Abruzzo – Il dolore per la perdita di 29 vite non si placherà mai. Ed è un dolore che traspare nitidamente dalle note che i parenti delle vittime di Rigopiano condividono via sociale. Sono trascorsi sei anni dall’evento devastante che ha causato la morte di 29 persone e nei familiari rimane lo sconcerto: “siamo fermamente convinti che questa tragedia si poteva e si doveva evitare, e la logorante attesa della giustizia“.
Da quattro anni queste persone seguono con apprensione le vicende processuali e ogni rinvio è stato per loro motivo di sofferenza, “uno stillicidio che abbiamo sopportato perché fiduciosi nel lavoro della magistratura e determinati a non mollare mai, fino alla fine“. Tra qualche giorno, esattamente il 23 febbraio, è prevista la sentenza. “Noi tutti saremo in tribunale, più numerosi di sempre, nella speranza che vengano confermate le richieste di condanna della procura, basate su un solido impianto accusatorio e frutto di un lavoro scrupoloso e certosino“, scrivono.
“Siamo tristemente consapevoli che niente e nessuno potrà riportarci indietro i nostri Angeli” si legge nel loro recente messaggio “strappati alla vita ingiustamente e prematuramente, ma siamo altrettanto convinti che una sentenza saggia e coraggiosa possa dare dignità alla loro morte, donare un po’ di pace alle loro anime e a noi familiari e confermare a tutti gli italiani il senso di appartenenza ad uno Stato civile che sa premiare chi lo merita e punire, anche severamente, chi sbaglia, ponendo in primo piano la sicurezza e la tutela del cittadino, l’attenzione e il rispetto per la vita umana… valori fondamentali, sanciti nella nostra Costituzione, ma violati ed ignorati il 18 gennaio 2017 per le 29 Vittime di Rigopiano“.
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