Si chiama Tocilizumab ed è un farmaco utilizzato abitualmente nella cura dell’artrite reumatoide. Si tratta di una proteina sintetica iniettabile che, secondo le linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia causata dal Coronavirus, potrebbe rappresentare un metodo di cura su cui si fare affidamento. A quanto viene spiegato dagli esperti, una delle complicanze più serie per i pazienti colpiti dal Covid 19 è rappresentata dalla tempesta di “citochine”, ossia una reazione eccessiva del sistema immunitario. Molti pazienti cinesi trattati con il Tocilizumab hanno mostrato segni apprezzabili di recupero.
Una speranza da non sottovalutare. Proprio per questo, per la prima volta, anche in Italia a due malati affetti da polmonite severa da Coronavirus, ricoverati presso l’ospedale “Cotugno” di Napoli, è stato somministrato il Tocilizumab e i riscontri sembrano dare discreti risultati. I segni di ripresa, da parte dei due contagiati, si mostrano incoraggianti già solo dopo 24 o 48 ore dall’assunzione del farmaco anti-artrite. I medici che seguono l’evolversi della situazione, ovviamente, si mantengono cauti ma sapere che esiste anche solo la minima possibilità di combattere questo virus, accende la speranza di tutti.
In Italia, così come in tutto il mondo, si sta tentando in ogni modo di contenere e contrastare l’epidemia ricorrendo, come sappiamo, a misure severe e rigorose che tutti siamo invitati a rispettare con serietà. L’intento è quello di avere il tempo necessario per trovare una cura efficace ma, soprattutto, di non mandare al collasso gli ospedali. A oggi, i farmaci utilizzati per la lotta al Covid 19 sono antivirali come Remdesivir, Lopinavir, Ritonavir, Ribavirina e Clorochina, il Tocilizumab, invece, appartiene alla categoria degli immunosoppressori e rappresenta una sorta di novità. È necessario fidarsi degli specialisti e attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute.