Inchiesta Santa Croce, la Regione Molise diffida Camillo Colella

Canistro. Un nuovo colpo di scena nell’inchiesta Santa Croce, che da mesi ormai tiene con il fiato sospeso 75 lavoratori abruzzesi, che si sono trovati sotto l’albero di Natale, le lettere di licenziamento.

La Regione Molise ha diffidato l’imprenditore Camillo Colella, proprietario del marchio Santa Croce. A quanto pare il patron delle acque minerali non ha comunicato alla Regione l’imbottigliamento a Castelpizzuto, in provincia di Campobasso, dell’acqua che poi è finita sul mercato con l’etichetta Santa Croce.

Non si tratta di un reato, in quanto la vicenda non ha un risvolto penale. Colella, infatti, è il proprietario del marchio. Fatto sta che nella concessione delle acque di Castelpizzuto deve esserci qualcosa che prevede che Colella avrebbe dovuto dare comunicazione di quanto stava facendo nello stabilimento molisano dopo che l’attività di Canistro si è fermata. Prima per il sequestro penale della valvola e poi per quello amministrativo da parte della Regione Abruzzo che ha sequestrato le bottiglie di acqua e l’acqua nei silos.

Lo stabilimento molisano ha già ricevuto una visita dei carabinieri dei Nas di Campobasso di cui però non si è saputo l’esito.

Intanto si attende la decisione del Tar sul bando per la concessione delle acque della sorgente Sant’Antonio Sponga di Canistro. Al bando ha risposto anche Colella con la Beverage Italiana. L’apertura delle buste, a meno che il Tar non blocchi il bando, ci sarà il 27 dicembre.

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Magda Tirabassi

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