Nell’articolo pubblicato su TERRE MARSICANE in data 15 maggio 2024, mi sono soffermato nella individuazione dell’antica Aquiloniam, identificata, dopo attendo studio di Filippo Pece, nell’altura di Torre S. Maria dei Vignali, vicino a Pescolanciano e prossimo al Tratturo Castel di Sangro-Lucera.
Ora tralascio la parte iniziale e vado a cercate di capire dove si trovava Cominium. Secondo Filippo Pece, Cominium si trovava nelle vicinanze di Aquiloniam. Cerco di capire con attenzione esattamente il luogo dedicato a Cominium, seguendo le vie percorse dalle legioni Romane comandate dai consoli Lucio Papirio Cursore e Spurio Carvilio Massimo.
Quanto al console Lucio Papirio Cursore, ne ho già parlato durante la mia ricerca su Aquiloniam; ora, invece, mi concentro sul console Spurio Carvillio Massimo, che, secondo Pecce, si occupò dell’individuazione di Cominium.
Per scoprire dove i Romani si scontrarono con i Sanniti nel 293 a.C. e cercare di stabilire l’ubicazione di Cominium, indicate come i luoghi delle battaglie, è necessario stabilire da dove i consoli partirono e accertare l’itinerario per raggiungere il Sannio.
Tito Livio indica come punto di partenza Roma (Consules profecti ab Urbe).
I due consoli, però, non partirono contemporaneamente. Il primo a partire, secondo quanto riferito da Livio, fu Spurio Carvillio Massimo (conosciuto come prior Sp. Carvilius), poiché doveva percorrere una strada più lunga per incontrarsi con il collega Lucio Papirio Cursore ad Atina (FR), dove, su incarico del Senato, avrebbe dovuto radunare le legioni che l’anno precedente erano state lasciate dal console Marco Attilio Regolo, presso Interamma Lirenas (oggi Pignataro).”
Per raggiungere Atina non potettero che seguire la via Latina: una strada pedemontana lungo le valli del Sacco e del Liri. Tito Livio attribuisce a Papirio la conquista di Duronia, tuttavia lo studioso tedesco Heinrich Nissen propone un’identificazione diversa, collocando questa città nell’odierna Roccasecca (FR).
Altri studiosi hanno avanzato diverse ipotesi: alcuni identificano la Duronia Sannita con Cerasuolo, in provincia di Isernia, mentre altri la collegano a San Biagio Saracinisco, in provincia di Frosinone.
Da Roccasecca c’era una strada che si inerpicava e, attraversando Casalvieri, raggiungeva Atina (FR). Qui le legioni romane rimasero per lungo tempo e, grazie alle carte in loro possesso e alla pratica dei luoghi da parte delle truppe di ricognizione, conoscevano l’ubicazione di Aquilonia e Cominium.
I romani, per provvedere al loro vettovagliamento, depredarono tutti gli oppida della Val Comino: San Biagio Saracinisco, San Donato Val di Comino, Alvito, Vicalvi e anche Sora.
Le truppe romane, per giungere da Atina ad Aquilonia, dovettero percorrere circa 95 chilometri, con la città di Aquilonia situata nel territorio di Pescolanciano, precisamente sul sito archeologico di Torre Santa Maria dei Vignali. Per raggiungere Cominium, le legioni di Carvillio dovettero percorrere altri 30 chilometri, fino a giungere all’area archeologica di Monte Vairano.
Terminate le operazioni di vettovagliamento, per raggiugere il Sannio quale strada percorsero? Avevano due opzioni: o dirigersi verso Isernia o puntare verso Opi e quindi Aufidena. La strada seguita fu quella che da San Donato Val Comino, passando per Forca d’Acero, poi Opi, si raggiungeva Alfedena.
Il Salmon ha ubicato il Cominium oppidum nei pressi di San Donato Val Comino ed è evidente che San Donato abbia conservato traccia nel suo toponimo. Ma di quale Cominium si tratta, visto che questo toponimo è riportato in più di un sito? Sappiamo infatti di un Cominium Ocritum identificato con Cerreto Sannita (BN) l’altro Cominium è identificato con quello degli Equicoli.
Cosa significa questo toponimo: nel termine latino Conventus – luogo di convegno, naturalmente ci sono altri Cominium quale quello dei Pentri. La strada percorsa è stata descritta nel primo testo, come già detto in precedenza. Passata Forca d’Acero, raggiunto Opi, passato Barrea si giunge ad Aufidena Pentra.
Va almeno ricordato che ad Aufidena cerano già state altre tre volte nel 297, nel 298 e 305 a.C., Arrivati a Rionero Sannitico, attraversato il torrente Vandra, si raggiunge il territorio di Roccasicura, poi Carovilli e Pescolanciano e siamo arrivati al territorio Torre Santa Maria dei Vignali, che secondo Tito Livio Sorgeva la citta di Aquilonia.
Abbiamo parlato della conquista di Aquilonia, ora dobbiamo parlare della conquista di Cominium, distante, come già riportato in precedenza, circa 30 chilometri da Aquilonia. L’assedio di Aquilonia e quello di Cominium si svolsero nello stesso giorno e con il medesimo risultato: positivo a favore dei Romani.
Dalla vicina Cominium, l’odierna Torrella del Sannio (stiamo parlando del III secolo a.C.), partiva un tratturello di 17/18 chilometri che collegava il tratturo Castel di Sangro-Lucerae e il tratturo Pescasseroli-Candela, dove sorgeva Bovianum.
Il console Carvilio si avvicina a Cominium (ad portas accessit) i Sanniti di Comimium. Non appena perdono il controllo, abbandonano le torri e le mura, si ammassano nel foro come ultima difesa, ma i sanniti depongono le armi e si arrendono senza condizioni, secondo Livio. Al calar della notte, le truppe romane, si distendono a terra, così si conclude una giornata drammatica, per la conquista di Cominium.