L’Aquila – “È stata una fatalità, una disgrazia. La madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata. Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso”.
A parlare, in un’intervista rilasciata a La Repubblica, è Patrizio D’Agostino, il papà del bimbo di 4 anni ucciso mercoledì a scuola. “Hanno chiamato me e mia moglie in una stanza e ci hanno comunicato della morte di Tommaso. Il mondo si è fermato in quell’istante. Dovevamo sposarci in chiesa il 3 luglio. È il giorno di san Tommaso. Abbiamo deciso oggi che lo faremo in Comune, ci sposeremo per rispetto a Tommy, perché era una cosa che avevamo deciso proprio per lui, da credenti ci sembrava un dovere farlo per nostro figlio. Ovviamente la cerimonia in chiesa non la faremo. Non è una festa”.
“Se la donna che ha provocato la tragedia volesse farci visita noi la accetteremmo nella nostra casa, vivrà con questo peso per tutta la sua vita ed è giusto darle un abbraccio e farle sentire che abbiamo capito: si è trattato di una disgrazia, non di una sua volontà”.
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