Tango Rouge Company - Vuelvo al Sur
Il grande Tango al Teatro dei Marsi con lo spettacolo "Vuelvo al Sur". In scena 4 coppie di ballerini e 5 musicisti della Tango Spleen Orchestra
Santino Spinelli, in arte Alexian, e Gennaro Spinelli.
Due musicisti abruzzesi di fama internazionale in concerto al Teatro alla Scala di Milano
Sventati tentativi di truffa online dalla Polizia Postale dell'Aquila, tutto è partito da falsi messaggi su cellulare
Sventati tentativi di truffa online dalla Polizia Postale dell'Aquila, tutto è partito da falsi messaggi su cellulare
Si è spento Domenico Scacchi, vicesindaco Niscola: "San Vincenzo Valle Roveto perde uno dei suoi pezzi migliori"
Si è spento Domenico Scacchi, vicesindaco Niscola: "San Vincenzo Valle Roveto perde uno dei suoi pezzi migliori"
stazione avezznao coltello polizia
Controlli Polizia Ferroviaria ad Avezzano: rinvenuto coltello machete nelle vicinanze della stazione
Cerca
Close this search box.

La Marsica di Tommaso Brogi (1900) – Parte XI

Facebook
WhatsApp
Twitter
Email

NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Loreto Conti (Enzo)
Loreto Conti (Enzo)
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Luciano Di Martino
Luciano Di Martino
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Erminia Sperduti
Erminia Sperduti
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Armanda Domenica Crocenzi
Armanda Domenica Crocenzi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Ada Giffi
Ada Giffi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Luisella Bonechi
Luisella Bonechi
Vedi necrologio

Nell’anno1553 Ascanio cadde in disgrazia del papa Giulio II° e del governo di Napoli : c’era la guerra fra Enrico II° re di Francia e Carlo V° per il ducato di Parma , il protestantesimo si allargava , lo stato pontificio era pieno di truppe spagnole e napoletane . La Francia confortava i protestanti ed in Italia si spargeva il luteranesimo , con le falangi tedesche che vi erano stanziate : Ascanio Colonna si  accostò ai Francesi ed ebbe subito una repressione : in quell’anno 1553 il figlio di Ascanio , Marcantonio , si impadronì di Paliano e degli altri castelli nelle stato della Chiesa , e si diffuse la voce che Marcantonio si fosse ribellato a suo padre , che già da piccolo , non gli versava l’assegno di sostentamento . Ma il motivo della ribellione fu che Marcantonio , notando l’imperizia del padre per quella manifesta decadenza della sua casata ,  sperava di salvargli tutti i beni dalla confisca . . Ascanio stette in carcere fino al 1555 , anno di morte sua . Il nuovo papa Paolo IV° . ( Giovanni Pietro Carafa , napoletano ), austero di costumi ,distinto in dottrina , terribile propugnatore della fede cattolica come era nella pienezza del medioevo , eccessivo nelle repressioni , odiò oltremodo la Casata Colonna , perché non amica dell’indipendenza italiana con la libertà ecclesiastica e papale , della chiesa romana , partigiana degli spagnoli .

Il papa fece mettere sotto processo Marcantonio Colonna e in contumacia nel 1555 , privandolo dei beni , feudi ed onori . Scomunicò inoltre tutti i membri della famiglia , alcuni li fece imprigionare . Tolse loro i possedimenti che regalò ai suoi nipoti . Nel palazzo di piazza dei SS apostoli  a Roma fece rinchiudere la vedova di Ascanio e due figlie , la nuora ed una nipote  . Ma la vedova e le figlie riuscirono a scappare , vestendosi da uomini ed eludendo la sorveglianza , il 1 gennaio del 1566 . Dopo un viaggio intrepido , con la neve giunsero a Tagliacozzo , dove gli abitanti le accolsero calorosamente .

La moglie di Ascanio fu Giovanna D’Aragona , figlia di Ferdinando Duca di Montaldo , figlio bastardo del Re Ferdinando : donna famosa per la sua avvenenza e per la sua capacità negli affari .

       MARCANTONIO COLONNA    

Ereditò non i beni , ma il peso di restituire a sé ed alla sua famiglia la fortuna che era stata disfatta stupidamente dal padre . La confisca dei beni dei Colonna durava ancora nel 1559 , dal 1553 furono perseguitati , resistettero ad oltranza e con Marcantonio , ancora giovane , seppero risollevare la testa , con la sua tenacia nei propositi , insieme ad una abilità e prudenza ammirabili .

Dopo poco tempo della rinuncia di Carlo V° a favore di suo figlio Filippo II° nell’ottobre del 1555 , nacque la guerra della Spagna contro il papa ed i francesi . Marcantonio e tutta la sua famiglia si misero al servizio degli spagnoli . La marsica entrò nel piano di guerra come punto di appoggio ; a Tagliacozzo c’era il deposito delle vettovaglie per l’esercito . Il Duca d’Albe comandante in capo , passò il Garigliano , conquistò Ceprano , Ferentino ,Frosinone ed altre città e si mise così in comunicazione di Tagliacozzo . I francesi venivano in soccorso del papa , passando da Ascoli . Dopo una tregua , Pietro Strozzi riconquistò Ostia e Vicovaro . Il Conte di Popoli si ritirò ad Oricola  e dopo a Subiaco . Marcantonio avanzava nella campagna romana e dava del filo da torcere ai papalini . I francesi furono respinti al Tronto e la guerra si circoscrisse al territorio romano . Il Duca d’Alba , tornando indietro , passò a Popoli , Celano , Avezzano , Sora e venne in aiuto ai Colonnesi . Alla fine del 1557 fu firmata la pace fra il re di Spagna ed il papa , a Palestrina . I Colonna ed altri ribelli furono esclusi dal perdono . Essi continuarono a guerreggiare contro il papa , fino alla morte del papa Paolo IV° .

Il nuovo pontefice Pio V° rimise in grazie i Colonna e li reintegrò di ogni cosa . Marcantonio potè entrare nel regno e recuperò tutto : Avezzano , Luco e Trasacco .

Marcantonio Colonna aveva appena venti anni ed era già conosciuto in tutta Italia per il valore e per la sua maturità intellettuale . Nella battaglia navale di Lepanto riportò i primi onori e Roma , sua patria , gli decretò il trionfo , dopo la sua morte gli dedicò una statua di marmo ancora presente in Campidoglio .

Il ducato dei Marsi passò momenti felici sotto di lui : generoso , umano e benefico . Ad Avezzano profuse di più i suoi benefici : lo abbellì , lo fornì di comodità , quale quella di una conduttura d’acqua per un pubblico fontanile . Concesse agli avezzanesi una grande estensione di terreni lungo la riva del Lago Fucino con il corrispettivo di seimila ducati . Trasformò in un magnifico palazzo ducale  il Castello fatto costruire da Virginio Orsini , rispettandone la forma esteriore : lo innalzò di un piano . Tolse la saracinesca a nord-ovest , dove c’era l’ingresso principale e la sostituì con un ponte stabile : al lato opposto aprì un accesso carrozzabile con una porta in pietra con colonne a muro , e questo fu l’ingresso principale . Ridusse tutto il fossato a giardino , abbellendolo di fontane . Al secondo piano dal lato dove c’era l’incantevole veduta del Lago Fucino , costruì un grazioso loggiato coperto da tettoia sorretta da graziose colonnine . Decorò le pareti con affreschi dei ritratti dei dodici imperatori . Decorò con fasto regale tutte le stanze , in una grandissima fece affrescare le pareti con il suo trionfo a Roma , dopo la battaglia di Lepanto ed in altre stanze , c’erano affreschi che ricordavano le gesta di Carlo V° .

Marcantonio migliorò anche le due strade che facevano capo al castello dall’aperta campagna , una da Cesolino di fronte all’antico ingresso principale e l’altra a fianco , detta di San Nicola . Le fece allargare ed allineare ; ne fece costruire una terza davanti al nuovo accesso del Palazzo-Castello , molto larga e diritta , ombreggiata da alberi , che giungeva fino al Lago Fucino . Pose delle iscrizioni all’esterno del palazzo , per futura memoria dell’avvenimento .

Marcantonio Colonna  nell’anno 1577 fu nominato vicerè di Sicilia , carica che accettò a malincuore  , quasi a presagio che gli sarebbe stata , come poi fu , fatale . Ricevette numerose delazioni durante il suo governo che l’amareggiarono : che aveva rapporti da spia dei Turchi , che volesse impadronirsi della Sicilia . Il re Filippo II° lo chiamò a Madrid , sbarcò a Barcellona , giunto a Medina Coeli il 1 agosto 1584 , fu colto da improvviso malore e morì . Si disse che fu avvelenato dal cardinale Granvele : aveva 49 anni . La moglie Felice Orsini rimase tanto addolorata  che in seguito si firmava “l’Infelice Felice Orsini” . Marcantonio Colonna ebbe sei figli : Vittoria , Giovanna, Costanza , Fabrizio , Federico ed Ascanio , che divenne Cardinale .

 Il Ducato sotto gli Spagnoli, gli Austriaci e i Borboni

Il figlio di Federico , Marcantonio , presse possesso dei numerosi feudi del suo antenato , in giovanissima età . In duecento anni , fino alla loro abolizione , il ducato di Tagliacozzo restò nelle mani dei Colonna . Non più guerrieri capitani di fazioni , sempre con la mano sulla spada, ma  ricchissimi , colmi d’onore , potenti come sovrani , amanti delle arti e delle lettere . Al tempo di Marcantonio , il Ducato fu messo sottosopra dal famoso bandito Marco Sciarra , nato in Abruzzo , di indole malvagia , datosi alla macchia dopo alcuni delitti . Nell’anno 1590 era il capo di masnadieri sui monti e i boschi di Luco , Trasacco , Collelongo e Villacollelongo  . Si faceva chiamare “ re della campagna” , con le sue scorribande spargeva il terrore predando , saccheggiando e ricattando .

In questi stessi anni anche la Toscana era infestata da una squadra di banditi al seguito dal non meno famoso Alfonso Piccolomini , Duca di Monte Marciano , che era caduto in disgrazia del Gran Duca Ferdinando . I due capibanda si misero insieme ad aiutare i governi di Toscana, di Roma e di Napoli  . Nonostante l’inferiorità numerica degli uomini al loro seguito , i 4000 uomini del regno  al comando di Carlo Spinelli , 400 cavalieri capitanati da Virginio Orsini per lo Stato della Chiesa e in Toscana gli 800 fanti e 200 cavalieri al comando di Camillo Del Monte   , i due banditi non vennero repressi che dopo molto tempo . Alfonso Piccolomini cadde in un agguato e gli fu tagliata la testa .   Sciarra continuava a stancare le forze regie e papali ; per sconfiggerlo fu affidata l’impresa ad Adriano Acquaviva  Conte di Conversano e furono  richiamati Spinelli ed Orsini; Sciarra andò al soldo dei Veneziani. Il papa lo voleva , ma lo Sciarra fu ucciso da un suo compagno di nome Battistelli . In un episodio viene ricordato il bandito Sciarra : dal monte Labrone scendeva verso Trasacco per fare preda . Se ne accorsero i trasaccani e chiuse in fretta e furia le porte , respinsero gli assalitori che dovettero ritirarsi . Le donne , gli anziani ed i bambini , si rinchiusero in chiesa e gridando chiedevano aiuto a Dio invocando San Cesidio , loro patrono .  Avutane la vittoria , fecero solenni  funzioni in chiesa ; era il giorno di San Marco , il 25 aprile , commemorato per molti anni . Per ricordo , le ossa dei banditi uccisi furono murate in una parete della piazza principale . Il Duca Marcantonio Colonna  morì il 1 novembre 1595 , lasciando erede un figlio appena nato , con il suo stesso nome Marcantonio , che aveva avuto da Orsina figlia di Fabio Damasceni Peretti , pronipote di Papa  Sisto V° .

MARCANTONIO COLONNA III° :- Nacque il 17 ottobre  1595 , fu nominato gran Contestabile del regno . Morì  il 5 maggio del 1611 a sedici anni , promesso sposo di Eleonora Gonzaga  .

FILIPPO I° Colonna :- Fu figlio di Fabrizio e zio di Marcantonio III°. Egli riunì il ducato di Paliano al principato di Palestrina e  quello dei Marsi, e tutti gli altri feudi del regno . Fu uomo erudito , coltivò le lettere umanistiche , riorganizzò l’amministrazione dei suoi beni : sposò Lucrezia figlia di Girolamo Tomacelli , morì l’11 aprile del 1639 .

FEDERICO COLONNA : -Era figlio di Filippo I° , nato nel 1601 . Fu fedele al re di Spagna , fu chiamato in Spagna con il titolo di Vicerè del regno di valenza , nella guerra contro i francesi . Nella difesa di Tarragona fu ferito a morte , il 25 settembre del 1641. Sua moglie fu Margherita di Francesco Branciforte .

MARCANTONIO COLONNA (IV°) : – Successe a suo fratello gemello Federico . Nel 1645 fu nominato ambasciatore straordinario del Re di Spagna presso il papa , alla consegna del tributo in segno di vassallaggio . Fu mecenate dei letterati , protettore dell’Accademia degli Umoristi . Nell’anno 1647 ci fu la rivolta detta “di Masaniello” e nella Marsica i dominii  dei Colonna si sollevarono al grido di “popolo e repubblica”. I Colonna lasciarono fare : Marcantonio morì nel 1659 , lasciando la moglie con otto figli : Isabella di Lorenzo Gioeni Cardona portò in Sicilia la dote di un principato , un ducato e un marchesato .

LORENZO ONOFRIO COLONNA : — Figlio di Marcantonio IV° , fu uomo altezzoso , geloso dei suoi titoli , generoso . A Luco dei Marsi concesse uno Statuto . Diede supporto ai lavori di restauro dell’Emissario Claudio del Lago Fucino  , ma la sua morte prematura fece interrompere l’opera . Fece fondare il monastero e la chiesa di Santa Caterina in Avezzano , insieme con alcuni cittadini , fra i quali il giurista Alessandro Felli e il capitano Francesco Marchetelli. Sposò la nipote del Cardinale Mazzarino , Maria Mancini , dalla quale ebbe cinque figli : Morì il 15 aprile del 1689 .

FILIPPO( II°) COLONNA : ––  Figlio di Lorenzo Onofrio e di Maria Mancini . Il re di Spagna Carlo II° nominò suo erede Filippo Duca D’Angiò , nipote di Luigi XIV° Re Sole . Si fece chiamare Filippo V° . Ci fu una guerra che mise a soqquadro l’intera Europa  poiché quasi tutte le potenze si schierarono contro la Francia . Carlo II° d’Austria era il pretendente al trono di Spagna ed al regno di Napoli . Nell’anno 1707 la guerra era sfavorevole ai francesi e l’imperatore decise di conquistare il regno di Napoli ed affidò l’impresa al Conte Daun . In una circostanza il Daun era accampato a Vallepietra e Il De Santis ( capitano Giulio cesare)  soprannominato “Scaricaleggia “si accampò nei pressi di Tagliacozzo  . Dall’Aquila fu inviato il capitano Santiago Spada con dei soldati : una piccola guerriglia e il De Santis si ritirò : A maggio dello stesso anno furono spediti in Marsica duecento soldati ed altre forze militari che si stabilirono a Celano : il giudice Resta presidiò Oricola , Pereto , Rocca di Botte e Carsoli . Il Daun , da Monterotondo giunse a Tivoli , andò a Frosinone impadronendosi di Sora . Giunse nei pressi di Capua da trionfatore . In Marsica , il Resta , appena si accorse che gli austriaci erano entrati a Sora , sciolse il suo esercito ed il Duca di Atri continuò a stare a Celano . Ai primi di luglio del 1707 , un drappello di cavalieri austriaci giunse nei pressi di Avezzano , mentre da Collelongo scendevano altre soldatesche . Il Duca D’ Atri si ritirò vergognosamente e le truppe austriache , non più di 800 , condotti dal colonnello Volis e dal capitano Bravien , occuparono e presidiarono i Castelli della Marsica . IL duca Filippo Colonna non prese alcun partito in questa guerra : innalzò sulla porta del suo castello a Napoli lo stemma del Re Filippo V° .  Fece abbattere il palazzo per restauri urgenti . Morì il 6 novembre del 1714 ; ebbe due mogli , Lorenza di Gian Luigi Della Gerda Aragona ed Olimpia del Principe Giovan Battista Panfili , pronipote del papa Innocenzo X° .

FABRIZIO (II°) COLONNA .  Successe al padre .Nacque il 28 gennaio del 1700 . Era regnante Carlo Borbone nel 1734 e gli furono confermati tutti i possedimenti e le cariche . Fu inoltre insignito dell’Ordine di San Gennaro , eletto Presidente dell’Accademia Romana . Sposò Caterina Zefirina di Antonio Salviati . Partorì sedici figli e morì il 28 ottobre del 1755 .

LORENZO COLONNA :- Figlio di Fabrizio .

FILIPPO (III°) COLONNA . Figlio di Lorenzo . Visse al tempo della Rivoluzione Francese che suscitò in tutta Europa guerre e fazioni . Il Generale Championnet nel 1798 aveva scacciato da Rome le milizie mandate da Ferdinando IV° re di Napoli e le inseguì fino a Tagliacozzo . Il re di Napoli chiamò a raccolta il suo popolo : si formarono bande di contadini dette sanfedisti ( o realisti ) e dai francesi chiamati briganti , masnadieri , assassini ( secondo il loro giudizio ) . In realtà era gente che amava il proprio paese , del re e della religione cristiana . Si erano sollevati per combattere gli invasori ed i cittadini innovatori , detti giacobini , però erano male armati , mal guidati e senza equipaggio : incapaci a fare fronte a soldati ben agguerriti come erano i francesi .Nella Marsica sono ancora memorabili i nomi dei loro capobanda : Fra Diavolo e Pronio : Le loro bande commisero atti efferati contro i giacobini , con saccheggi , incendi , uccisioni e taglieggiando terre e famiglie . Altrettanto fecero gli invasori ed i giacobini . Successe che fra gli onesti rivoltosi , si infiltrarono veri banditi che commisero fatti esecrabili . nell’avvicindarsi delle fortune dell’una o dell’altra fazione , non venne risparmiato  neanche un villaggio che no passò i suoi guai . in ogni dove un fuggi fuggi , un vendicarsi , un nascondersi , un rovinio di famiglie . Il generale Duhesme , incaricato per l’Abruzzo , con 2000 soldati si portò in Marsica per condurla all’obbedienza . Una banda di rivoltosi venne sopra Avezzano , le furono chiuse le porte e si accampò sotto le mura . Qualcuno da casa Minicucci sparò contro di essa alcuni colpi di fucili . Alcuni” banditi” , con l’aiuto di qualche avezzanese , riuscirono ad entrare in paese e saccheggiarono orribilmente le case dei notabili Minicucci e Mattei . Si seppe che i francesi erano vicini ed i sollevati vi andarono incontro , poco lontano dal paese ci fu una scaramuccia ed i briganti furono dispersi ed inseguiti . Nel contempo i nobili di Avezzano erano fuggiti per paura , nascondendo oggetti d’ oro . I francesi credettero che gli avezzanesi avevano dato rifugio ai briganti ed erano pronti , dopo averlo circondato , al sacco di ferro e fuoco : fu un momento terribile . Non avvenne la distruzione di Avezzano perché il comandante del distaccamento francese , un certo Enrico Alò , naturalizzato francese ma nativo di Popoli , conosceva l’abate Lolli di Avezzano che gli disse la verità . Gli avezzanesi riconobbero in questa loro salvezza l’intercessione della Madonna di Pietracquaria , alla quale per molti anni dedicarono solenni feste di ringraziamento .

Nel maggio dell’anno1799 i francesi si ritirarono dal regno , per tornarci nel 1801 ; dopo la pace di Amiens se ne andarono di nuovo . Nel 1806 il generale francese Massena lo invase per la terza volta : Napoleone Bonaparte era imperatore di Francia , che mise sul trono di Napoli suo fratello gemello Giuseppe . Nello stesso anno 1806 Giuseppe Bonaparte pubblicò la legge dell’”Abolizione dei Feudi” .

Finì così nella Marsica la signoria dei Colonna . che era durata senza interruzione per circa trecento anni  .

Filippo Colonna subì con dignità e disinvoltura lo spoglio dei suoi beni . Il papa consigliò ai feudatari di lasciare i loro feudi “spontaneamente” .

IL SISTEMA FEUDALE fu senza ombra di dubbio concepito in malo modo : dopo qualche tempo dalla sua nascita perse la sua indole feroce e barbara . Vivendo in mezzo a miserie e a grandezze , tra bene e male , si andava trasformando in un mondo un po’ più civile .. Giustappunto ci fu la Rivoluzione francese , con la quale l’evoluzione andava più veloce , in meglio . Ma il sistema feudale fu attaccato troppo in fretta , cancellando tutte le manifestazioni , sia buone che cattive . Si fece uso , seguendo maldigeriti principi , più dell’odio e dello sfogo di vendetta contro il passato ,  che di freddo calcolo di miglioramento sociale .

   LA CONTEA DI CELANO SOTTO GLI ANGIOINI 

Celano al tempo dei romani si trovava sulla riva del Lago Fucino . Le invasioni barbariche costrinsero gli abitanti a spostarsi sul monte Tino , luogo inespugnabile per natura . Federico II° lo espugnò solo per fame e , sdegnato per l’ardire e la fierezza di quei montanari , lo fece spianare al suolo , ordinò che ai piedi del monte fosse costruito un nuovo insieme di case . La scelta della nuova località di Celano non poteva essere più felice di quella , un’amena collina con un panorama maestoso e bello verso una valle rigogliosa , con i monti che la circondano . Di qua e di là si scorgono , addossati ai medesimi monti , gruppi biancheggianti di edifici  che , dagli alti campanili che hanno , si riconoscono per i numerosi paesi intorno . E , non c’era paragone quando , nella parte orientale della valle si stendeva un vastissimo lago dalle acque limpide e celestine , oh quanto il panorama era allora più bello ed attraente .  I signori della Contea fissarono la loro dimora a Celano che crebbe all’ombra del Castello baronale e raggiunse il suo massimo splendore al tempo degli Angioini e degli Aragonesi tanto che fu chiamata allora la Caput Marsorum e il Lago Fucino , che era molto distante da Celano , fu chiamato col suo nome .

Il castello si trovava dove oggi c’è la chiesa di S. Angelo . L’ultimo conte durante la caduta degli svevi fu Nicolò . Dopo la venuta degli angioini essi furono i seguenti :

ROGGIERO (I°) De Celano :-   Discendente dai Gran Conti dei Marsi . Dopo meno di cinquanta anni dalla spoliazione che ne fece l’imperatore Federico II° , come la Fenice , rinasce nella Marsica , si riprende la signoria quale era stata  per quattrocento anni e riacquista l’antico splendore e l’antica potenza . Ruggiero ebbe per moglie Maria D’Aquino e un solo figlio , di nome Tommaso .

TOMMASO DE CELANO :– Ebbe il figlio Roggiero.

Per approfondimenti: https://francofrancescozazzara.wordpress.com/

author avatar
Franco Francesco Zazzara

NEWS

Tango Rouge Company - Vuelvo al Sur
Santino Spinelli, in arte Alexian, e Gennaro Spinelli.
Sventati tentativi di truffa online dalla Polizia Postale dell'Aquila, tutto è partito da falsi messaggi su cellulare
Si è spento Domenico Scacchi, vicesindaco Niscola: "San Vincenzo Valle Roveto perde uno dei suoi pezzi migliori"
stazione avezznao coltello polizia
433234634_732996482350056_154551628017826536_n
da sx Gabriele Canzi_Vincenzo Molene_Valeria Sansone_Paola Tricomi
grotte stiffe
Polizia-notte
Screenshot_2024-03-27-21-23-19-406_comgoogleandroidappsphotos-edit
Tounkara in azione
FB_IMG_1711562313441
Dopo 17 anni torna il Giro d'Abruzzo, in programma dal 9 al 12 Aprile: il percorso e le squadre
croce rossa
Festa di Primavera presso la scuola dell'infanzia "Cianciusi" di Avezzano: messi a dimora nuovi alberi in giardino
Governo cancella il Superbonus 110%, Pietrucci: "Colpo ferale per l'economia delle aree dei crateri sismici abruzzesi"
Agevolazioni per partecipare a visite didattiche e viaggi di istruzione, per le famiglie con ISEE fino a 15.000 euro
Proclamati il Presidente, la Giunta e i nuovi Consiglieri della Regione Abruzzo: tutti i nomi
Controlli autovelox SS 5 Tiburtina Valeria e SR 578 Salto Cicolana: il calendario di Aprile 2024
Variazione di orario bus TUA per la linea Avezzano - Roma a partire dal 2 aprile 2024
sindaco manager foto
gf
20240327_1324048476248042477313609
417552497_1122003972311973_586969742566615101_n

NECROLOGI MARSICA

Necrologi Marsica Loreto Conti (Enzo)
Loreto Conti (Enzo)
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Luciano Di Martino
Luciano Di Martino
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Erminia Sperduti
Erminia Sperduti
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Armanda Domenica Crocenzi
Armanda Domenica Crocenzi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Ada Giffi
Ada Giffi
Vedi necrologio
Necrologi Marsica Luisella Bonechi
Luisella Bonechi
Vedi necrologio
- Terre Marsicane

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Avezzano (AQ) n.9 del 12 novembre 2008 – Editore web solutions Alter Ego S.r.l.s. – Direttore responsabile Luigi Todisco.

TERRE MARSICANE È UN MARCHIO DI WEB SOLUTIONS ALTER EGO S.R.L.S.

Non è possibile copiare il contenuto di questa pagina