Abruzzo – Un grave errore nella cartografia del calendario venatorio regionale rischia di vanificare gli sforzi per tutelare la Piana delle Cinque Miglia, un’area di grande importanza naturalistica. A denunciare l’accaduto è l’ornitologo Augusto De Sanctis, che ha segnalato come la Giunta regionale abbia erroneamente spostato la Piana delle Cinque Miglia, un luogo noto a tutti gli abruzzesi, in una zona completamente diversa.
“La Giunta della Regione Abruzzo nel calendario venatorio scrive di introdurre il divieto di caccia alla Piana delle Cinque Miglia ma sbaglia grossolanamente la mappa e sposta la Piana, che uno pensa essere nota a tutti gli abruzzesi, in mezzo a una valle del monte Genzana (valle Gentile)!”, dichiara De Sanctis.
L’errore è evidente, visto che la cartografia ufficiale dell’Istituto Geografico Militare indica correttamente la posizione della Piana delle Cinque Miglia, mentre quella del calendario venatorio la colloca in un’area completamente diversa. “Basta andare su Google street view al punto indicato dalla Regione per accorgersi che non è la Piana ma un altro posto, aggiunge l’ornitologo.
Le conseguenze di questo errore sono gravi. La Piana delle Cinque Miglia è un habitat fondamentale per numerose specie di uccelli migratori, tra cui il Falco grillaio, una specie rara e protetta a livello internazionale. “D’altro lato anche altri dati raccolti nel passato accertano la rilevanza dell’area per l’avifauna migratrice”, sottolinea De Sanctis.
Nonostante la legge 157 del 1992 disponga la chiusura della caccia sui valichi montani, la Regione Abruzzo non aveva mai attuato questa norma. Quest’anno, a causa di potenziali procedure d’infrazione minacciate dalla UE, la Regione ha finalmente deciso di rispettare la legge, ma lo ha fatto commettendo un errore grossolano che di fatto permette ai cacciatori di continuare a operare nella Piana delle Cinque Miglia.
“Forse sono troppo impegnati a pensare di sparare ai cervi invece di scrivere adeguatamente il calendario venatorio evitando di scambiare un posto per un altro?”, si chiede amareggiato De Sanctis. L’ornitologo ha già inviato una PEC agli uffici competenti affinché correggano l’errore prima dell’inizio della stagione venatoria. “Auspico un ravvedimento operoso, in caso contrario sarò costretto a segnalare il fatto in procura”, conclude De Sanctis.