Soldati spagnoli e commissario
Spese gravose delle Università marsicane per mantenere commissari e soldati spagnoli (1607-1631)
Le «gabelle» (che erano molteplici forme di contribuzione, non legate da alcun rapporto d’identità, come un’imposta diretta o indiretta oppure anche una tassa), gravarono in modo particolare sui prodotti...
Magliano de' Marsi si prepara a celebrare il bicentenario della nascita di Padre Panfilo Pietrobattista, insigne teologo e missionario
Magliano de' Marsi si prepara a celebrare il bicentenario della nascita di Padre Panfilo Pietrobattista, insigne teologo e missionario
Magliano de’ Marsi – Duecento anni fa, esattamente il 22 Aprile 1824, nasceva a Magliano de’ Marsi il teologo e missionario Panfilo da Magliano, al secolo Giovanni Paolo Pietrobattista....
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   La Necropoli di Val Fondillo
La presenza dell’uomo nel nostro territorio è documentata sin dal Paleolitico tra 300.000 e 120.000 anni fa, quando quest’area era occupata da gruppi di cacciatori in cerca di cibo, quindi alla ricerca...
Le rovine della sede della Banca Marsicana di Pescina distrutta dal terremoto del 1915
Le rovine della sede della Banca Marsicana di Pescina distrutta dal terremoto del 1915
Pescina – Tra le fotografie che ci permettono di conservare la memoria di quanto avvenne nella Marsica a seguito della violenta scossa di terremoto del 13 Gennaio 1915 c’è anche quella che...
Preziose maioliche della chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele portate a Genova: "Analizzate per capire fabbricazione e datazione"
Preziose maioliche della chiesa della Madonna delle Grazie di Collarmele portate a Genova: "Analizzate per capire fabbricazione e datazione"
Collarmele – Con l’arrivo del parere favorevole della Sovrintendenza, possiamo ufficializzare la partenza, a stretto giro, di alcuni frammenti delle maioliche della Chiesa di Madonna delle...
Castello baronale dei Colonna
Il sistema fiscale delle imposte nella Marsica vicereale dopo la peste del 1656
Lo studioso Ugo Speranza pubblicò alcuni rogiti del notaio Domenico Bucci (1658)  nei quali possiamo riscontrare la numerazione dei «fuochi» delle università di Avezzano, Collelongo, Trasacco, Luco...
Recensione del saggio "Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica" di Cesare Castellani nel Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria
Recensione del saggio "Ispettori ai monumenti e scavi nella Marsica" di Cesare Castellani nel Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria
Marsica – Sullo storico Bullettino della Deputazione abruzzese di Storia Patria, Annate CXII-CXIII (2021-2022), pubblicato a L’Aquila, alle pagine 269 e 270 il prof. Alessio Rotellini descrive...
fulv
Aspetti della giurisdizione delegata nella Marsica durante il viceregno spagnolo e austriaco
Non è facile svolgere un’analisi sistematica e comparata che possa aiutarci ad arricchire e precisare il giudizio, a volte ancora troppo generico, sul dominio dei Colonna nel territorio marsicano durante...
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I grandi della nostra terra: Ignazio Silone, l’ideologo rivoluzionario

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NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Carlo Alberto Petrucci
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Necrologi Marsica Cesidio Iacovetta
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Molti sono i grandi della nostra terra d’Abruzzo. Tra questi ce n’è uno che è diventato famoso per il coraggio di urlare il proprio pensiero al mondo pagandone anche le conseguenze che l’epoca gli impose.

Ignazio Silone, pseudonimo di Secondo Tranquilli, nacque a Pescina, in provincia de L’Aquila nel 1900. Figlio di un modesto agricoltore e di una tessitrice, dopo aver perso il padre ancora bambino, scomparve anche la madre a causa del terribile terremoto che sconvolse la Marsica nel 1915. Dopo un’adolescenza angustiata da lutti e ristrettezze economiche, interruppe gli studi al liceo e cominciò a frequentare la Lega dei contadini, cominciando a svolgere attività politica.

Nel 1917 mandò tre articoli al giornale socialista “L’Avanti!” per denunciare gli imbrogli che accompagnarono la ricostruzione dopo il terremoto del 1915 che sconvolse la Marsica. Divenuto segretario generale della Federazione dei lavoratori della terra, venne processato ed imprigionato per aver guidato una violenta manifestazione popolare contro la guerra. Uscito di prigione si trasferì a Roma, dove fu nominato segretario della Gioventù socialista e direttore del settimanale dei giovani socialisti, “L’Avanguardia”. Nel 1921, al Congresso di Livorno, aderì al gruppo che si staccò dal partito socialista e fu tra i fondatori del Partito Comunista. Nel nuovo partito Silone ricoprì vari incarichi lavorando insieme a personaggi come Gramsci e Togliatti; e proprio con quest’ultimo rappresentò più volte il partito a Mosca nelle riunioni della Terza Internazionale (Komintern).

Nel 1927 cominciò a profilarsi la crisi che nel 1930 lo portò a staccarsi dal comunismo e, nello stesso anno, per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, espatriò in Svizzera. Qui, dopo un lungo e sofferto travaglio, abbandonò il Partito Comunista non tollerando il regime burocratico e spietato di Stalin. In Svizzera, nel 1933, Silone pubblicò il suo primo romanzo “Fontamara”, al quale seguì “vino e pane” ed “Il seme sotto la neve”. Rientrato in Italia nel 1944, dopo la Liberazione, Silone aderì al Partito Socialista, diresse per qualche tempo il giornale “L’Avanti!” e fu eletto deputato alla Costituente. Qualche tempo dopo abbandonò definitivamente l’attività politica assumendo, come egli stesso diceva, la posizione di socialista senza partito e cristiano senza chiesa.

Nel 1956 assunse la direzione della rivista “Tempo presente”. Dopo aver pubblicato in edizione definitiva “I romanzi dell’esilio”, quasi sconosciuti ai lettori italiani, Silone scrisse altre opere come “Il segreto di Luca”, “Una manciata di more”, “L’avventura di un povero cristiano” ed “Uscita di sicurezza”. Morì a Ginevra nel 1978 non senza aver portato alla gloria immortale i protagonisti dei suoi romanzi, i “cafoni”, poveri della sua terra d’origine. A questi Silone rivendicava la dignità e la volontà di lottare, al di fuori e contro tutte le strutture di potere esistenti.

Solo oggi sono stati recuperati i valori letterari dei romanzi di Silone al quale sono state riconosciute qualità inconfondibili di narratore. Per lui scrivere ha voluto significare una necessità di testimoniare , in nome dei poveri e lo ha fatto con una semplicità ed una schiettezza che hanno il timbro dell’animo popolare di un tempo remoto a noi sconosciuto ma che porta in se le radici del nostro sangue marsicano.

>> PER APPROFONDIMENTI SU IGNAZIO SILONE

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Roberta De Santi

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