Avezzano. Come ogni anno, purtroppo, con l’avvicinarsi della bella stagione arrivano anche le cucciolate in strada. Che siano cani o gatti, abbandonati o randagi, in questo periodo le associazioni che operano nel settore della tutela degli animali e i rifugi comunali si trovano sommersi da segnalazioni e ritrovamenti di piccoli cuccioli.
Nella provincia dell’Aquila sono diverse le organizzazioni che si fanno carico di combattere il randagismo e l’abbandono come, tra gli altri, O.I.P.A L’Aquila, Zampa Amica Avezzano ONLUS e Mano nella zampa-Mamma Bruna ONLUS. Il lavoro svolto da queste associazioni è quello di recuperare degli animali per strada, offrire loro stallo e cibo, sottoporli a visite veterinarie e, infine, cercare una famiglia che li adotti. «Per noi sta diventando difficile trovare adozioni in Marsica», racconta una volontaria, «perché da qualche anno a questa parte si è diffusa la moda del cane di razza. Spesso troviamo una famiglia per i nostri cani in altre province o, addirittura, in altre regioni e tutto questo per noi ha un costo, ma lo facciamo comunque per il loro bene». Queste organizzazioni si trovano dunque a dover affrontare diverse spese e spesso ci riescono, seppur con difficoltà, grazie alle donazioni spontanee – anche di cibo – dei cittadini.
Come spiega la volontaria «questo periodo è il peggiore», è il periodo in cui si registrano più segnalazioni di animali abbandonati o di cuccioli nati da randagi. Uno dei problemi principali è la reticenza a sterilizzare i propri animali domestici che, una volta arrivato il periodo del calore, tendono a fuggire tornando – nel caso delle femmine – con una sorpresa per i proprietari non sempre gradita o lasciando – nel caso dei maschi – una cucciolata per strada. Inoltre, la fuga per amore – prerogativa quasi sempre degli esemplari maschi – in alcuni casi può rivelarsi pericolosa per l’incolumità del cane che può rischiare di essere investito, di essere aggredito da altri cani in “lotta” per l’accoppiamento o di smarrirsi. L’arrivo di queste nuove cucciolate, però, comporta un altro “effetto collaterale”: i cani più grandi che si trovano già da tempo in stallo, presso le strutture delle associazioni o presso i rifugi comunali, vedono diminuire le possibilità di essere adottati perché di solito si tende a preferire un cucciolo. Stando a quanto dicono i bene informati, in realtà un cane adulto tenderebbe a “capire” di più che chi lo ha adottato lo ha salvato da una vita peggiore e tenderebbe, quindi, a essere riconoscente. Inoltre le cucciolate randagie o i cuccioli “di proprietà” abbandonati appena iniziano a camminare, una volta recuperate, vanno a sommarsi ai cani già presenti nei canili aggravando ulteriormente la situazione. Per questo motivo veterinari e volontari raccomandano la sterilizzazione, soprattutto nel caso delle femmine.
Va ricordato, però, che quando si trova un animale abbandonato (o randagio) la prima cosa da fare è chiamare la Polizia Municipale e il servizio veterinario della Asl. Saranno loro a organizzare il trasposto dell’animale presso un rifugio comunale. I vigili urbani vanno contattati anche nel caso si voglia adottare il cane trovato, perché devono accertare la condizione di randagismo.
Va sottolineato che è obbligatorio iscrivere all’anagrafe, previa applicazione del microchip, i cani entro i due mesi di età. L’abbandono di animali è un reato punibile, in base all’Articolo 727 del Codice Penale, con multe fino a 10mila euro o con l’arresto fino a un anno. Sanzioni amministrative fino a 450 euro sono previste anche dalla Legge Regionale 47/2013.
Sui profili Facebook di O.I.P.A L’Aquila, Zampa Amica Avezzano ONLUS e Mano nella zampa-Mamma Bruna ONLUS sono pubblicate le fotografie di cani e gatti presenti nei loro rifugi, ma anche segnalazioni di cittadini che danno in adozione dei cuccioli. Sotto l’articolo è presente una piccola galleria fotografica con alcuni degli animali in cerca di famiglia, ma per maggiori informazioni rivolgersi alle organizzazioni e visitare le loro pagine Facebook. Ricordiamo, infine, che anche i molti cani presenti nei canili comunali aspettano un’adozione.