Regione – E’ giunta alla nostra Redazione una riflessione di Andrea Di Marino, noto pubblicista marsicano, sui 5 paesi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ricompresi nella zona Alto Sangro, Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena e Barrea. La sua attenzione è principalmente rivolta al degrado demografico delle zone dovuto, secondo il suo pensiero, all’emigrazione e a carenze funzionali.
Di seguito vi riportiamo integralmente la sua nota.
“Prima di iniziare a parlare delle popolazioni che ancora vivono in questi paesi o borghi che dir si voglia, che sono ricompresi nell’area Parco, voglio precisare che i Comuni ricadenti nell’area Parco sono, in totale, ventisette, comprendente Comuni del Lazio e del Molise.
Il Parco era nato come Parco Nazionale D’Abruzzo nel 1921, per iniziativa privata, poi con Regio Decreto- legge 11 gennaio 1923, n.257 viene istituito ufficialmente e con la legge n.93 del 23 marzo 2001, cambia nome e diventa Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise.
Detto questo parliamo del movimento demografico, di alcuni di questi paesi.
Prendiamo come esempio i cinque Comuni dell’Alto Sangro, in provincia di L’Aquila.
Pescasseroli che nel 1910 contava 3.400 abitanti ora ne conta 2.200,
Opi che nel 1910 contava 1.140 abitanti ora ne conta 400,
Villetta Barrea che nel 1910 contava 1.500 abitanti ora ne conta 600,
Civitella Alfedena che nel 1910 contava 830 abitanti ora ne conta 280,
Barrea che nel 1910 contava 2.000 abitanti ora ne conta 700.
Questi paesi, rispetto alla popolazione, considerando anche il rapporto tra nati e morti ed anche tra emigrati ed immigrati, accusano la mancanza di lavoro che influisce e non poco sulle collettività.
Come si può vedere, leggendo i dati innanzi riportati, che nell’arco di 110 anni si sono perse 4.650 persone, più del 50% della popolazione.
Alla luce di tutto questo, si confermano paesi il cui invecchiamento fa passi da gigante e il tasso di natalità è prossimo a zero.
Naturalmente una buona parte di tutto questo è data anche dalla emigrazione, sia essa rivolta alla nostra Italia che in altri paesi del Mondo, Paesi Europei, America Nord e Sud e l’Australia.
In realtà, al degrado demografico, si aggiungono le carenze funzionali, come la mancanza dei servizi (Trasporti, Ospedali, Scuole ed altro), la perdita nei settori dell’agricoltura, la zootecnia intesa principalmente con la pastorizia e il taglio dei boschi.
Il CRESA in una sua pubblicazione del 2002 riportava che i piccoli Comuni al di sotto di 500 abitanti “sono destinati a perdere ancora” salvo qualche piccola eccezione.
I Comuni che ricadono nei Parchi e in l’Abruzzo di Parchi ve ne sono quattro, tre Nazionali e uno Regionale, con all’interno numerosi piccoli Comuni.
Per cercare di concludere, questa riflessione, diciamo che una parte l’ha fatta l’emigrazione, Detroit, Buffalo, Boston, New Jork, Cleveland, negli USA: Toronto e Windsor in Canada, Camberra, Sydney, Melbourne, Mareeba in Australia, alcuni anche in Brasile, Buenos Aires e i paesi Europei.
L’emigrazione sia essa oltre Oceano sia essa oltre Alpi, ha dato anche da mangiare ai parenti rimasti in questi paesi dell’Alto Sangro.
Concludi dicendo che questa parte d’Abruzzo ritenuta da più, stampa, radio, televisione, giornali, riviste ed opinione pubblica, la più ricca, è ad una continua sopravvivenza, palpabile e visiva tra le popolazioni che ancora vi abitano”.