Collarmele. Due pecore morte da diverse settimane, morte di fame e di stenti. Chi se ne sarebbe dovuto prendere cura ha dichiarato agli inquirenti di non aver più soldi e quindi di non riuscire più a poterle sfamare.
È una storia triste quella che arriva da Collarmele, dove alla fine sono dovuti intervenire i carabinieri, che hanno denunciato tre persone.
I militari della locale stazione, agli ordini del maresciallo Antonia Di Genova, hanno denunciato una coppia di coniugi per il reato di uccisione di animali in concorso e un altro uomo del posto per il reato di abbandono di animali.
I carabinieri questa mattina hanno concluso un intervento insieme al comandante della polizia locale Giancarlo Sociali e al veterinario della Asl Simplicio Angelosante.
Persone del paese si sono rivolte ai militari dell’Arma per spiegare che da una specie di grottino, nel centro del paese, proveniva un odore nauseabondo. I carabinieri si sono attivati e hanno iniziato a cercare chi avesse lasciato lì delle pecore, morte di fame e stenti.
Alla fine hanno rintracciato il proprietario che pare abbia dichiarato che aveva lasciato la custodia degli animali a due altre persone perché lui doveva allontanarsi dal paese. I due coniugi non se ne sono presi cura giustificandosi che non avevano più soldi per sfamarle.
Fatto sta che sarebbe bastato lasciarle libere in modo che i poveri animali avrebbero potuto brucare in montagna.
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