I Vichinghi o Normanni e la Marsica

La storia della Marsica è piena di avvenimenti e non potevano mancare i Normanni. I Vichinghi erano discendenti di un’antica popolazione, i Normoend, provenienti dall’Asia che qualche secolo prima dell’era cristiana si era stabilita nel territorio dell’attuale Norvegia. Dopo secoli di isolamento, trascorsi a combattere tra loro per la scelta di un unico capo, questi biondi giganti scesero in Europa. Gli abitanti dell’Europa centrale e meridionale chiamavano i Vichinghi con il nome di Normanni che significa “uomini del nord”.

Verso la fine del nono secolo dopo Cristo, i Normanni, guidati da un certo Rurik, penetrarono nell’attuale Russia fondando lo Stato Russo. Altri gruppi si diressero in senso opposto giungendo in Islanda e in Groenlandia. In Francia le scorrerie furono molto violente e nel nono secolo saccheggiarono Parigi per quattro volte. Nell’885 dopo Cristo ben trentamila Normanni assediarono Parigi e il re francese Carlo il Grosso per liberare la città dovette versare 700 libbre d’oro ma i Normanni non lasciarono la Francia.

Essi passarono così a occupare l’odierna Normandia (regione della Francia settentrionale che da essi prese il nome) a partire dall’ultimo quarto del IX secolo. Nel 911, Carlo il Semplice, re di Francia, concesse agli invasori una piccola porzione di territorio lungo il basso corso del fiume Senna, che andò poi espandendosi, diventando il ducato di Normandia. Gli invasori erano guidati dal principe norvegese Hrolf, latinizzato in Rollone, che strinse un’alleanza con Carlo. Nel 1066 il duca di Normandia Guglielmo il Conquistatore, sbarcò con un esercito in Inghilterra, riuscendo a conquistarla e nel Natale del 1066 si fece incoronare re d’Inghilterra nell’Abbazia di Westminster. I primi normanni che misero piede in Italia meridionale furono pellegrini di ritorno da Gerusalemme. Sbarcati a Salerno, minacciata dai Saraceni, assalirono gli infedeli e li fecero fuggire.

Da quell’anno, 1016, molti Normanni scesero in Italia meridionale per mettersi al servizio dei principi che vi governavano. Il primo ad ottenere terreni e potere fu Arnolfo Drengot. A lui seguirono altri compresi gli undici fratelli Altavilla tra i quali si distinsero Guglielmo braccio di ferro e Roberto il Guiscardo. Quest’ultimo riuscendo a sconfiggere bizantini, arabi e longobardi, s’impadronì di quasi tutta l’Italia meridionale.

Nel 1059, papa Nicolò II concesse a Roberto il Guiscardo il titolo di duca di Calabria e puglia e lo nominò vassallo della Santa Chiesa. intanto un altro Altavilla, Ruggero I, sbarcò in Sicilia e dopo vent’anni di lotte, nel 1091, riuscì a sconfiggere gli arabi e a prendere il titolo di conte di Sicilia. Suo figlio Ruggero II, riuscì a conquistare l’Italia meridionale e nel 1130 si fece incoronare a Palermo re di Sicilia e Puglia. L’Italia divenne un’unica monarchia comprendente Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Nel 1147 Ruggero II occupò anche l’isola di Corfù.

Nel XII secolo, con l’arrivo dei Normanni, la Marsica si trovò annessa al Regno normanno di Sicilia. Dopo i primi tentativi nella seconda metà dell’XI secolo, nel 1143 i Normanni con i due figli di Ruggero II d’Altavilla, Ruggero ed Anfuso, provenienti dalla Valle Roveto, riuscirono a raggiungere il bacino fucense e ad ottenere la resa definitiva di Berardo e Rainaldo, figli del Conte dei Marsi, Crescenzio, gli ultimi ad avere il titolo di « comites Marsorum ».

Il comitato dei Marsi, detto geograficamente « De Valle Marsi » inserito nel Principatus Capuae, fu diviso da Ruggero II in due contee e diverse consorterie familiari: la Contea d’Albe, data a Berardo V; quella di Celano assegnata a Rainaldo; il territorio Carseolano, parte del tagliacozzano, Valle di Nerfa e Palentino dato agli eredi d’Oderisio II; parte della Valle di Nerfa ed altri feudi fucensi meridionali affidati a Simeone e Crescenzio di Capistrello. . La durata del regno però fu breve. Nel 1185, l’ultima erede al trono normanno, Costanza d’Altavilla, si unì in matrimonio con Enrico VI di Svevia, figlio di Federico Barbarossa, e perciò il regno normanno entrò a far parte dell’impero germanico che finì in eredità a Federico II di Svevia.

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