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Tre problemi della vita di Mazzarino

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Mazzarino  era l’amante di Anna d’Austria?  – Era sposato segretamente con lei ? – Era prete?
Quale era la natura delle relazioni di Mazzarino con la Regina ?  – C’era fra essi un matrimonio segreto ? –Mazzarino era prete ?
Andiamo ad esaminare in successione questi tre problemi .

Quando Mazzarino successe  a Richelieu , ostentò  per  molti anni il più grande disinteresse e sembrò inaccessibile a ogni pensiero  di nepotismo  . “ Egli dichiarava” , dice La Rochefoucauld  nelle sue Memorie “, che non voleva niente per sé e  che , essendo tutta la sua famiglia in Italia  ,  voleva adottare  i suoi parenti  , tutti come  servitori della regina e cercare lo stesso  la sua sicurezza e la sua grandezza nel  colmarli di beni “ .  Mostrando le statue antiche che faceva venire da  Roma ,  diceva che erano quelle i soli parenti che avrebbe voluto avere in Francia . A differenza del l“ aspro e temibile Richelieu “  che “ aveva  fulminato   piuttosto che governato gli uomini ,“  egli si mostrò “ dolce , benigno  , umile , modesto , senza ambizione , civile , accessibile a tutti , pieno di buona  grazia  , di  insinuazione , di benevolenza . “ Si pranzava  con lui come con un privato ” ; “ egli lasciava anche molto “l’obitorio  dei cardinali “ ,  per contatti  normali “ .  In breve , “  fece così bene ,che si trovò sulla testa di tutto  il mondo , nel tempo in cui  tutto il mondo credeva di averlo ancora ai suoi fianchi ”.

Richelieu aveva trovato la sua forza nell’animo di Luigi XIII° ,  gli si era imposto per il puro ascendente del suo genio . Mazzarino , per consolidare il suo dominio , per fare adottare la sua politica ad Anna d ‘Austria  , non ebbe altro  desiderio  ed altro mezzo che guadagnare il suo cuore .  In  mezzo a tanti signori così rinomati per la loro eleganza  , la loro grande aria , i loro nobili modi ,  si fece  apprezzare per la sua grazia tutta italiana e i modi  squisiti  che emanava  dalla sua persona . Aveva  quaranta anni , ma  era senza dubbio uno degli uomini  più belli della corte . “ Di una bella statura  , un poco  al di sotto della media  , l’incarnato   vivo e bello  , gli occhi pieni di fuoco , il naso grande , la fronte larga e maestosa , i capelli castani e un poco crespi , la barba nera e sempre ben curata con la lama  ,”  le mani belle e molto curate “ , tale è il ritratto che ci ha lasciato di lui Henri de Loménie  , conte di  Brienne .

“ Egli aveva il dono di piacere” , dice dal canto suo la Signora di Motteville,  che non lo amava per  niente “, ed era impossibile non lasciarsi incantare  dalle sue dolcezze” . “ Era l’uomo del mondo meglio fatto , era bello , aveva l’approccio gradevole  , lo spirito di una grande estensione  ,  lo aveva fine , insinuante , delicato , faceva con molto piacere  un discorso …. “ . Chi parla così ?  Il satirico Bussy-Rabutin  . Tale era il seducente successore di Richelieu  , che ebbe l’arte di insinuarsi così avanti nel favore della sua “padrona “. Anna d’Austria , ancora bella e  impunemente Spagnola  ,  Anna , che si dedicava  alle conversazioni  galanti ,  alle letture romantiche e in cui la fierezza non avrebbe  potuto essere insensibile alle folli dichiarazioni di Buckingham , si mostrò meno severa con Mazzarino che con Richelieu . Mazzarino cominciò ad andare le sere dalla Regina , ebbe con lei lunghe  conversazioni  . “ Il suo modo  dolce ed umile  , sotto il quale nascondeva la sua ambizione e i suoi disegni , faceva si che la cabala contraria ne avesse quasi paura “ . Ma insensibilmente le cose cambiarono di molto . Per entrare nel centro  del potere  , si fece nominare sovrintendente dell’educazione del giovane Re,  che rendeva costantemente necessaria la sua presenza al Palazzo-Reale . Vi ebbe il suo alloggio .

Le conferenze  politiche vi divennero così frequenti  e così lunghe , che i cortigiani e i devoti se ne allarmarono e si allearono per rompere il fascino , alla sua  nascita .   La scrupolosa e graziosa signorina di Hautefort  fu  incaricata per prima di avvertire la Regina delle dicerie  spiacevoli  che correvano su di lei , mal gliene prese , fu subito fatta cadere in disgrazia  dal Cardinale , che ebbe premura  di annotarla sui suoi “carnets” . La cabala devota non si tenta per battute  e persegue le sue insinuazioni  , e  Mazzarino vedeva nemici  dappertutto . Siccome la Regina seguiva assiduamente le minuziose pratiche della devozione spagnola  e frequentava senza posa  le chiese , la Valle delle Grazie  , andava ai conventi , dai frati , alle devote e ai devoti  che ,“ sotto la scusa di intrattenere la passione  della Regina  non hanno altro scopo  , “diceva  lui” , che fare perdere il suo tempo per tutto questo  ,  per  non averne  più per i suoi affari e per parlarmi “.

”La Regina , “dice ancora” , subordina  gli affari  pubblici agli affari domestici ed in particolare agli affari di devozione , dovrebbe fare tutto il contrario … Dio è dappertutto e la Regina potrebbe pregarlo nel suo oratorio “ . La Signora di Brienne  , moglie del segretario di Stato , un giorno osò ,  lei stessa  , intrattenere la Regina sui maligni  discorsi che correvano sul suo conto alla corte e in città . Siccome non nascondeva  niente , si accorse , senza farlo sembrare  , che più di una volta la Regina “ era rossa fin nel bianco degli occhi “ .   Quando ebbe finito , gli occhi molli di lacrime , la Regina le rispose . “ perché , mia cara  , non mi ha detto questo ? Confesso  che lo  amo e ti posso dire anche teneramente  , ma l’affetto che gli porto non arriva fino all’amore o se  ci va , senza che lo sappia , i miei sensi non vi  partecipano , soltanto il mio animo è affascinato  dalla bellezza del suo  . E’ una cosa criminale ? Non mi nascondo per niente  , se c’ è anche in questo amore l’ombra del peccato  , vi rinuncio da subito davanti a Dio e davanti ai Santi ,  le cui reliquie riposano in questo oratorio . Parlerò con lui  , ti assicuro , soltanto   degli affari di Stato e romperò la conversazione se mi  parlerà  di altre cose  “ .

La signora di Brienne  era in ginocchio , prese la mano della regina , la baciò  , la mise  vicino a una reliquia  che prese  sull’ altare della cappella del Palazzo-Reale . “ Giuratemi , Signora ,” disse “, ve ne supplico , giuratemi su queste Sante Reliquie  , di mantenervi  per sempre  quello che state  per promettere a Dio “ . “ Lo giuro , “disse la Regina “, posando la sua mano sul reliquiario , e prego Dio ,( di più) , di punirmi se vi fosse il minimo male ….” Bisogna starsene alla spiegazione platonica data dalla Regina alla sua confidente ?  Può essere , in quel periodo  Anna d’Austria parlava in tutta verità e sincerità ed  è possibile che avesse resistito fino ad allora alle seduzioni del Cardinale . Ma , di  sicuro , il seguito ha sufficientemente  provato che lei non mantenne bene il suo giuramento . Si conoscono le curiose rivelazioni di La Porte , il fedele valletto da camera del Re che , anch’egli , fu cacciato dalla corte per aver parlato molto francamente alla sua padrona . Il cardinale di Retz  è un poco troppo sospettoso, perché non si scarti la sua testimonianza su un tale argomento .

Non bisogna accordare più nessun  credito ai “pamphlettari” del tempo  , ma quello di cui bisogna tener conto e che fa dichiarare la verità in tutta la sua luce ,  è la corrispondenza  di Mazzarino con Anna d’Austria e le risposte della Regina a Mazzarino . Si trovano là le testimonianze vere , giammai amanti avrebbero  usato  fra di loro un linguaggio più tenero , più appassionato . Queste lettere erano scritte con numeri  e , al riparo di questi numeri  che essi credevano sicuri , entrambi si esprimevano con il più intero abbandono . No , non erano, quelle,  pure frasi di galanteria , alla maniera  degli  italiani . La passione era  vera , profonda , soprattutto da parte della Regina . Due numeri  misteriosi terminano tutte le lettere dei due amanti . Una esprime la passione di Mazzarino per la sua padrona , l’altra quella di Anna per il suo favorito . Il Signor Ravennel  , nella sua pubblicazione delle “ Lettere di Mazzarino alla Regina “, le ha interpretate così e noi abbiamo scoperto la prova che non si è sbagliato .  Baluze , il segretario di Colbert e suo confidente , che ebbe fra le mani tutte le carte del Cardinale , dà la chiave di tutte i numeri  della Regina e del suo caro corrispondente .

Si ferma rispettosamente davanti  ai due  che esprimono una l’amore della Regina per il Cardinale e l’altra l’amore di Mazzarino per la Regina , numeri che si trovano alla fine di tutte le lettere che essi si scrivevano . Egli non dà nessuna spiegazione e il suo silenzio stesso è tutt’affatto caratteristico . Rileggete la lettera brillante  che Mazzarino scrisse da Brulh alla Regina  il 11 maggio 1651 ,  non può essere che di un amante . Durante la Fronda , quando è esiliato e la Regina languiva  lontano da lui ,  lei  termina così una delle sue lettere : “ Fino all’ultimo sospiro , addio , non ne posso più “ . Si potrebbero moltiplicare le citazioni simili e quasi all’infinito . Contentiamoci di citare un passaggio di un’altra lettera che gli scriveva  , il 30 luglio 1660 .

Aveva  allora sessanta anni . “ La vostra lettera mi ha dato una grande gioia , non so se sarò assai contenta  come  voi lo pensate  . Se avessi creduto che una delle mie lettere vi fosse stata  tanto più gradita , ne avrei scritte di buon cuore ed è vero vedere i trasporti con ( i quali ) si ricevono  e li vedevo leggendo  , mi faceva ricordare un altro tempo , di cui mi ricordo spesso in tutti i momenti  che voi non potete credere . Se potessi così  far vedere bene  il mio cuore  come  quello che vi dico su questo foglio , sono sicura che sarete contento  o sarete il più ingrato uomo del mondo e non credo che sia così “ . Questa  invincibile , questa immutabile passione della Regina , ci può solo spiegare l’ostinazione senza pari che mette  durante la Fronda  , per  mantenere agli affari il suo Primo Ministro .

Invano fu che tutti si schierassero contro di lui , invano che fosse dilaniato dai “pamphlettari”, abbandonato al disprezzo pubblico , bandito dal parlamento ,  decretato  di prigione , invano fu chela sua testa fosse  messa  in vendita . La Regina   lo  sapeva  , si giocò più di una volta la sua corona ed egli ritornò  sempre trionfante . Questa resistenza di  Anna d’Austria  , a voce unanime di tutti i corpi dello Stato e della maggioranza dei suoi sudditi , sarebbe quasi inspiegabile se la politica soltanto  avesse potuto ispirargliela .

(Prima parte)

Per approfondimenti: https://francofrancescozazzara.wordpress.com/

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Franco Francesco Zazzara

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