Lecce nei Marsi – Sabatino Simonicca classe 1968 aveva da poco compiuto i suoi 54 anni, combatteva da tempo contro un male che non gli ha dato scampo, era ricoverato presso l’ospedale San Camillo di Roma dove ieri mattina è spirato.
Sabatino era un ragazzo estroverso che si è sempre distinto per i suoi modi di fare, un amico su cui poter contare, dopo il matrimonio con sua moglie Rosanna la sua intraprendenza lo aveva portato anni fa a creare un’ attività commerciale a Roma “Sapori d’Abruzzo di Sabatino” diventando ben presto punto di riferimento per tutti coloro che volevano deliziarsi con le sue prelibatezze abruzzesi esclusive e di qualità. Era un amante della poesia, ne aveva scritte diverse.
Molti i messaggi di cordoglio lasciati sui social da tutti coloro che lo conoscevano, Sabatino era sempre allegro, scherzoso pronto alla battuta, una grande perdita nei cuori dei tanti romani amici e clienti e soprattutto per la sua comunità di Lecce nei Marsi che lo ha visto crescere e tornare in vacanza ogni estate con la sua famiglia.
Lascia la moglie Rosanna, il figlio Ennio di quindici anni, il fratello maggiore Berardino, i suoceri, i cognati, gli zii e i parenti tutti.
I funerali si terranno lunedì 11 luglio alle ore 16 presso la chiesa Santa Maria Assunta in Lecce nei Marsi (AQ).
di Elisabetta Gallotti
Il giardino perduto
di Sabatino Simonicca
Un ombra.
Dal riflesso di una finestra semichiusa,
Su di una parete bianca
Ogni giorno, di quell’inizio di un estate rovente.
Alla stessa ora.
Una mano di bambino
Fa volare la dita come una farfalla.
Solo,
pelle bianca e senza capelli,
viaggia con la fantasia.
In un giardino fiorito ed una farfalla.
Tra quell’immaginare piccoli sorrisi.
Un giorno di luglio,
Una bella farfalla colorata penetra tra le ante di quella finestra
Il bimbo sorride.
La stanza sembra rinascere
All’ ombra del muro , giochi!
La mano e la farfalla che si rincorrono, lentamente.
Come due piccole molle
Il gioco sembra durare un eternità
La farfalla prova a posarsi sulla mano del bimbo, che invece prova ad accarezzarla.
Le lancette dell’orologio scivolano facilmente.
I sorrisi del bimbo iniziano a tramutarsi in mini lamenti
Ad un certo punto, il riflesso del muro si trasforma.
Il volo della farfalla continua intorno alla mano, che invece rimane fredda immobile a pugno chiuso.
Come un fiore su una roccia.
La farfalla si accascia sulle dita ed insieme continuano a giocare nel giardino perduto.