento del CODICE DI PRESIDIO MINISTERIALE che è l’unica sicurezza per la sopravvivenza della struttura ospedaliera.
Visto che mantenere il codice ospedaliero significa non gravare sulla spesa della sanità regionale e non andare contro la legge nazionale, esorto ora il governo regionale a reinserire nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera quel numero che solo può dare la garanzia del mantenimento della funzione di ospedale al nostro presidio.
Qualora questo non si verifichi – a pensar male si fa peccato, ma a volte si indovina – dobbiamo ritenere allora che c’è qualcos’altro dietro… e tutti immaginiamo cosa.
Chi oggi difende una presa di posizione per puro interesse di partito o personale a discapito di un ospedale che serve le comunità da altre 125 anni è indegno di chiamarsi tagliacozzano e di assurgere a responsabilità politiche e amministrative”.