Pescina. Evidentemente si è pentito, non riuscendo a convivere con il senso di colpa che da giorni lo affliggeva, dopo aver rubato uno dei simboli della cristianità di Pescina.
E l’ha riportata in sagrestia, lasciandola poggiata in modo che la ritrovassero.
E’ così che la campanella del canonico, rubata sabato scorso, in pieno giorno, a Pescina, tornerà al suo posto.
Dopo l’annuncio del colpo, da parte dello storico locale Diocleziano Giardini, il ladro non ce l’ha fatta, si è pentito e ha riportato la campanella che vanta decenni di storia, nella Concattedrale dei Marsi.
A ritrovarla è stato il sacerdote che poi ha avuto premura di allertare le forze dell’ordine.
Arriva dunque un lieto fine, per una vicenda che aveva scosso molto la comunità di Pescina, considerato anche il fatto che nella chiesa non c’è la videosorveglianza e quindi sarebbe stato davvero difficile capire chi si fosse impossessato della campanella su cui è inciso il nome del Canonico Salvatore Biondi con la data 1843.
Furto sacrilego a Pescina, rubata la campanella del Canonico dalla Concattedrale dei Marsi
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