Canistro. “Era un epilogo annunciato visti i dissidi tra noi e la Regione. Credo che in questa vicenda abbiamo perso tutti”.
Così Camillo Colella, patron dell’Acqua Santa Croce imbottigliata nello stabilimento di Canistro (L’Aquila), ha commentato il mancato accordo sulla vertenza sancito nel tavolo che si è svolto oggi nella sede della Provincia dell’Aquila. “Pertanto – ha aggiunto – la procedura per il licenziamento dei 75 lavoratori va avanti e si resta tutti in attesa di sapere l’esito della richiesta del dissequestro dell’acqua, del Riesame all’Aquila, del nuovo bando e del Consiglio di Stato a febbraio”.
L’avvocato Roberto Fasciani ha fatto notare che “dopo che la fase sindacale si è chiusa infruttuosamente, la procedura a norma di legge si è trasferita in sede istituzionale, laddove, nonostante i diversi incontri, si è oggi chiusa con un mancato accordo tra le parti interessate”. “Non sono state possibili soluzioni alternative per l’azienda, persistendo le gravissime condizioni che hanno generato la procedura di licenziamento collettivo, condizioni, se possibile, addirittura peggiorate in conseguenza degli ultimi accadimenti – ha continuato – Pertanto l’azienda è legittimata a operare i licenziamenti dei lavoratori entro i successivi 120 giorni recapitando, a ciascuno, la relativa comunicazione nel rispetto dei termini di preavviso”.
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