Canistro – “Il settore dello spettacolo escluso nella fase 2 del Governo è dimenticato, siamo considerati ‘invisbili’”, lo dichiara in una lettera aperta il giovane cantante lirico originario di Canistro, Aleandro Mariani, che si definisce portavoce di un settore dimenticato e ha deciso di scriverlo in una lettera aperta che indirizza oltre che agli “italiani, al premier, ai ministri e ai governatori”.
“Cari Italiani, caro Premier, cari Ministri, cari Governatori,sono un giovane artista e mi permetto proprio in questo Primo Maggio senza lavoro di segnalarla la nostra condizioni di “invisibili”: apprendo con molto rammarico il tacito silenzio da parte delle Istituzioni nazionali, Regionali e Locali sui lavoratori dello spettacolo. D’altra parte, già sapevo che chi produce cultura ed emozioni non è considerato molte volte come un vero lavoratore. Spesso quando dico di essere un cantante, in molti mi rispondono: ma di lavoro che fai? Eppure credevo che almeno gli uomini e le donne che rappresentano Ministeri, Assessorati, Partiti, avessero una minima conoscenza su quello che è il nostro lavoro, ma forse chiedo troppo… Oggi, a due mesi di chiusura totale, l’unica risposta che il Governo ci ha saputo dare è il contentino dei 600€, aggiungendo una possibilità di indebitarci con garanzie statali. Diciamo che questo potrebbe in qualche modo aiutarci, assolutamente; ma domani quando finiranno questi “ammortizzatori” che cosa faremo?Il Teatro, i palcoscenici, le feste in generale come si faranno? Gli artisti autonomi che vivono alla giornata,che cosa faranno?Nell’ultimo intervento del Premier Giuseppe Conte si è parlato di tutti…. Ma non di noi!!Ora si parla di una possibile riapertura dei teatri, il primo ad annunciarlo è stata la Scala di Milano. Bene! Almeno la faccia agli occhi del mondo la salviamo… E gli altri teatri “minori” che cosa faranno? Quanti cast ci saranno? Le regie come si faranno? A due metri di distanza? E i contratti cancellati?Queste sono mie semplici riflessioni, ed anche, se non me ne vogliate, questo è uno sfogo su quello che vivono migliaia di persone quotidianamente, abbiamo solo punti interrogativi.I nostri teatri, le orchestre in generale, ma anche tutte quelle attività subordinate al teatro e allo spettacolo,sono ormai ridotte all’osso con gli innumerevoli tagli economici che hanno subito in tutti questi anni; l’unica cosa certa che abbiamo in teatro, sono le passerelle dei vari rappresentanti politic, che puntualmente non mancano con il biglietto “gratis”.Spero che qualcuno mi sappia rispondere con fatti e non con pacche sulle spalle, certamente capisco la difficoltà che stiamo vivendo e neanche pretendo che il mio settore sia ritenuto indispensabile, ma siamo veramente stufi di essere trattati come numeri, di essere usati, sfruttati e sotto pagati. Eppure De Gregori nella sua canzone diceva: “La storia siamo Noi, attenzione, Nessuno si senta escluso.”
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